Diffusione dello sloveno in Italia
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Gli sloveni in Italia sono circa 60.000, storicamente presenti in Friuli Venezia Giulia, raccolti nella Slavia veneta (Beneška Slovenija) in provincia di Udine, nella provincia di Trieste e in alcune zone della Provincia di Gorizia.
In provincia di Udine le comunità slovene autoctone si trovano nei comuni di: Malborghetto Valbruna (frazioni di Valbruna, Bagni di Lusnizza, Santa Caterina, Ugovizza),Pontebba (frazione di La Glesie San Leopoldo), a Tarvisio (frazioni di Camporosso, Cave del Predil, Fusine di Valbruna), Resia, Lusevera, Taipana, Pulfero, Savogna, Grimacco, Drenchia, San Pietro al Natisone, San Leonardo, Stregna e in qualche frazione dei comuni di Tarcento, di Nimis, di Attimis, di Faedis, di Torreano e di Prepotto.
In provincia di Gorizia lo sloveno è parlato nei sobborghi della città di Gorizia, nei comuni di Doberdò del Lago, San Floriano del Collio, Savogna d'Isonzo, in alcune parti di Monfalcone, di Ronchi dei Legionari e di Sagrado. In provincia di Trieste lo sloveno è parlato nei comuni di San Dorligo della Valle, Sgonico, Monrupino, in molte frazioni di Trieste e in alcune zone rurali del comune di Muggia. Lo sloveno è diffuso anche su tutto il territorio del comune di Duino-Aurisina, dove però è minoritario rispetto all'italiano.
Il dialetto sloveno di Resia ha mantenuto degli arcaismi non più esistenti nella lingua slovena ufficiale, quale ad esempio il tempo verbale aoristo.
Il frazionamento della minoranza in Italia, come anche la diversa appartenenza statale, rendono problematica l'addozione dello standard letterario sloveno come lingua comune per l'insieme delle comunità: mentre infatti gli slovenofoni di Trieste e di Gorizia si riconoscono pienamente nella lingua e nelle tradizioni culturali della vicina Slovenia - alle quali hanno dato anzi un contributo storicamente significativo -, i gruppi della provincia di Udine (Slavia veneta) tendono in genere a porre l'accento sulla differenza dei loro dialetti dallo standard sloveno, per sottolineare la loro peculiarità storica e culturale.
[modifica] Lo status dello sloveno in Italia
Nella provincia di Trieste e in quella di Gorizia funzionano, dal primo dopoguerra, scuole statali con lo sloveno come lingua d'insegnamento. Nella provincia di Udine, invece, lo sloveno non ha goduto a lungo di nessuna protezione legale e la salvaguardia della lingua era affidata, e lo è in gran parte ancora, soltanto alle organizzazioni culturali locali. Con la legge regionale n. 38 del 2001 è stato costituito il "Comitato istituzionale paritetico per i problemi della minoranza slovena" con sede a Trieste. Le associazioni slovene sono quasi tutte inquadrate nell'Unione Culturale Economica Slovena (SKGZ - Slovenska kulturno gospodarska zveza) e nella Confederazione delle Organizzazioni Slovene (SSO - Svet slovenskih organizacij). A Trieste esiste anche l'Istituto Sloveno delle Ricerche (SLORI - Slovenski raziskovalni inštitut). Nella stessa città viene stampato, dal 1945, il quotidiano Primorski dnevnik, redatto completamente in lingua slovena. Dalla sede regionale RAI vanno inoltre in onda numerose trasmissioni radiofoniche e televisive in lingua slovena. Le comunità slovene possono inoltre fruire del contatto diretto con gli organi di stampa e i canali radiofonici e televisivi della vicina Slovenia, con la quale, soprattutto dopo la proclamazione dell'indipendenza, vigono intense e strettissime relazioni culturali. Da decenni, lo sloveno è utilizzato come lingua ufficiale in molti comuni della provincia di Trieste e del Goriziano, con tutti i documenti redatti bilingue. Lo sloveno viene utilizzato in forma sporadica anche in alcuni comuni delle Valli del Natisone (provincia di Udine).