New Immissions/Updates:
boundless - educate - edutalab - empatico - es-ebooks - es16 - fr16 - fsfiles - hesperian - solidaria - wikipediaforschools
- wikipediaforschoolses - wikipediaforschoolsfr - wikipediaforschoolspt - worldmap -

See also: Liber Liber - Libro Parlato - Liber Musica  - Manuzio -  Liber Liber ISO Files - Alphabetical Order - Multivolume ZIP Complete Archive - PDF Files - OGG Music Files -

PROJECT GUTENBERG HTML: Volume I - Volume II - Volume III - Volume IV - Volume V - Volume VI - Volume VII - Volume VIII - Volume IX

Ascolta ""Volevo solo fare un audiolibro"" su Spreaker.
CLASSICISTRANIERI HOME PAGE - YOUTUBE CHANNEL
Privacy Policy Cookie Policy Terms and Conditions
Disastro del Maracanã - Wikipedia

Disastro del Maracanã

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Collabora a Wikiquote
«Nello stadio c'era un tale silenzio che, se avesse volato una mosca, ne avremmo sentito il ronzio»
(Alcides Ghiggia, attaccante urugayano, autore del goal del 2-1)

L’espressione "disastro del Maracanã" ("Maracanaço" in portoghese) si riferisce alla clamorosa sconfitta riportata dalla nazionale di calcio brasiliana il 16 luglio 1950 allo stadio Maracanã di Rio de Janeiro (Brasile), nella gara decisiva del girone finale dei Mondiali del 1950 contro l’Uruguay.

Indice

[modifica] Le speranze brasiliane

Visto lo stato di prostrazione in cui versava il vecchio continente al termine del secondo conflitto mondiale, l’organizzazione dei mondiali 1950 fu assegnata al Brasile, paese in cui il calcio era già, e di gran lunga, lo sport più popolare.

A dispetto della grande passione dei suoi tifosi, tuttavia la nazionale carioca non aveva conseguito grandi risultati: solo 2 trofei continentali e diverse delusioni nei precedenti mondiali. Eliminata al primo turno sia in Uruguay ai mondiali del 1930 che in Italia ai mondiali del 1934, fu nei mondiali francesi del 1938 che la Seleçao rimediò quella che sino ad allora era stata la sua più cocente delusione: giunto alla semifinale di Marsiglia contro l’Italia di Vittorio Pozzo e Giuseppe Meazza, il Brasile era così convinto di vincere (al punto che aveva acquistato i biglietti aerei per Parigi con largo anticipo) che fece riposare la sua stella Leônidas da Silva, escludendolo dalla formazione titolare (le sostituzioni all'epoca non erano permesse). Gli azzurri invece si imposero 2-1 e si avviarono (in treno) a Parigi verso il loro secondo titolo mondiale, mentre per i sudamericani la delusione fu enorme.

Era chiaro che, per un Paese così grande e così legato al calcio, non aver mai vinto il titolo mondiale era una condizione disonorevole: il mondiale casalingo del 1950, durante il quale la nazionale bianca (all'epoca la divisa brasiliana consisteva di un completo con casacca e calzoncini bianchi) avrebbe avuto dalla sua il pubblico, rappresentava la giusta occasione per salire sul trono calcistico mondiale.

[modifica] L’imbattibile Seleçao

La fiducia dei brasiliani si poggiava soprattutto sull’altissimo livello della nazionale brasiliana del tempo. Negli anni ’40 campioni come Friaça, Zizinho, Jair, Chico e soprattutto Ademir erano entrati nel giro della Seleçao. Questi giocatori avevano contribuito non poco alla conquista, nell'edizione casalinga del 1949, della Copa América, trofeo che mancava nella bacheca del Brasile da ben 27 anni.

Spinti dall’urlo dei quasi 200.000 del Maracanã, costruito appositamente per i mondiali, i brasiliani stravinsero il loro girone al primo turno (4-0 al Messico e 2-0 alla Jugoslavia, mentre l’unico pareggio fu il 2-2 di San Paolo – lontano quindi dalla “tana” del Maracanã – contro la Svizzera). La contemporanea eliminazione delle altre favorite Italia (battuta dalla Svezia) e Inghilterra (sconfitta clamorosamente per 1-0 dagli Stati Uniti e poi anche dalla Spagna rendeva il Brasile l'unica grande favorita ancora in corsa.

Per approfondire, vedi la voce Mondiali di calcio Brasile 1950.

Nel girone finale, la cui prima classificata avrebbe vinto il titolo mondiale, gli avversari sarebbero stati Svezia, Spagna e Uruguay. La nazionale bianca non ebbe problemi a liquidare la Svezia (7-1) e la Spagna (6-1), guardando con la massima tranquillità all’ultima sfida contro i vicini uruguayani.

Classifica prima dell'ultimo turno
Pos. Squadra Pt. V N P Reti Fatte
1 Brasile 4 2 0 0 +11 13
2 Uruguay 3 1 1 0 +1 5
3 Spagna 1 0 1 1 −5 3
4 Svezia 0 0 0 2 −7 3

La stampa e l’opinione pubblica non solo brasiliana, ma anche mondiale, davano infatti per spacciata la Celeste, che per contro nelle precedenti sfide aveva pareggiato 2-2 contro la Spagna e vinto a fatica 3-2 contro la Svezia. L'Uruguay peraltro era giunto al girone finale in modo alquanto fortuito: era stato sorteggiato nel girone eliminatorio con Bolivia, Turchia e Scozia. Il ritiro di queste ultime due trasformò il primo turno in una gara unica coi modestissimi boliviani, agevolmente battuti 8-0.

I 3 punti in classifica, contro i 4 del Brasile, consentivano ancora agli uruguayani di poter sperare, in quanto con una vittoria avrebbero scavalcato il Brasile in classifica. Per contro alla Seleçao bastava il pareggio: ma pareva aver poco senso parlare di pareggio per una squadra imbattuta (e che sembrava imbattibile) come quella. Pareva a tutti che per lo "schiacciasassi" Brasile l’ultima sfida sarebbe stata una mera formalità prima di alzare la Coppa.

[modifica] La vigilia

Forti di quelle che più che speranze parevano certezze, i brasiliani affrontarono la vigilia con grande tranquillità. Per le vie del Paese si incontravano ovunque caroselli di tifosi festanti, mentre il mattino del 16 per le strade di Rio de Janeiro fu pure improvvisato un carnevale. Al contempo, già dall’alba, decine di migliaia di persone presero d’assalto i botteghini del Maracanã per acquistare un biglietto. Da diverse ore prima della partita, in programma per le ore 15.00, si registrava il tutto esaurito.

Dall’altra parte gli uruguayani ben sapevano dell'estrema difficoltà del match che li attendeva. Battere questo Brasile al Maracanã di fronte a 174.000 (ma alcune fonti parlano di 200.000) spettatori sembrava pura utopia. D'altro canto l’Uruguay, per quanto non sembrasse all’altezza della Celeste campione del 1930, era pieno di stelle del calcio: dal portiere Máspoli al capitano Varela, dal regista di centrocampo Schiaffino alla punta Ghiggia.

Nonostante ciò l’allenatore uruguayano Juán Lopez decise di affrontare la gara con uno schema estremamente difensivo, chiudendo la difesa in un catenaccio e ordinando attacchi solo su contropiede.

Ma fu il capitano, nonché leader indiscusso della Celeste, Obdulio Varela ad opporsi. Parlando allo spogliatoio Varela fece presente che se l’Uruguay si fosse chiuso contro una squadra come il Brasile sarebbe stato travolto esattamente come Svezia e Spagna: l’unica chance, secondo lui, era quella di giocare normalmente, mostrando al fiero avversario sicurezza e voglia di vincere. Naturalmente con qualche occhio in più in difesa, al fine di fermare le discese del pericoloso Ademir.

[modifica] La partita

Sotto il sole di Rio de Janeiro, alle ore 15.00, le due squadre fecero il proprio ingresso in campo.

Le formazioni schierate in campo furono le seguenti:

Brasile: Barbosa; Augusto (cap.), Juvenal, Bauer, Danilo; Bigode, Friaça, Zizinho; Ademir; Jair, Chico. Allenatore: Flavio Costa.

Uruguay: Máspoli; Matias González, Tejera, Gambetta, Varela (cap.); Rodríguez Andrade, Ghiggia, Pérez, Miguez; Schiaffino, Morán. Allenatore: Juán Lopez.

Arbitro: George Reader ( Inghilterra)

Guardalinee: Arthur Ellis ( Inghilterra) - George Mitchell ( Scozia)

Classifica finale
Pos. Squadra Pt. V N P Reti Fatte
1 Uruguay 5 2 1 0 +2 7
2 Brasile 4 2 0 1 +10 14
3 Svezia 2 1 0 2 −5 6
4 Spagna 1 0 0 2 −4 4

Prima della partita il presidente dello stato di Rio de Janeiro esordì con un discorso che cominciava con «L'attesa per noi è una semplice formalità...» e al suo interno conteneva passaggi come «...la nostra squadra che io considero sicura vincitrice del torneo...» e «...voi giocatori che tra meno di due ore sarete incoronati campioni del mondo...». Come ci si attendeva, il primo tempo fu appannaggio di un baldanzoso Brasile, la cui sicurezza tuttavia cominciava a perdere colpi: nonostante i ripetuti attacchi, infatti, i bianchi non riuscivano a perforare la difesa uruguayana, anzi rischiando diverse volte sui contropiede dei celesti.
Nel secondo tempo la Seleçao parve partire con il piede giusto: dopo appena 2 minuti il centrocampista Friaça, sfruttando un intervento non irresistibile del portiere uruguayano Máspoli, portò in vantaggio il Brasile. Il Maracanã esplose come una polveriera: ormai i tifosi erano convinti del titolo. Purtroppo per loro quello di Friaça sarà ricordato come il "goal della grande illusione". L’Uruguay infatti non si scompose, proseguendo nel suo gioco ordinato, illuminato dalla regia del grande Schiaffino. Al 66’, dopo una poderosa progressione sulla fascia, Ghiggia saltò il brasiliano Bigode e servì proprio "el Pepe", che insaccò alle spalle di Barbosa. Il pareggio, per quanto premiasse ancora il Brasile, scombussolò i bianchi, la cui sicurezza parve d’un tratto svanita. E al 79’ il colpo di scena si compì: il solito Ghiggia, servito da Pérez, anticipò la retroguardia carioca e batté Barbosa. Sul Maracanã cadde un gelo tombale: si sentivano solo le grida dei giocatori brasiliani, che disperatamente tentavano di pareggiare, riversandosi nell’area uruguayana. Ogni tentativo fu però vano e l’Uruguay scrisse una delle più clamorose pagine della storia del calcio.

[modifica] Il dopo-partita

Quando l’arbitro Reader fischiò la fine il clima era surreale. Sugli spalti decine di persone vennero colte da infarto (almeno 10 morirono) e il suono delle ambulanze accompagnò il pianto degli affranti giocatori brasiliani, increduli del proprio "flop". Persino gli uruguayani sembravano non realizzare, pur manifestando la propria grande soddisfazione. Le autorità brasiliane scomparvero dal palco della premiazione, lasciando il solo Jules Rimet a premiare i celesti. Lo stesso Rimet pareva imbarazzato: allorché il capitano uruguayano Varela gli si avvicinò, il presidente della FIFA si limitò a consegnargli la coppa, senza dire una parola. Senz'altro l'incredibile esito della gara fece saltare i piani di una premiazione già programmata da tempo: si pensi che la federcalcio brasiliana aveva fatto stampare migliaia (secondo alcuni centinaia di migliaia) di cartoline commemorative e coniare 22 medaglie d'oro per ringraziare i suoi calciatori, mentre lo stesso Rimet aveva preparato un discorso in portoghese per omaggiare la Seleçao campione del mondo. Chiaramente il messaggio non fu letto e le medaglie tornarono in fonderia. Neppure l'inno nazionale uruguayano venne suonato dalla banda, com'era invece da programma per omaggiare i neo-campioni del mondo.

La nazionale uruguayana, anche per motivi precauzionali, lasciò immediatamente il Brasile, volando verso Montevideo. Qui, come in tutte le città dell'Uruguay, la gente che aveva guardato quasi con rassegnazione alla sconfitta era improvvisamente esplosa di gioia al termine della gara, riversandosi sulle strade e dando luogo a festeggiamenti che superarono addirittura quelli del trionfo del 1930. I calciatori al rientro in patria furono accolti da eroi nazionali ed omaggiati con grandi onori dalle stesse autorità politiche.

Al contrario il Brasile proclamò tre giorni di lutto nazionale. Molte persone in tutto il Paese, chi per la delusione, chi perché aveva perso tutto scommettendo gran parte dei propri averi sulla vittoria della Seleçao, si tolsero la vita.

Il radiocronista che aveva commentato la finale decise di lasciare la professione di giornalista. La stampa brasiliana fu in un primo tempo addirittura titubante nello scrivere della clamorosa sconfitta. Poi scagliò roventi critiche su tutti i giocatori e, soprattutto, sull’allenatore Flavio Costa e sul portiere Barbosa.

Il commissario tecnico, indicato forse ingiustamente come capro espiatorio, fuggì dal Paese, rifugiandosi in Portogallo. Di lì a poco il difensore brasiliano Danilo, caduto in una profonda crisi depressiva a causa della sconfitta, tentò il suicidio.

Il Brasile calcistico tutt’oggi ricorda con dolore quel giorno "tragico", appunto con l’espressione "O Maracanaço". Espressione che, come affermò el Pepe Schiaffino in una sua intervista anni dopo, tutt’oggi serve a ricordare che «nel calcio le partite non si vincono sulla carta».
Mentre il "castigatore" dei brasiliani, Ghiggia, anni dopo dirà scherzando: «Solo tre persone sono riuscite a zittire il Maracanã: Frank Sinatra, il Papa e io».

[modifica] Curiosità

Manica sinistra Maglia ufficiale Manica destra
Calzoncini da gara
Calzettoni da gara
 
Divisa brasiliana prima del Maracanaço

Anche a scopo scaramantico la Federcalcio brasiliana decise, dopo il disastro del Maracanã, di cambiare addirittura i colori della divisa della Seleçao. Questa, fino al Maracanaço, consisteva di maglietta bianca, con colletto blu, e pantaloncini e calzettoni bianchi. Da allora, prendendo spunto dai colori presenti sulla bandiera del Paese, la divisa divenne come si presenta tutt'oggi: maglietta giallo oro, con colletto verde, pantaloncini blu e calzettoni bianchi (l'unica parte della divisa ad essere rimasta immutata). Fu da questo momento che un altro dei soprannomi della nazionale brasiliana è "nazionale verde-oro". E, se si crede nella scaramanzia, occorre riconoscere che la scelta fu più che azzeccata.

Solo in un'altra occasione la nazionale brasiliana è tornata ad indossare la divisa bianca: accadde il 20 maggio 2004 allo Stade de France di Saint-Denis (Parigi), in occasione del centenario della FIFA. Avversaria era la Francia (si decise infatti di far affrontare le ultime due nazionali Campioni del Mondo) e le due squadre indossarono nel primo tempo delle divise storiche, degli stessi colori che le due nazionali avevano nel 1904. La gara finì 0-0.

Sport
Progetto: Sport | Portale: Sport | Categoria: Sport | Sport di squadra | Sport individuali | Calcio

Static Wikipedia (no images)

aa - ab - af - ak - als - am - an - ang - ar - arc - as - ast - av - ay - az - ba - bar - bat_smg - bcl - be - be_x_old - bg - bh - bi - bm - bn - bo - bpy - br - bs - bug - bxr - ca - cbk_zam - cdo - ce - ceb - ch - cho - chr - chy - co - cr - crh - cs - csb - cu - cv - cy - da - de - diq - dsb - dv - dz - ee - el - eml - en - eo - es - et - eu - ext - fa - ff - fi - fiu_vro - fj - fo - fr - frp - fur - fy - ga - gan - gd - gl - glk - gn - got - gu - gv - ha - hak - haw - he - hi - hif - ho - hr - hsb - ht - hu - hy - hz - ia - id - ie - ig - ii - ik - ilo - io - is - it - iu - ja - jbo - jv - ka - kaa - kab - kg - ki - kj - kk - kl - km - kn - ko - kr - ks - ksh - ku - kv - kw - ky - la - lad - lb - lbe - lg - li - lij - lmo - ln - lo - lt - lv - map_bms - mdf - mg - mh - mi - mk - ml - mn - mo - mr - mt - mus - my - myv - mzn - na - nah - nap - nds - nds_nl - ne - new - ng - nl - nn - no - nov - nrm - nv - ny - oc - om - or - os - pa - pag - pam - pap - pdc - pi - pih - pl - pms - ps - pt - qu - quality - rm - rmy - rn - ro - roa_rup - roa_tara - ru - rw - sa - sah - sc - scn - sco - sd - se - sg - sh - si - simple - sk - sl - sm - sn - so - sr - srn - ss - st - stq - su - sv - sw - szl - ta - te - tet - tg - th - ti - tk - tl - tlh - tn - to - tpi - tr - ts - tt - tum - tw - ty - udm - ug - uk - ur - uz - ve - vec - vi - vls - vo - wa - war - wo - wuu - xal - xh - yi - yo - za - zea - zh - zh_classical - zh_min_nan - zh_yue - zu -

Static Wikipedia 2007 (no images)

aa - ab - af - ak - als - am - an - ang - ar - arc - as - ast - av - ay - az - ba - bar - bat_smg - bcl - be - be_x_old - bg - bh - bi - bm - bn - bo - bpy - br - bs - bug - bxr - ca - cbk_zam - cdo - ce - ceb - ch - cho - chr - chy - co - cr - crh - cs - csb - cu - cv - cy - da - de - diq - dsb - dv - dz - ee - el - eml - en - eo - es - et - eu - ext - fa - ff - fi - fiu_vro - fj - fo - fr - frp - fur - fy - ga - gan - gd - gl - glk - gn - got - gu - gv - ha - hak - haw - he - hi - hif - ho - hr - hsb - ht - hu - hy - hz - ia - id - ie - ig - ii - ik - ilo - io - is - it - iu - ja - jbo - jv - ka - kaa - kab - kg - ki - kj - kk - kl - km - kn - ko - kr - ks - ksh - ku - kv - kw - ky - la - lad - lb - lbe - lg - li - lij - lmo - ln - lo - lt - lv - map_bms - mdf - mg - mh - mi - mk - ml - mn - mo - mr - mt - mus - my - myv - mzn - na - nah - nap - nds - nds_nl - ne - new - ng - nl - nn - no - nov - nrm - nv - ny - oc - om - or - os - pa - pag - pam - pap - pdc - pi - pih - pl - pms - ps - pt - qu - quality - rm - rmy - rn - ro - roa_rup - roa_tara - ru - rw - sa - sah - sc - scn - sco - sd - se - sg - sh - si - simple - sk - sl - sm - sn - so - sr - srn - ss - st - stq - su - sv - sw - szl - ta - te - tet - tg - th - ti - tk - tl - tlh - tn - to - tpi - tr - ts - tt - tum - tw - ty - udm - ug - uk - ur - uz - ve - vec - vi - vls - vo - wa - war - wo - wuu - xal - xh - yi - yo - za - zea - zh - zh_classical - zh_min_nan - zh_yue - zu -

Static Wikipedia 2006 (no images)

aa - ab - af - ak - als - am - an - ang - ar - arc - as - ast - av - ay - az - ba - bar - bat_smg - bcl - be - be_x_old - bg - bh - bi - bm - bn - bo - bpy - br - bs - bug - bxr - ca - cbk_zam - cdo - ce - ceb - ch - cho - chr - chy - co - cr - crh - cs - csb - cu - cv - cy - da - de - diq - dsb - dv - dz - ee - el - eml - eo - es - et - eu - ext - fa - ff - fi - fiu_vro - fj - fo - fr - frp - fur - fy - ga - gan - gd - gl - glk - gn - got - gu - gv - ha - hak - haw - he - hi - hif - ho - hr - hsb - ht - hu - hy - hz - ia - id - ie - ig - ii - ik - ilo - io - is - it - iu - ja - jbo - jv - ka - kaa - kab - kg - ki - kj - kk - kl - km - kn - ko - kr - ks - ksh - ku - kv - kw - ky - la - lad - lb - lbe - lg - li - lij - lmo - ln - lo - lt - lv - map_bms - mdf - mg - mh - mi - mk - ml - mn - mo - mr - mt - mus - my - myv - mzn - na - nah - nap - nds - nds_nl - ne - new - ng - nl - nn - no - nov - nrm - nv - ny - oc - om - or - os - pa - pag - pam - pap - pdc - pi - pih - pl - pms - ps - pt - qu - quality - rm - rmy - rn - ro - roa_rup - roa_tara - ru - rw - sa - sah - sc - scn - sco - sd - se - sg - sh - si - simple - sk - sl - sm - sn - so - sr - srn - ss - st - stq - su - sv - sw - szl - ta - te - tet - tg - th - ti - tk - tl - tlh - tn - to - tpi - tr - ts - tt - tum - tw - ty - udm - ug - uk - ur - uz - ve - vec - vi - vls - vo - wa - war - wo - wuu - xal - xh - yi - yo - za - zea - zh - zh_classical - zh_min_nan - zh_yue - zu

Static Wikipedia February 2008 (no images)

aa - ab - af - ak - als - am - an - ang - ar - arc - as - ast - av - ay - az - ba - bar - bat_smg - bcl - be - be_x_old - bg - bh - bi - bm - bn - bo - bpy - br - bs - bug - bxr - ca - cbk_zam - cdo - ce - ceb - ch - cho - chr - chy - co - cr - crh - cs - csb - cu - cv - cy - da - de - diq - dsb - dv - dz - ee - el - eml - en - eo - es - et - eu - ext - fa - ff - fi - fiu_vro - fj - fo - fr - frp - fur - fy - ga - gan - gd - gl - glk - gn - got - gu - gv - ha - hak - haw - he - hi - hif - ho - hr - hsb - ht - hu - hy - hz - ia - id - ie - ig - ii - ik - ilo - io - is - it - iu - ja - jbo - jv - ka - kaa - kab - kg - ki - kj - kk - kl - km - kn - ko - kr - ks - ksh - ku - kv - kw - ky - la - lad - lb - lbe - lg - li - lij - lmo - ln - lo - lt - lv - map_bms - mdf - mg - mh - mi - mk - ml - mn - mo - mr - mt - mus - my - myv - mzn - na - nah - nap - nds - nds_nl - ne - new - ng - nl - nn - no - nov - nrm - nv - ny - oc - om - or - os - pa - pag - pam - pap - pdc - pi - pih - pl - pms - ps - pt - qu - quality - rm - rmy - rn - ro - roa_rup - roa_tara - ru - rw - sa - sah - sc - scn - sco - sd - se - sg - sh - si - simple - sk - sl - sm - sn - so - sr - srn - ss - st - stq - su - sv - sw - szl - ta - te - tet - tg - th - ti - tk - tl - tlh - tn - to - tpi - tr - ts - tt - tum - tw - ty - udm - ug - uk - ur - uz - ve - vec - vi - vls - vo - wa - war - wo - wuu - xal - xh - yi - yo - za - zea - zh - zh_classical - zh_min_nan - zh_yue - zu