De rerum natura
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Sulla natura delle cose. È un poema didascalico in stile epico, scritto da Lucrezio nel I secolo a.C., composto di sei libri raggruppati in sezioni da due. Spesso si preferisce tradurre il titolo in "Sulla natura dell'universo", che meglio inquadra l’argomento trattato dall'opera.
In questo poema, profondo e letterariamente altissimo, il filosofo e poeta latino si fa portavoce delle teorie epicuree riguardo alla realtà della natura e al ruolo dell'uomo, in un universo senza un'entità divina che lo possa aiutare. Si tratta di un richiamo alla responsabilità personale, e di un'incitazione al genere umano affinché prenda coscienza della realtà, nella quale gli uomini sin dalla nascita sono vittime di passioni che non riescono a interpretare e comprendere.
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[modifica] Struttura e argomento del poema
Si tratta di un poema didascalico, di natura epico-filosofica, in sei libri, dedicato a Gaio Memmio.
Riproduce il modello prosastico e filosofico epicureo e la struttura del poema Περὶ φύσεως di Empedocle (anche un'opera di Epicuro aveva il medesimo titolo).
Secondo i filologi vi sono corrispondenze e simmetrie interne che corrisponderebbero ad un gusto alessandrino. L'opera infatti è suddivisa in tre diadi, che hanno tutte un inizio solare ed una fine tragica. Ogni diade comincia con un inno ad Epicuro e l'ultimo libro termina con un altro inno ad Epicuro, mentre il secondo libro inizia con un inno alla scienza e il terzo libro con l'esposizione dell'estetica di Lucrezio.
Essendo un poema didascalico, ha come modello Esiodo e quindi anche Empedocle, che aveva preso il modello esiodeo come massimo strumento per l'insegnamento della filosofia. Altri modelli potrebbero essere i poeti ellenistici Arato e Nicandro di Colofone, che usavano il poema didascalico come sfoggio di erudizione letteraria.
Il poema ha tre argomenti principali:
- La dilacerante antinomia fra ratio e religio
La ratio è vista da Lucrezio come chiarità folgorante della verità «che squarcia le tenebre dell'oscurità», mentre la religio è ottundimento gnoseologico e bovina ignoranza.
Lucrezio afferma che bisogna dimostrare le nefaste conseguenze della religione e adduce come esempio il caso di Ifigenia, dicendo poi che il mito è una rappresentazione falsata della realtà (cfr. Evemerismo).
- Dottrina epicurea
Riprende i temi principali della dottrina epicurea, che sono: l'aggregazione atomistica e il clinamen (vita e morte), la liberazione dalla paura della morte, del dolore e degli Dei e dalla spiegazione dei fenomeni naturali.
La sostanza è unica, predefinita ed eterna. Gli atomi si muovono in una dimensione infinita, il vuoto, attraversando tutto l'universo. L'universo è composto solamente da atomi e vuoto. (Per questa ragione Lucrezio è un atomista). L'anima dell'uomo è anch'essa costituita da atomi che, quando il corpo muore, si disperdono nell'universo, per essere riutilizzati dalla natura.
- L'uomo e il progresso
Lucrezio nega ogni sorta di creazione, di provvidenza e di beatitudine originaria e afferma che l'uomo si è affrancato dalla condizione di bisogno tramite la produzione di tecniche, che sono trasposizioni della natura. Un dio o degli dei esistono, ma non crearono l'universo, tantomeno si occupano delle azioni degli uomini.
[modifica] Bibliografia
- Lucretius. On the Nature of Things: De rerum natura. Anthony M. Esolen, transl. Baltimore: The Johns Hopkins Univ. Pr., 1995. ISBN 0-8018-5055-X
- Lucretius the Way Things Are: The De Rerum Natura. Rolfe Humphries, transl. Bloomington, Indiana: Indiana University Press, 1968. ISBN 0-253-20125-X.
- Lucretius. On the Nature of the Universe. R. E. Latham, transl. London: Penguin Books, 1994. ISBN 0-14-044610-9.
- Lucretius. On the Nature of Things (Loeb Classical Library No. 181). W. H. Rouse, transl., rev. by M. F. Smith. Cambridge, Mass.: Harvard Univ. Pr., 1992, reprint with revisions of the 1924 edition. ISBN 0-674-99200-8.
- Lucretius. On the Nature of Things (Hackett Classics Series). Martin Ferguson Smith, transl. Indianapolis, Ind.: Hackett Publishing Co., 2001. ISBN 0-87220-587-8. (Reviewed at [1]; responses to the review at [2])
- Alioto, Anthony M. A History of Western Science. Englewood Cliffs, NJ: Prentice-Hall, 1987. ISBN 0-13-392390-8
- Lloyd, B. E. R. Greek Science after Aristotle. New York: W. W. Norton, 1973. ISBN 0-393-04371-1
- Lucretius The Way Things Are: The De Rerum Natura, translation by Rolfe Humphries, Indiana University Press 1968, ISBN 0-253-20125-X
- Stahl, William. Roman Science. Madison: University of Wisconsin Press, 1962.
- E-text of On the Nature of Things [3]
- Summary of On the Nature of Things, by section [4]
- Analysis of Lucretius's "conversion" challenge in terms of designing a "meme" that would compete with the surrounding memes of creationism; "as doctors sweeten bitter medicine with honey", so Lucretius sweetened the conversion pill as poetry [5]
[modifica] Altri progetti
Wikisource contiene opere originali di o su Tito Lucrezio Caro
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