Tarcento
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Tarcento | |||
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Stato: | Italia | ||
Regione: | Friuli-Venezia Giulia | ||
Provincia: | Udine | ||
Coordinate: |
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Altitudine: | 230 m s.l.m. | ||
Superficie: | 35 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 249 ab./km² | ||
Frazioni: | Vedi elenco | ||
Comuni contigui: | Cassacco, Lusevera, Magnano in Riviera, Montenars, Nimis, Reana del Rojale, Tricesimo | ||
CAP: | 33017 | ||
Pref. tel: | 0432 | ||
Codice ISTAT: | 030116 | ||
Codice catasto: | L050 | ||
Nome abitanti: | tarcentini | ||
Santo patrono: | San Pietro | ||
Sito istituzionale | |||
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Tarcento (Tarcint in friulano) è un comune di 9.008 abitanti della provincia di Udine.
Indice |
[modifica] Geografia
Tarcento si trova a 230 m, 20 km a nord di Udine. La cittadina si colloca in un'area paesaggistica dai caratteri vari e contrastanti: a nord le Prealpi Giulie, imponenti bastionate calcaree che serrano l'orizzonte; a Sud l'alta pianura friulana; ad Est i colli orientali; a Ovest l'anfiteatro morenico del Tagliamento, il sistema collinare originatosi dopo l'ultima glaciazione.
[modifica] Storia
I primi documenti che riportano il nome di Tarcento risalgono al XII secolo, ma la città vanta origini molto più antiche: gli studiosi parlano infatti di popolazioni paleolitiche alle quali si sono succeduti insediamenti preistorici, quindi celtici, e poi naturalmente la colonizzazione del Romani. Per trovare la prima citazione del nome dobbiamo attendere il 1126, quando Tarcento era feudo dei Machland, provenienti da Perg (Austria). Nel 1219 i Machland furono sostituiti dai di Caporiacco. Nel 1281 il patriarca di Aquileia Raimondo dalla Torre assegnò il feudo al nobile Artico di Castel Porpetto. Tarcento rimase così sotto la giurisdizione dei Castel di Porpetto fino all'avvento di Napoleone (1797). Nel 1866 la cittadina fu annessa al Regno d'Italia, diventando capoluogo mandamentale.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Frazioni
Bulfons
Sorge sulla sponda destra del Torre, circa un chilometro a nord di Tarcento, e si è sviluppata dal punto di vista urbanistico agli inizi del '900, attorno al grande complesso dell'industria tessile, che in passato ha assunto un ruolo fondamentale per l'economia del territorio tarcentino.
Ciseriis
La frazione è situata all'imboccatura della Val Torre, sulla riva sinistra del torrente. L'origine del nome (dal friulano Cjarièsis), rimanda all'antica vocazione di questa ed altre località collinari del tarcentino per la coltivazione delle ciliegie. Andando per sentieri a fine primavera, è ancora possibile incontrare vecchi alberi carichi di gustose duracine, la varietà che meglio si adatta al clima locale. Ciseriis fu sede comunale sino al 1928. In passato poi fu sede (fino al 1480) del Vicariatus Sclaborum, il cui vicario garantiva l'assistenza religiosa alle popolazioni slavofone residenti nella zona a nord di Tarcento, da Coia a Sedilis all'Alta Val Torre (zone oggi quasi del tutto italianizzate). Il patrono del paese è San Carlo Borromeo, che si festeggia il 4 novembre.
Coia
Dalla collina di Coia si possono ammirare i più bei panorami di Tarcento e dei suoi dintorni, percorrendo antichi sentieri tra vigne, olivi e castagni. Patrono del paese è San Lorenzo, festeggiato 10 agosto. In occasione dell'Immacolata Concezione, l'8 dicembre, si svolge inoltre una processione di antichissime origini, percorrendo il cosiddetto "Zîr de Madone"; per l'occasione è distribuito del vino novello, denominato "vin de Madone".
Collalto
Collerumiz E' la frazione più occidentale del comune ed è posta su un colle eocenico, lambito a nord-ovest dal corso del rio Urana e collegato a sud, attraverso una serie di bassi rilievi, con il poggio di Collalto. Il paese è formato dal borgo principale, Nanini, e dai due piccoli agglomerati rurali di borgo Del Pino e Anzil. La prima domenica dopo Pasqua si festeggia San Giuseppe sposo di Maria. La chiesa parrocchiale, a lui dedicata, fu costruita tra il 1850 ed il 1860; all'interno si trova un affresco raffigurante la Beata Vergine Maria, eseguito nel 1930 dall'artista Tita Gori di Nimis.
Loneriacco
La frazione di Loneriacco si colloca nell'ambito delle colline meridionali del comune, alla destra del fiume Torre. Il centro abitato ha mantenuto la struttura medievale raccolta attorno al colle della chiesa dei Santi Patroni Gervasio e Protasio (citata già in documenti del 1360), che si festeggiano il 19 giugno. All'interno della chiesa si trovano tre altari: il maggiore, in marmo, è dedicato ai Martiri titolari; il secondo alle Anime purganti; il terzo a S. Antonio da Padova. Nelle vicinanze di Loneriacco si trova l'antico borgo turrito di Villafredda, autentica perla architettonica nella cornice naturale dei colli meridionali.
Molinis, Sammardenchia, Sedilis, Segnacco, Stella, Zomeais