Denethor
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Nell'universo fantasy della Terra di Mezzo di J.R.R. Tolkien, Denethor II è il ventiseiesimo e ultimo Sovrintendente Regnante di Gondor, succeduto alla morte del padre, Ecthelion II, nell'anno 2984 della Terza Era.
[modifica] Denethor II nei libri
Denethor II(T.E 2930 - 3019) è noto soprattutto per essersi servito in segreto di un palantír per provare sulla sua persona il potere di Sauron. Lo sforzo necessario per quest'impresa lo invecchiò rapidamente e la conoscenza della forza soverchiante di Sauron lo indebolì notevolmente. Sauron, a sua volta, usò il palantír per condurlo alla pazzia e alla disperazione. Il Sovrintendente mantenne tuttavia un'aria di nobiltà e potere.
Nel 2976 sposò Finduilas di Dol Amroth (2950 - 2988), figlia del Principe Adrahil di Dol Amroth, da cui ebbe due figli: Boromir (2978 - 26 febbraio 3019) e Faramir (nato nel 2983).
La morte di Boromir, suo primogenito e favorito, insieme all'assedio e all'apparente disfatta di Minas Tirith, lo portarono sull'orlo della pazzia. Si recò nelle Case dei Morti e si fece distendere fianco a fianco con il figlio Faramir, gravemente ferito in battaglia, ma apparentemente già morto. Ordinò alle sue guardie di portare nella stanza della legna da ardere e di posarla tutt'intorno e sotto di loro e poi di versarvi sopra dell'olio e appiccare il fuoco. Solo grazie all'intervento di Pipino, aiutato da Beregond, una delle guardie della Città, e da Gandalf il bianco, Faramir poté scampare alla morte.
Denethor si suicidò il 15 marzo 3019, gettando una torcia sulla pira su cui si trovava. Prese il bastone di Sovrintendente che giaceva ai suoi piedi e lo spezzò contro il ginocchio, ponendo in tal modo fine alla successione dei Sovrintendenti regnanti. Poi, lanciati i pezzi nel fuoco, si chinò e si distese tra le fiamme stringedosi al petto con entrambe le mani il palantír.
Alla sua morte la Sovrintendenza passò a Faramir, che rimase nelle Case di Guarigione per un po di tempo, mentre il comando della città fu responsabilità del principe di Dol Amroth durante il resto della battaglia dei campi di Pelennor.
Predecessore: Ecthelion II |
Sovrintendente di Gondor | Successore: Faramir |
[modifica] Adattamenti cinematografici
Nel film di animazione del 1980, mai doppiato in italiano, de Il Ritorno del Re la voce di Denethor fu doppiata da William Conrad, e da Peter Vaughan nella serie radiofonica per la BBC Radio del 1981 .
Nella trilogia cinematografica di Peter Jackson, Denethor fu interpretato da John Noble. Nel film, Denethor appare completamente irrazionale; invia il suo unico figlio superstite, insieme ad un'unità di cavalleria, in una missione suicida verso la città di Osgiliath, catturata dal nemico e rifiuta di accendere i falò d'avvertimento per chiedere l'aiuto di Rohan. Più tardi, invece di bruciare sulla pira come nel libro, si getta, già coperto di fiamme, dalla sommità di Minas Tirith durante l'assedio, morendo nella caduta. Il suo palantír non viene mai mostrato nel film. Nel libro la sua pazzia è tanto più pericolosa in quanto sembra seguire una certa logica: Sauron ha un numero di truppe decisamente superiore a quelle di Gondor e le ha sicuramente mostrate al Sovrintendente attraverso il palantír. Le sue azioni, tuttavia, non rivelano immediatamente la sua insanità mentale: la missione verso Osgiliath non appare così palesemente suicida, la città non è ancora stata conquistata (anzi, senza di essa le truppe in rotta sarebbero state sicuramente annientate), e messaggeri sono stati inviati a Rohan, benché Denethor non si aspetti molto aiuto. La pazzia dell'uomo, infatti, comincia solo dopo la presunta morte del figlio Faramir.
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