Frank Sinatra
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«Progresso vuol dire che per tutto occorre sempre meno tempo e sempre più denaro»
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«I'm losing»
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(Ultime parole di Sinatra sul letto di morte, 1998)
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«Mi fa pena la gente che non beve. Si alza alla mattina e quello è il momento del giorno in cui si sente meglio»
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(Sinatra, 1988, sul vizio dell'alcol)
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Frank Sinatra, nome d'arte di Francis Albert Sinatra (Hoboken, New Jersey, 12 dicembre 1915 - Los Angeles, California, 14 maggio 1998) è stato un notissimo cantante ed attore statunitense. Considerato uno dei più grandi interpreti di tutti i tempi, era noto con il soprannome di The Voice. Personaggio importante e carismatico dell'entertainment americano e mondiale, è stato collocato al primo posto fra le personalità dello spettacolo del XX secolo in una speciale classifica stilata nel 2000. La sua carriera ha spaziato per quasi 70 anni, dai primi anni '30 al 1995.
[modifica] Biografia
Nato da una famiglia italo-americana;il padre Anthony (1894-1969) è un boxeur siciliano, originario di Lercara Friddi, nei pressi di Palermo e la madre genovese, casalinga, è Natalina Garaventa, (1896-1977). Frank Sinatra decise di diventare un cantante dopo aver sentito Bing Crosby alla radio. Iniziò a cantare in piccoli locali del New Jersey, intorno al 1932, facendosi notare dal trombettista Harry James.
Nel 1935 costituì il suo primo gruppo, gli Hoboken Four, con il quale vinse nello stesso anno il concorso per giovani talenti emergenti organizzato dal Radio Major Bowes' Amateur Hour.
Nel novembre 1938 venne arrestato e trattenuto per diversi giorni con l'accusa di molestie, nei confronti della sua futura prima moglie, Nancy Barbato.
Dopo una breve ma intensa collaborazione con l'orchestra di Harry James, con cui, nell' estate del 1939 Sinatra registrò la sua prima canzone, All Or Nothing At All, nel 1940 si unì all'orchestra di Tommy Dorsey, grazie alla quale divenne famoso come cantante. Piaceva molto ai giovanissimi, un pubblico completamente nuovo per la musica leggera, che fino ad allora si era rivolta soprattutto agli adulti. In pratica, Frank Sinatra fu il primo teen idol, un idolo per gli adolescenti.
Dopo un'esperienza nell'esercito statunitense, tra il 1941 e il 1942, durante la seconda guerra mondiale ritornò a cantare. Proprio nel 1942 lasciò la band di Tommy Dorsey, e siglò un contratto con la Columbia Records; conobbe un enorme successo e, a cavallo tra il 1943 e il 1944 entrò ben 23 volte nella top ten delle classifiche americane. Ben presto venne considerato il più grande cantante statunitense dopo Bing Crosby, il suo idolo giovanile.
In questo periodo si afferma come "The Voice" (semplicemente "la Voce"), un soprannome prestigioso riconosciuto in tutto il mondo. Altri suoi soprannomi meno noti, almeno fuori dagli Stati Uniti, erano "Ol' Blue Eyes" (vecchi occhi azzurri), "Swoonatra" (da to swoon = svenire, per l'effetto che aveva sulle ammiratrici) o "Chairman of the Board (of Show-Business)" (il presidente del consiglio di amministrazione dello spettacolo). Nel 1944 esordisce al cinema con Higher and higher; l'anno dopo è in Due marinai e una ragazza (Anchors aweigh), accanto a Gene Kelly, che gli insegnerà a ballare. Negli stessi anni è la voce più popolare anche alla radio. Nel 1946 viene invitato ad un gala-party all'Avana, sull'isola di Cuba; in quell'occasione sembra siano nati i suoi oscuri rapporti con la mafia, di cui si parlerà in seguito.
Tra il 1947 e il 1948 lavora senza sosta a New York City, al Madison Square Garden, al Waldorf Astoria, e al Capitol Theater. Il 13 ottobre 1947 a Hoboken, nel New Jersey, venne istituito il Frank Sinatra Day. Nel 1949 è interprete assieme a Gene Kelly, Kathryn Grayson e Betty Garrett, di Un giorno a New York (On the town), film di enorme successo, che ad oggi è considerato uno dei migliori musical della storia del cinema.
[modifica] La crisi
Nel 1950 la scadenza del contratto cinematografico con Louis B. Mayer venne a fargli mancare una parte consistente del suo reddito. Sinatra dovette allora cercare quante più scritture possibili come cantante, e si vide costretto ad accettare anche ingaggi-capestro, come quello al Copacabana Club di New York che prevedeva ben tre concerti per sera: all’inizio fu un grande successo, ma in seguito questo produsse degli effetti deleteri sulle sue performances e sul suo stato generale di salute, tanto che una sera, all’inizio del suo terzo show, la sua voce collassò: una emorragia sottomucosa aveva messo fuori uso le sue corde vocali, e subito cominciò a correre la voce che Sinatra come cantante era finito per sempre.
A dispetto di queste voci messe in giro nell’ambiente, la guarigione arrivò presto e nello stesso anno vi fu una splendida esibizione al Palladium di Londra; nei successivi due anni riprese ad incidere e prese parte a due films: Quei dannati quattrini (Double Dynamite) e Lasciami sognare (Meet Danny Wilson). Purtroppo nessuno prestò grande attenzione a queste due pellicole, perché ebbero un pessimo risultato al botteghino e anche perché intanto era venuto a mancare il supporto sia della MCA, sua agenzia da molti anni, sia della Columbia Records, che aveva lasciato scadere il contratto. A tutto ciò si aggiunse la persecuzione da parte dell’ufficio delle imposte americano, che chiedeva il recupero di arretrati non pagati.
In campo sentimentale, la sua burrascosa relazione con Ava Gardner lo aveva messo in serie difficoltà, i continui litigi durante la tournée che lo aveva portato per tre mesi in Europa, toccando anche Roma e Napoli, avevano alimentato il gossip delle riviste specializzate, e lo stress lo aveva portato più di una volta a tentativi di suicidio. Bussò ancora alla porta del cinema, usando ogni possibile mezzo per ottenere il ruolo di Angelo Maggio nel film Da qui all'eternità del 1953, accontentandosi di una paga di soli mille dollari alla settimana. La pellicola segnò il grande ritorno alla celebrità per Sinatra, che vinse l'Oscar come miglior attore non protagonista nel 1954. Il successo cinematografico gli fece ottenere un nuovo contratto con l'agenzia William Morris, e rilanciò anche la sua carriera di cantante.
[modifica] Il rilancio
Snobbato dalle grandi case discografiche tipo RCA o Decca, venne scritturato dalla Capitol Records, che aveva allevato artisti come Nat King Cole, Peggy Lee e Stan Kenton. Il 14 marzo 1953 firmò quello che sembrava un contratto per sette anni, ma in realtà si trattava di un contratto per un anno con sei opzioni annuali di rinnovo. Nelle condizioni in cui versava in quel momento, si trattava di un’offerta abbastanza generosa, e Frank decise di accettare.
Alan Livingston – l’allora vice direttore vendite della Capitol – fu uno degli artefici dell'ingresso di Frank Sinatra nella scuderia, e altre due persone si proposero di curare l'operazione-Sinatra: Dave Dexter e Voyle Gilmore. Il primo si offrì come produttore, ma la scelta dell’artista ricadde sull’altro. Dexter rivelò il motivo di questa scelta solo qualche anno più tardi: Sinatra non aveva dimenticato una recensione negativa, da lui firmata sulla rivista Downbeat, di un suo vecchio disco uscito sotto etichetta Columbia.
Come arrangiatore fu scelto Nelson Riddle, un emergente che aveva già firmato numerosi successi di Nat King Cole, quali ad esempio Mona Lisa e Unforgettable. Ma Sinatra, nell’intento di ricreare l’atmosfera dei suoi hits con la Columbia, desiderò richiamare il suo amico Axel Stordahl a dirigere l’orchestra che lo avrebbe accompagnato. Il 2 aprile 1953, con un’orchestra di 20 elementi, vennero incisi quattro brani. Uno di essi, I'm walking behind you, entrò subito in classifica e vi stazionò 10 settimane arrivando al settimo posto.
Per le successive incisioni, e contro le insistenze della Capitol che voleva ancora imporre Riddle come arrangiatore, Sinatra scelse Billy May, un artista che non utilizzava archi, ma solo una big band di fiati (otto tromboni, cinque sax più la sezione ritmica di 4 elementi) che gli diede l’opportunità di sfoderare il suo potente senso dello swing. South of the Border fu il brano che entusiasmò il pubblico con questo nuovo stile.
I've got the world on a string fu la prima canzone ad uscire con il nome di Nelson Riddle come direttore d’orchestra. Frank si convinse finalmente a utilizzare Riddle come arangiatore, quando Axel Stordahl si trasferì a New York per lavorare con Eddie Fisher.
In quegli anni, accanto al fragile 78 giri di lacca, l'industria discografica cominciava a proporre il più moderno microsolco, e fu proprio grazie a questo supporto che avvenne il grande rilancio discografico di Sinatra. Il LP Songs For Young Lovers, che aveva allora un diametro di 25 cm. e conteneva otto brani, è considerato il primo esempio di concept album, cioè di raccolta di brani aventi un tema comune, e fu un enorme successo sia per il cantante, sia per il nuovo formato che fino a quel momento era stato accolto con indifferenza dai consumatori.
A questo album fecero seguito molti altri, e quasi tutti si presentavano come raccolte di brani aventi uno stile e un argomento comune. Tutti furono grandissimi successi commerciali, e anche dal punto di vista della critica, ancora oggi gli album incisi da Sinatra per la Capitol sono considerati quelli meglio riusciti artisticamente.
[modifica] Il "Rat Pack"
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Durante gli anni cinquanta e sessanta Sinatra lavorò molto a Las Vegas. A quel periodo risale la formazione del Rat Pack: un gruppo di amici, che "accidentalmente" erano anche famosi uomini di spettacolo. Oltre a Sinatra, facevano parte del gruppo Dean Martin (il miglior amico di Sinatra), Sammy Davis Jr., Peter Lawford e Joey Bishop a cui, saltuariamente, si univa anche l'attrice Shirley MacLaine. Il Rat Pack divenne celebre grazie al film Colpo grosso (Ocean's eleven), che racconta di una rapina in un casinò di Las Vegas, e di cui verrà girato un remake nel 2001.
Sinatra e gli altri membri del Rat Pack giocarono un ruolo importante nella lotta alla segregazione razziale negli alberghi e casinò del Nevada, evitando di frequentare quelli che si rifiutavano di servire Sammy Davis Jr. in quanto nero. Vista la popolarità del gruppo, molti locali adottarono un atteggiamento più tollerante, pur di poter vantare la presenza di ospiti così celebri.
Nel 1960 Frank Sinatra era ormai una star, e poteva permettersi di fondare la propria etichetta, la Reprise Records. Indicando ad un amico la Capitol Tower, la sede della Capitol Records, disse «La vedi? Io li ho aiutati a costruirla. Adesso è ora di costruirne una mia». L'aneddoto potrebbe essere vero, ma la torre della Capitol era già stata costruita quando Sinatra venne ingaggiato, e i cronisti sanno che il vero artefice della fortuna commerciale della Capitol non fu tanto Sinatra quanto Nat King Cole.
Come già accennato, Sinatra fu spesso accusato di essere coinvolto con la mafia, che lo avrebbe aiutato a fare carriera. J. Edgar Hoover, leggendario direttore dell'FBI, sospettò Sinatra per anni, al punto che il fascicolo su di lui arrivò a 2.403 pagine. Sinatra negò sempre pubblicamente le accuse, anche durante un processo del 1981 nel quale venne chiamato a testimoniare, e non fu mai incriminato per reati di tipo mafioso.
[modifica] La seconda giovinezza
Tra il 1965 e il 1969 apparve in molti special televisivi, dove cantò in coppia con la figlia Nancy, Ella Fitzgerald, il cantante e compositore brasiliano Antonio Carlos Jobim, The Fifth Dimension e Diannah Carroll, e, nel 1971 si esibì al Royal Festival Hall di Londra, davanti alla principessa di Monaco Grace Kelly, sua vecchia partner in High Society.
Successivamente al primo ritiro dalle scene, nello 1971, dovuto ad un esaurimento nervoso, dopo due anni, nell'aprile del 1973 ritornò a cantare, con una strepitosa acclamazione, alla Casa Bianca, per la festa degli italo-americani, alla presenza del presidente americano Richard Nixon e del presidente del consiglio italiano Giulio Andreotti. Nello stesso anno partecipò allo spettacolo televisivo a scopo benefico "Telethon", cosa che ripeté per diversi anni. In un'occasione riuscì addirittura a far riunire la coppia formata da Jerry Lewis (mattatore del programma) e Dean Martin, che si era "sciolta" diversi anni prima, facendoli incontrare sul palco.
Nell'autunno del 1974 fece un trionfante ritorno a New York City, dove tenne un paio di concerti, nel mese di Ottobre, al Madison Square Garden, durante i quali trascinò letteralmente la folla, la fece scatenare come da tempo non avveniva. I due concerti presero il nome di The Main Event e furono trasmessi in televisione e seguiti da circa 100 milioni di persone negli Stati Uniti.
Nel 1977 durante un concerto che tenne a Las Vegas omaggiò il collega Elvis Presley, morto poco tempo prima, chiedendo un minuto di silenzio in suo ricordo.
Nel 1979 venne festeggiato, a sorpresa, in occasione dei 40 anni di carriera, al Caesar Palace di Las Vegas. Intervennero Glenn Ford, Lucille Ball, Orson Welles, Dean Martin, Tony Bennett, James Cagney, Paul Anka, Milton Berle, Sammy Davis Junior, Peter Falk, Robert Mitchum, Dionne Warwick, Gene Kelly, Cary Grant, (il quale si era ritirato da tempo), i suoi arrangiatori di fiducia, Jimmy Van Heusen e Sammy Cahn, i 3 figli e la moglie Barbara Blakely.
Nel 1980 tenne un grandioso concerto allo stadio Maracanà di Rio De Janeiro, che entrò nel Guinness Dei Primati: mai ad un concerto di un singolo cantante erano accorse così tante persone, secondo le stime ufficiali furono all'incirca 200.000 gli spettatori paganti.
Nel gennaio 1982, cantò, ad un concerto di beneficenza organizzato dai Rockefeller a New York City, per la prima volta accanto al tenore Luciano Pavarotti. Tra i due nasce una grande amicizia coltivata negli anni e culminata con il duetto di My Way nell'ultimo disco di The Voice, Duets II, nel 1993.
Importantissime nella carriera di Frank furono le presenze lavorative dei suoi amici d'infanzia: i chitarristi Tony Mottola e Al Viola, gli arrangiatori Don Costa, Gordon Jenkins, Quincy Jones, il direttore d'orchestra e pianista Bill Miller, che lo accompagnò nei suoi concerti per quasi cinquant'anni e l'arrangiatore Nelson Riddle.
Gli anni ottanta per Sinatra hanno significato una massiccia intensificazione dell'attività e la moltiplicazione delle esibizioni, soprattutto a Las Vegas, ed esibendosi in tutti i continenti, dal Canada e gli USA al Brasile, dall'Argentina alla Svezia, dall'Inghilterra all'Irlanda, dalla Francia alla Germania, dalla Spagna all'Italia, al Sudafrica fino alle Filippine ed il Giappone, terminando con l'Australia. In particolare si ricordano i concerti del 1983 al Radio City Music Hall di New York,a Detroit, Dallas e Los Angeles, quelli giapponesi a Tokyo del 1985, quelli a Milano nel 1986, quelli di Atlantic City al celebre Golden Nuggett, nel 1988 i concerti australiani di Brisbane e Melbourne,e, tra il 1989 e il 1990 i duetti con Sammy Davis Jr e Liza Minnelli.
E alla metà degli anni ottanta Frank Sinatra raggiunse il vertice della sua potenza vocale, sancito da una moltitudine di critici musicali che definirono un capolavoro la sua esibizione del settembre 1985 alla Carnegie Hall di New York.
Nel 1990, in occasione del 75esimo compleanno Sinatra inaugurò una serie di concerti in tutto il mondo, chiamato il Diamond Jubileè Tour, che lo portò a suonare in ogni angolo del pianeta, per l'ennesima volta. Nello stesso anno in una cerimonia ufficiale cantò per l'ultima volta con Ella Fitzgerald, prima del ritiro di quest'ultima per gravi problemi di salute.
Come già accennato, The Voice continua a cantare anche negli anni novanta incidendo, per la sua vecchia casa discografica Capitol Records, due album di duetti che vendono milioni di copie, con altre star internazionali della musica, come Barbra Streisand, Neil Diamond, Tony Bennett e Stevie Wonder. Straordinario successo avranno anche i video dei duetti tra Frank Sinatra e Bono degli U2, che si esibiscono con la canzone di Cole Porter I've Got You Under My Skin, che il cantante di Hoboken aveva registrato per la prima volta nel 1946, e quelli con Aretha Franklin in What now my love e con Anita Baker in Witchcraft.
Ma il successo è funestato da continui lutti: nel 1990 muoiono il fidato paroliere Jimmy Van Heusen, l'amico Sammy Davis Jr e Ava Gardner; nel 1992 perisce in un incidente d'auto Willy Rizzo, grande amico di Sinatra, famoso ristoratore e occasionalmente presente negli spettacoli del Rat Pack; nel 1993 scompare l'altro paroliere Sammy Cahn e, nel 1994, Antonio Carlos Jobim.
Il "ragazzo di Hoboken" continuò ad esibirsi dal vivo fino a tutto il 1994. Famosissimo il "patriottico" concerto tenuto a luglio, in occasione dell'inizio dei mondiali di calcio americani. Ma il 16 dicembre del 1994, poco dopo il compimento dei 79 anni di età, alla fine di una tournée tra le Filippine e il Giappone, dove fu accompagnato dalla cantante Natalie Cole, si mostrò sofferente e affaticato all'occhio della telecamera e capì che era arrivato il momento di ritirarsi. Questo però non prima di due ultime esibizioni dal vivo a Fukuoka, pochi giorni dopo, il 19 e 20 dicembre 1994, davanti a 96.000 spettatori, nelle quali sembrava che avesse ritrovato la grinta dei tempi migliori, con una magistrale interpretazione di My Way alla fine della serata del 20. Dopodiché, tra le lacrime, annunciò che sarebbe stata l'ultima volta che lo avrebbero visto cantare su un palco: il pubblico allora rimase sbigottito; tra la delusione generale partì una standing ovation che durò parecchi minuti, con The Voice che dovette rientrare tre volte sul palco per congedarsi definitivamente. Nel febbraio 1995 cantò alcune canzoni durante una serata di beneficenza per il Barbara Sinatra Children Center,
Nel marzo 1995 gli venne consegnato il Grammy per l'album Duets II, riconoscimento che sanciva anche una carriera forse mai più eguagliabile. Il premio gli venne consegnato da Bono degli U2, dopo un'appassionata introduzione ricca di elogi, alla fine della quale apparve The Voice accolto da un' autentica valanga di applausi, che fece un discorso di ringraziamento molto sentito, condito anche da qualche lacrima e tanta commozione, forse consapevole che la sua carriera stava volgendo al termine.
Nel novembre dello stesso anno si tenne una grande festa all'auditorium di Los Angeles, per i suoi 80 anni. Vi parteciparono tra gli altri: Tony Bennett, Bob Dylan, Bruce Springsteen, Gregory Peck, Bono degli U2, Angela Lansbury, Arnold Schwarzenegger, Little Richard, Tom Selleck, Steve Lawrence, Eydie Gormé e Robert Wagner. L'evento, che venne ripreso dalle telecamere e intitolato "Sinatra: 80 Years My Way", fu trasmesso sui canali televisivi statunitensi e fu seguito da quasi 150 milioni di persone.
[modifica] La morte
Poco dopo il suo ritiro, dalla fine del 1996 Sinatra incomiciò a soffrire di gravi problemi di salute; venne colpito da due infarti, da un ictus e infine da un cancro.
Nella tarda serata del 14 maggio 1998 a Los Angeles Frank Sinatra muore, assistito dai famigliari nella camera del Cedars-Sinai Medical Center. A modo suo, come recita My Way, si dice che abbia staccato la spina della macchina che lo teneva in vita, sorridendo per l'ultima volta alla moglie Barbara.
Per render onore alla sua gigante figura nel mondo dello spettacolo, nella notte tra il 14 e il 15 maggio tutte le luci di Las Vegas si spensero, per la prima volta nella città dei casinò. A Chicago, l'Empire State Building si illuminò di blu, in omaggio a Old Blue Eyes.
Fu sepolto a fianco dei suoi genitori in un piccolo cimitero nella zona di Palm Springs. L'epitaffio sulla sua tomba è "The best is yet to come" (Il meglio deve ancora venire) che è anche il titolo di uno dei suoi maggiori successi.
Successivamente si aprì una astiosa contesa tra le due parti, l'una rappresentata dalla vedova con il figlio del precedente matrimonio, l'altra dai tre figli di Sinatra, Nancy, Frank Jr. e Christina, per contendersi l'ingente patrimonio, stimato all'epoca intorno al miliardo di dollari, oltre che una decina di limousine, ampi terreni sparsi in California e in Florida, lo Stardust, noto casinò di Las Vegas, e molte proprietà immobiliari, tra cui la villa di Rancho Mirage con relativo appezzamento, quella alle Barbados e nelle Hawai.
[modifica] La vita privata
Sinatra si sposò quattro volte. La prima moglie fu Nancy Barbato, che conosceva sin da ragazzo. Il loro matrimonio durò dal 1939 al 1951. Dal matrimonio con la Barbato sono nati gli unici tre figli di Sinatra: Nancy (1940), Frank Jr. (1943), e Christina, nata nel 1948.
Il 7 novembre 1953, appena nove giorni dopo aver ottenuto il divorzio da Nancy Barbato, Sinatra si sposò con l'attrice Ava Gardner, con la quale viveva già da un paio d'anni, e che era stata la causa della rottura del suo matrimonio. La loro unione non durò molto a lungo: si separarono pochi mesi dopo, sempre nel 1953, e divorziarono ufficialmente nel 1957.
La terza moglie di Frank Sinatra fu l'attrice Mia Farrow, più giovane di lui di trent'anni. I due si sposarono nel 1966, ma divorziarono due anni dopo.
Nel 1976 Sinatra si sposò con Barbara Blakely Marx, ex-moglie di Zeppo Marx. Il loro matrimonio durò oltre vent'anni, fino alla morte di Sinatra.

[modifica] Amicizie "importanti"
Frank Sinatra è stato, fin dalla presidenza di Franklin Delano Roosevelt, un personaggio che ha potuto influenzare, in diversa misura, le elezioni americane, grazie alla presa "magnetica" che aveva sui numerosissimi ammiratori.
Famosissimo fu il suo rapporto con John Fitzgerald Kennedy. Fu lui infatti a presentare al presidente l'attrice Marilyn Monroe, con cui si dice ebbe un flirt. Durante la campagna elettorale Sinatra sostenne con tutte le sue forze il candidato Kennedy. La notizia della sua morte, nel 1963, raggiunse Sinatra sul set di un film che girava con il Rat Pack , il quale si chiuse nel suo camper per diversi giorni, preso da un emorme sconforto per l'amico perso.
Richard Nixon era un grande ammiratore di Sinatra. Nei 6 anni di presidenza i due ceneranno insieme alla Casa Bianca almeno 5-6 volte ogni anno.
Di grande amicizia fu anche il rapporto tra Sinatra e Ronald Reagan. I due si conoscono negli anni quaranta a Hollywood, quando Reagan era un attore cinematografico. Tra il 1980 e il 1988 si esibisce alla Casa Bianca, chiamato dal presidente in occasione di visite di capi di stato e importanti personaggi della politica. Si dice che The Voice abbia avuto una storia d'amore con la First lady Nancy Reagan , vissuta spudoratamente sotto gli occhi del marito.
[modifica] Curiosità
- Nel corso della sua lunghissima carriera, Frank Sinatra incise all'incirca 2200 canzoni, vendendo, secondo stime ufficiose, circa 600 milioni di dischi in tutto il mondo. Stranamente, però, arrivò al primo posto nella classifica dei singoli pochissime volte: nel 1965 con Somethin' Stupid, cantata in coppia con la figlia Nancy, nel 1966 con Strangers in the night, nel 1969 con My Way. I veri grandi successi di Sinatra sono stati i suoi concept-album fin dagli anni '50.
- In Italia, Sinatra è entrato in classifica con oltre ottanta canzoni diverse: la prima volta nel 1936 con I'm an old cowhand (from Rio Grande), e l'ultima volta nel 1999 con All the way duettata con Celine Dion.
- Frank Sinatra fu un vivace protagonista della cronaca rosa, che gli attribuì numerosi flirt con donne belle e famose, tra cui Lauren Bacall, Angie Dickinson, Marilyn Monroe, Grace Kelly, Nancy Reagan. In Italia si parlò di una sua relazione con Raffaella Carrà, durante la lavorazione del film Il colonnello Von Ryan, del 1965.
- Sinatra, nell'arco della sua carriera ha vinto 9 Grammy Awards e 3 Golden Globes.
- Sinatra ha sempre negato di aver avuto a che fare con la mafia italo-americana, ma si dice che il personaggio di Johnny Fontane in Il padrino sia ispirato proprio a lui e ai suoi contatti con la mafia.
- Nel 1962 la Perugina scritturò Sinatra per tredici spot pubblicitari (con altrettante canzoni) da mandare in onda su Carosello. Gli spot furono girati a Roma in una vera sala d'incisione, quella della RCA, che era all'epoca la più grande e la meglio attrezzata, e Sinatra fu pagato ben 150 mila dollari, ma si rifiutò di pronunciare lo slogan «ovunque c'è amore c'è un Bacio Perugina», per cui dovette essere doppiato. Sinatra inoltre contestò la presentatrice scelta dalla produzione, che dovette ripiegare su Scilla Gabel, i cui interventi furono girati in seguito e montati all'inizio e alla fine dei brani musicali.
- Nel 1963 Frank Jr. fu vittima di un sequestro-lampo: rapito l'8 dicembre, fu rilasciato due giorni dopo dietro il pagamento di un riscatto di 240 mila dollari.
- Come attore, Frank Sinatra interpretò cinquantatré film. Il primo fu Higher and Higher del 1944, mentre l'ultima partecipazione fu in La corsa più pazza d'America N. 2 nel 1984. È da citare, come curiosità, anche un suo cameo nel film Il giro del mondo in ottanta giorni, con David Niven, dove appare per qualche istante nel ruolo di un pianista, e la sua partecipazione nel 1987 come guest star ad un episodio di Magnum, P.I., con Tom Selleck.
- Nel 1992 Sinatra insultò pubblicamente la cantante Sinead O'Connor, che durante un esibizione aveva rifiutato di cantare l'inno americano, e colpevole di aver strappato in diretta una foto del papa nel corso di un concerto. The Voice dichiarò che l'avrebbe volentieri "presa a calci nel culo".
- Gli ultimi concerti di Sinatra in Italia si tennero, con la collaborazione di Steve Lawrence e Eydie Gormè, tra il 21 e il 26 settembre del 1991, durante il Diamond Jubiliee Tour. Il 21 si esibì al Filaforum di Assago, vicino Milano, il 24 al palaghiaccio di Marino, Roma, e il 26 si concluse con una trionfale standing-ovation al termine del concerto al Teatro Grande di Pompei, nei pressi di Napoli.
- A dimostrazione che la musica di Sinatra sia immortale, lo testimonia l'adorazione che molte star hanno per lui, come Vasco Rossi, Jon Bon Jovi, Bono Vox, Christian De Sica, Michael Bublè, Robbie Williams, Rod Stewart, Michael Jackson, Elton John, Mina, Sid Vicious dei Sex Pistols, Julio Iglesias e tanti altri.
[modifica] Lista delle canzoni più conosciute e anno di incisione
- A foggy day 1953, 1960, 1993
- A hundred years from today 1984
- After you've gone 1984
- All of me 1946, 1947, 1954
- All or nothing at all 1939, 1961, 1966, 1977
- All the way 1957, 1963, 1994
- Always 1946, 1947, 1960
- Angel Eyes 1958
- April in Paris 1950, 1957
- At long last love 1956, 1962
- Autumn in New York 1947, 1957
- Bad, Bad Leroy Brown 1973
- Begin The Beguine 1946
- Bewitched, Bothered And Bewildered 1957, 1963, 1994
- Call me 1966
- Cheek to Cheek 1958
- Chicago (The toddling town) 1957
- Come dance with me 1958
- Come fly with me 1957, 1965, 1993
- Come rain or come shine 1961
- Cycles 1968
- Dancing in the dark 1958
- Day in, day out 1953, 1954, 1958
- Desafinado (Off-Key) 1969
- Didn't we ? 1969
- Don't cry Joe 1949, 1961
- East of the sun 1940, 1961
- Embraceable you 1944, 1960, 1994
- Everybody ought to be in love 1977
- Fly me to the moon 1964, 1994
- Fools rush in 1940
- For once in my life 1969
- Gentle on my mind 1968
- Guys And Dolls 1963
- Have You Met Miss Jones ? 1960
- High hopes 1959
- How do you keep the music playing ? 1983, 1984, 1994
- I get a kick out of you 1953, 1962
- I get along without you very well 1955
- I have dreamed 1963
- I love Paris 1959, 1960
- I won't dance 1956, 1962
- I’ve got a crush on you 1947, 1960, 1993
- I’ve got the world on a string 1953, 1993
- I've got you under my skin 1956, 1963, 1993
- L.A is my lady 1984
- Let me try again 1973
- Love and marriage 1955, 1965
- Luck be a lady 1963, 1994
- Mack the knife 1984, 1986, 1994
- Moon river 1964
- Moonlight in Vermont 1957, 1994
- More 1964
- My heart stood still 1963
- My kind of town 1964
- My Way 1968, 1994
- New York, New York 1979, 1993
- Nice 'n easy 1960
- Nice work if you can get it 1956, 1962
- Night and day 1942, 1947, 1956, 1961, 1977
- One for my baby 1947, 1958, 1993
- Pennies from heaven 1956, 1962
- Put your dreams away 1945, 1957, 1963
- Quiet night of quiet stars (Corcovado) 1967
- September In The Rain 1960
- September song 1946, 1961, 1965
- Someone to watch over me 1945, 1954
- Somethin' stupid 1967
- Spring is here 1947, 1958
- Stardust 1940, 1961
- Stormy weather 1944, 1984
- Strangers in the night 1966
- Summer wind 1966, 1993
- The best is yet to come 1964, 1994
- The World We Knew Over And Over) 1967
- What now my love 1966, 1993
- Where or when 1945, 1958, 1994
- You are the sunshine of my life 1974
- You make me feel so young 1956, 1993
- Young at heart 1953, 1963
[modifica] Sinatra e l'Italia, un rapporto difficile
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Il 1986 ha segnato il ritorno in Italia di Frank Sinatra dopo ventiquattro anni e quattro mesi dalla sua ultima esibizione a Milano. Da quell'anno, «The Voice» è ritornato altre volte, da solo o in compagnia di altre star americane appartenenti al suo clan. In questo ritorno c'è stato chi ha visto Frank Sinatra come l'ambasciatore viaggiante di Ronald Reagan, e chi come colomba di pace per nuovi e più distesi rapporti turistici fra Italia e USA.
A questo proposito sarebbe il caso di ricordare (come molta stampa fece all' epoca) il noto piano Marshall e l'ancor più noto slogan che siglava l'ambizioso progetto: Come back to Italy, american fellow! Forse a dar credito a queste illazioni (se tali si possono considerare) arriva a tempo debito un telegramma che il diplomatico Rinaldo Petrignani, ambasciatore italiano a Washington nell'86, aveva spedito all'organizzatore del Sinatra-Italian-day, Pier Quinto Cariaggi. Ecco quanto diceva testualmente: «Apprendo con piacere che le trattative da lei condotte per organizzare un concerto di Frank Sinatra a Milano si sono felicemente concluse. Ben sapendo quanta importanza Sinatra vi attribuisce, sono certo che la presenza dell' artista a Milano avrà risonanza anche negli Stati Uniti, e contribuirà a confermare l'immagine dell'Italia come paese dove gli americani sono accolti con l'amicizia di sempre, smentendo così quei motivi di preoccupazione che hanno allontanato questa estate tanti turisti statunitensi dal nostro paese».
Se analizzassimo solamente per un attimo il contenuto del telegramma di Petrignani e quindi il tentativo con le sue parole - nonché con il concerto italiano di Sinatra - di cancellare o quantomeno di attenuare la psicosi terroristica nel Mediterraneo (dirottamento dell'Achille Lauro, azioni antiamericane di Gheddafi ecc.), giungeremmo a delle inaspettate conclusioni. Quel sabato sera del 27 settembre 1986, nonostante il grande evento spettacolare, le aspettative politico-diplomatiche furono deluse.
The Main Event, il grande recital di Frank Sinatra, non si rivelò altro che una comune, normale esibizione di una star della musica leggera mondiale, e niente più. L'evento musicale di Lampugnano non poteva in nessun modo essere letto come una missione diplomatica volta all'attuazione di un fantomatico e inesistente movimento, al quale avrebbe dovuto calzare a pennello lo slogan Americans way back to Italy, ma bisognava interpretarlo esclusivamente come una meravigliosa serata mondana all'insegna dello smoking con revers a lancia (quello di Sinatra confezionato con un tessuto di nuovissima concezione disegnato in esclusiva da Trussardi), un tripudio di moda, mondanità, curiosità, vanità, banalità, stupidità, tra vip e chic, (tra cui il cantante Vasco Rossi e l'attore Christian De Sica invitati d'onore e presenzialisti d'assalto, splendide dame e gentiluomini nostalgici, un recital più o meno di alta classe.
Sì, proprio come la sceneggiatura di un suo vecchio film, High Society, ma stavolta con «The Voice» per protagonista e non più con il suo idolo Bing Crosby. Un concerto, quello del suo grande ritorno in Italia che evidenziava e confermava sotto l'aspetto tecnico- vocale, purtroppo, alcune défaillance attese (basti l'esempio dell'attacco senza corpo in Night and Day) per un cantante come Sinatra, il cui tramonto stringe il cuore.
Ciò nonostante, ci si aspettava di meglio, e non solamente da parte degli «addetti ai lavori», se non altro per quello splendido concerto alla Carnegie Hall del settembre dell' anno precedente, che aveva entusiasmato non poco i critici tanto da riempire vorticosamente le pagine dei giornali. Inoltre, quel ritorno andava visto come un vero e proprio business-master-stroke , un colpaccio finanziario da far strabuzzare gli occhi un po' a tutti (addetti ai lavori compresi), proprio perché portato a termine da un «signor nessuno»: Pier Quinto Cariaggi. Il suo nome saltava fuori dalle cronache mondane come marito di quella Lara Saint Paul (Silvana Savorelli Aregax) che un tempo aveva deliziato l'Italia con la sua ugola, e come manager da «imitazione» (sue sono quelle manifestazioni paranazionali e iterative come Miss Italia denominate La più bella d'Italia all'Idroscalo di Milano e l'Ambrogino d'Oro per bambini). Il nostro Cariaggi era riuscito a tagliare fuori tutti sulla dirittura d'arrivo (anche David Zard in persona) grazie a una proficua amicizia con Barbara Sinatra e con Milton Rudin, 66 anni, da oltre trenta procuratore del cantante.
A questo punto c'è un altro interrogativo a cui dare una risposta. Perché era sfumata la missione diplomatico-turistica? Volendo rispondere alla domanda l'analisi è bell'e conclusa. Perché le aspettative erano state deluse: ecco tutto. Ci si aspettava al seguito della carovana sinatriana nientedimeno che Lee Iacocca, il poderoso presidente della Chrysler, papabile in quegli anni alla Casa Bianca, e Gregory Peck, per citare solo qualcuno fra i membri più autorevoli di una sfilza di personalità americane di spicco, annunciate per il grande evento. Evidentemente la psicosi era ancora in atto, dilagante, mentre Milano - e l'Italia intera - aveva la febbre, o meglio, la «sinatrite acuta», per citare L'Espresso. Delirio giustificato, delirio ricompensato?
Al di là di quanto è stato detto sui retroscena di questo recital tenuto da Frank Sinatra dopo una pluriennale assenza nel nostro paese cerchiamo di vederci chiaro, se non altro per accertare se il delirio e l'affetto di oltre 20 milioni di persone siano gratificati da un altrettanto grande amore che Blue Eyes porta per la sua terra d'origine. Questo perché lo spettacolo non si può identificare soltanto con la musica - nonostante ogni classico standard ricordi un capitolo della sua vita - ma anche e soprattutto con «his way», con il suo modo di essere nella più mera totalità. Per fare ciò basta risalire ai suoi anni da adolescente, quando a scuola veniva additato come «bastardo di un italiano» e lui reagiva menando le mani. Tuttavia Frank non ha mai specificato se la causa della sua violenta reazione fosse quell'«italiano» o quel «bastardo».
Caso d'incoscienza adolescenziale, si potrà obiettare. Ma il vecchio Frankie si replica a molti anni di distanza, e qui alludo al caso Achille Lauro, quando un americano venne ucciso e il nostro governo si trovò pesantemente coinvolto nella vicenda. In quel clima teso, in un salottino al piano terra della Casa Bianca, si tenne un meeting: c'erano Ronald Reagan, un paio di giornalisti e un gruppo ristretto di amici vip. A un certo punto Frank Sinatra impostò la sua calda voce baritonale: «Se c'è una cosa per cui stimo i miei genitori - sentenziò - è che hanno lasciato la Sicilia prima della mia nascita. A me nessuno può mettere addosso il marchio dell'italiano». Tuttavia, per fare una dichiarazione simile, occorreva molto di più che la solita dose di arroganza. Quello di Milano dell'86, sembrò essere il momento della «pacca sulle spalle», nulla togliendo all'autentica emozione che Sinatra mise nel comunicare con la platea. «Sono veramente felice di tornare in Italia» dichiarò, facendo sapere tramite gli uffici stampa di avere sempre amato il paese d'origine. Se andassimo tuttavia a scandagliare il fondale su cui egli opera, constateremmo come i dubbi sull'italianità della star prendono corpo. E per fare ciò dobbiamo risalire alle prime volte in cui si è esibito in Italia.
Una volta nel 1953, anno critico per il cantante americano sia per la sua popolarità in declino a Hollywood, che per la crisi del suo love affair con la star Ava Gardner, Frank Sinatra si esibì in un concerto tenuto al Teatro Manzoni di Milano. Si trovava in compagnia proprio della sua seconda moglie, la bellissima Ava. L'esibizione si tradusse in un fiasco. Il pubblico era attento alla sua musica solo con le orecchie, ma lo scrosciare degli applausi era diretto verso un palco di proscenio, dove troneggiava un meraviglioso décolleté della Gardner. Al grido della gente, «Ava, Ava», che lo aveva interrotto, lui rispose a fine concerto in tono polemico e minaccioso: «Non metterò mai più piede in questo paese» rivolgendosi furiosamente verso i poveri impresari. «È la patria dei cafoni!».
La stessa cosa si ripeté nel 1962, il 25 maggio per l'esattezza, al Palazzo del Ghiaccio, con Johnny Dorelli come presentatore e l'orchestra di Gigi Cichellero, in un memorabile e meraviglioso concerto che ebbe lo stesso epilogo del precedente a causa dell'invadenza dei paparazzi verso Ava Gardner. Quest'ultima era stata travolta dall'infuocata passione per il torero Luis Miguel Dominguin, conosciuto in Spagna durante le riprese del film La contessa scalza. Tutti erano a conoscenza del loro amore tranne Sinatra, il quale si trovò di fronte al rivale in una festa organizzata dalla moglie nella sua residenza di La Bruja.
Tornando a tempi più recenti c'è da fare un appunto. Quel sabato sera del 27 settembre 1986, al Palatrussardi, lui aveva abbracciato teneramente proprio un «cafone», distrofico ma pur sempre un «cafone di italiano». A questo punto un altro interrogativo ci assilla: cosa aveva spinto Frank Sinatra a questo passo, a rimangiarsi quel «cafoni» di ventiquattro anni prima? Qual è il suo reale rapporto con l'Italia? «Un rapporto di odio-amore» affermò Pier Quinto Cariaggi a un settimanale italiano pochi giorni dopo il concerto. «Odio perché è stata una patria ingrata con i suoi genitori, costringendoli a emigrare. E lui che era legatissimo a suo padre Anthony, di origine siciliana (era nato a Randazzo), e ancor più a sua madre Angela, detta Dolly, di origine genovese, non poteva dimenticare che alla loro povertà era dovuto il fatto di essere nato in uno squallido quartiere di Hoboken, nel New Jersey dove, da bambino, così gracile, aveva dovuto subito imparare a fare a pugni con la vita. Ma c'è anche amore, perché in fondo le radici non si dimenticano mai, e a settant'anni era giusto ritrovarle. È successo così che questo suo ritorno si sia trasformato in una dichiarazione d'amore per l'Italia».
E le accuse di legami mafiosi, Sinatra le ha dimenticate? «No, anzi, anche queste hanno contribuito a far sì che abbia rifiutato così a lungo di tornare a cantare in Italia» continua Cariaggi. «Alla fine ha prevalso l'amore, perché è anche vero che è un romantico, come le sue canzoni. Infatti, anche se non lo ha mai confessato, negli USA ha sempre frequentato solo italo-americani. E, come ripeto, la decisione di tenere il concerto non è certo legata a questioni economiche: solo poco tempo fa ha venduto un suo casinò; lo Stardust di Las Vegas, per 200 milioni di dollari». Oltre alla già esaminata tesi politico-diplomatica, ce ne sarebbe un' altra da appurare. Quella nostalgico-sentimentale. O meglio, un nostalgico flash-back in cerca delle sue radici mai conosciute, «un ritorno a Itaca senza il desiderio delle Colonne d'Ercole», come 1'aveva interpretato un giornalista italiano.
Ma questa tesi va presa cautamente con le pinze. Addirittura qualcuno fu più aspro nelle considerazioni, insinuando che il vero motivo del glorioso ritorno di Sinatra in Italia era da ascrivere a un tributo ai padri. Una nota fanta-sentimentale abbastanza pesante. Per quegli aspri di prima, più sentimentale che fantastica. Ovvero una nota che vedeva impegnato in prima, persona il vertice di Cosa Nostra. Ma come? A questo punto non dovrebbe risultare tanto difficile comprendere il come. Proviamo a tessere una trama nella più mera logica cartesiana. Gli amici italiani hanno bisogno di riciclare il danaro sporco attraverso imprese turistiche: ecco arrivare il picciotto Frank, impacchettato e spedito in pompa magna da Cosa Nostra.
E lui che diceva? Beh, lui obbediva. Cosa avrebbe potuto fare, altrimenti? C'era un debito da saldare e un credito da esigere! Era un momento delicato per Frankie.
Comunque, pare che ogni tesi che avesse avuto come oggetto il menage tra Sinatra e la mafia sia fallita dal momento che non è mai stato incriminato. A noi interessava una giustificazione completa ed esauriente del suo comportamento all’Italian Main Event, di ciò che l'avesse spinto a una decisione fondamentale e rischiosa in un'ottica politica densa di tensioni e paure com'era quella dell'86, in cui il fantasma del terrorismo anti-americano gravava pesantemente sul Mediterraneo. Anche se questa giustificazione, forse, non interessava poi davvero tutti. «Ciò che conta, sabato» dirà sapientemente Mario Maffucci, che aveva condotto in porto per Rai Uno la faticosissima trattativa per la modica cifra di mezzo miliardo di lire, «è l'essere presenti di persona e gustarsi il meglio dello sterminato repertorio che Sinatra snocciola per l'occasione». Una giustificazione che rimbombava ancora nelle menti dei cronisti mentre il concerto si chiudeva sulle note della sua autobiografia ironica, My Way', sospesa tra il diabolico e l'angelico, e la bruciante, intima, sommessa, All the way, che si concludeva in favore di entrambi gli aspetti, mentre il clamore della folla cresceva sempre di più. Poi si spensero le luci sul palco, e anche quelle su Sinatra.
Le successive esibizioni di Frank Sinatra in Italia, che furono anche le ultime, si tennero,con la partecipazione di Steve Lawrence e Eydie Gormè, tra il 21 e il 26 settembre del 1991, durante il Diamond Jubiliee Tour. Si esibì dapprima al Filaforum di Assago, vicino Milano, il 24 al palaghiaccio di Marino, Roma, e concluse il tour con una trionfale standing-ovation al termine del concerto al Teatro Grande di Pompei, nei pressi di Napoli.
[modifica] Bibliografia
Gildo De Stefano, Frank Sinatra, Marsilio Editori, Venezia 1991. Charles Pignone, "Sinatra", ws edition, Los Angeles 2004
[modifica] Discografia (album principali)
- 1948 The Voice (of Frank Sinatra), arrangiamenti: Axel Stordahl
- 1948 Christmas Songs By Sinatra, arrangiamenti: Axel Stordahl
- 1949 Frankly Sentimental, arrangiamenti: Axel Stordahl
- 1950 Songs by Sinatra, arrangiamenti: Axel Stordahl
- 1950 Dedicated to you, arrangiamenti: Axel Stordahl
- 1950 Sing And Dance With Frank Sinatra, arrangiamenti: Axel Stordahl
- 1953 Swing Easy, arr.: Nelson Riddle e George Siravo
- 1954 Songs For Young Lovers, arr.: Nelson Riddle
- 1955 In The Wee Small Hours Of The Morning, arr.: Nelson Riddle
- 1956 Songs For Swingin' Lovers, arr.: Nelson Riddle
- 1956 High Society, Original SoundTrack from the movie High Society by Cole Porter, with Grace Kelly, Frank Sinatra, Bing Crosby, Louis Armstrong. Arrangiamenti: Conrad Salinger, Nelson Riddle, Skip Martin
- 1957 Tone Poems Of Color, composizioni di diversi autori. Orchestra diretta da Frank Sinatra
- 1957 This Is Sinatra volume 1, arr.: Nelson Riddle
- 1957 Close To You, with the Hollywood String Quartet, arr.: Nelson Riddle
- 1957 A Swingin' Affair, arr.: Nelson Riddle
- 1957 A Jolly Christmas from Frank Sinatra, arr.: Gordon Jenkins
- 1957 Pal Joey, Original SoundTrack from the movie Pal Joey by Richard Rodgers and Lorenz Hart with Frank Sinatra, Kim Novak and Rita Hayworth. Arrangiamenti: Nelson Riddle
- 1958 Where Are You?, arr.: Gordon Jenkins
- 1958 Come Fly With Me, arr.: Billy May
- 1958 This Is Sinatra volume 2, arr.: Nelson Riddle
- 1958 (Frank Sinatra Sings For) Only The Lonely, arr.: Nelson Riddle
- 1959 Come Dance With Me, arr.: Billy May and Heinie Beau
- 1959 Look To Your Heart, arr.: Nelson Riddle
- 1959 No One Cares, arr.: Gordon Jenkins
- 1960 Can Can, words and music by Cole Porter, arr.: Nelson Riddle
- 1960 Nice 'N' Easy, arr.: Nelson Riddle
- 1960 Sinatra's Swingin' Sessions, arr.: Nelson Riddle
- 1961 All The Way, arr.: Nelson Riddle
- 1961 Come Swing With Me, arr.: Billy May and Heinie Beau
- 1961 Point Of No Return, arr.: Axel Stordahl
- 1961 Ring-a Ding Ding, arr.: Johnny Mandel
- 1961 Sinatra Swings (originally Swing Along With Me), arr.: Billy May
- 1961 I Remember Tommy, arr.: Sy Oliver
- 1962 Sinatra and Strings, arr.: Don Costa
- 1962 Sinatra and Swingin' Brass, arr.: Neal Hefti
- 1962 Great Songs From Great Britain, arr.: Robert Farnon. Il disco fu concepito e registrato a Londra, e destinato esclusivamente al mercato inglese dove fu distribuito nel 1965. Fu distribuito come CD negli USA solamente nel 1993.
- 1963 Sinatra-Basie, con Count Basie e la sua orchestra, arr.: Neal Hefti
- 1963 The Concert Sinatra, arr.: Nelson Riddle
- 1963 Sinatra's Sinatra, arr.: Nelson Riddle
- 1964 Sinatra Sings "The Days of Wine And Roses", "Moon River" and Other Academy Awards, arr.: Nelson Riddle
- 1964 It Might As Well Be Spring, con Count Basie e la sua orchestra, arr.: Quincy Jones
- 1965 September of My Years, arr.: Gordon Jenkins
- 1966 Strangers in the Night, arr.: Nelson Riddle
- 1966 Moonlight Sinatra, arr.: Nelson Riddle
- 1966 That's Life, arr.: Ernie Freeman
- 1966 Sinatra At The Sands, with Count Basie & The Orchestra, arranged and conducted: Quincy Jones
- 1967 Francis Albert Sinatra & Antonio Carlos Jobim, arr.: Claus Ogerman
- 1968 Francis A. and Edward K., with Duke Ellington and his orchestra, arr.: Billy May
- 1968 The Sinatra Family Wish You a Merry Christmas, arr.: Nelson Riddle and Don Costa
- 1968 Cycles, arr.: Don Costa
- 1969 My Way, arr.: Don Costa
- 1970 Watertown, a love story composed by Bob Gaudio and Jake Holmes, arr.: Charles Calello and Joe Scott
- 1973 Ol' Blue Eyes Is Back, arr.: Gordon Jenkins and Don Costa
- 1974 Some Nice Things I've Missed, arr.: Don Costa
- 1980 Trilogy, 1.: The Past, arr.: Billy May, 2. The Present, arr. Don Costa, 3. The Future, composed and arranged by Gordon Jenkins
- 1981 She Shot Me Down, arr.: Gordon Jenkins and Nelson Riddle
QWEST Records
- 1984 L.A. Is My Lady, arr.: various, conducted by Quincy Jones
- 1993 Duets, arr.: various, conducted by Patrick Williams
- 1994 Duets II, arr.: various, conducted by Patrick Williams
[modifica] Lista parziale dei concerti dal 1970 al 1995
1970-1979
- 1970-11-16 Londra, First Show;
- 1970-11-16 Londra, Second Show;
- 1971-06-13 Concerto del primo ritiro;
- 1973-04-17 Casa Bianca, Washington D.C.;
- 1974-03-09 San Josè, Auditorium civico,
- 1974-04-08 Carnegie Hall, New York;
- 1974-07-03 Budokan, Tokyo, Giappone;
- 1974-07-04 Naval Base Aboard U.S.S. Midway;
- 1974-07-16 Sydney, Australia;
- 1974-10-12 New York, Madison Square Garden;
- 1974-10-13 New York, Madison Square Garden;
- 1975-05-19 Montreal, "At the forum";
- 1975-05-29 Royal Albert Hall, Londra;
- 1975-09-20 Uris Theatre, New York;
- 1975-11-19 Palladium, Londra;
- 1975-11-27 Gerusalemme, Ha´oomah Hall;
- 1975-12-31 Chicago Stadium, Illinois;
- 1976-04-04 Tarrytown, Westchester Premier Theatre;
- 1976-04-10 Tarrytown, New York;
- 1976-05-10 Nashville, Grand Ole Opry House;
- 1976-05-14 Sabre Room Chicago;
- 1976-09-10 Lake Tahoe con John Denver;
- 1976-09-11 Lake Tahoe con John Denver;
- 1976-09-26 Westchester, New York;
- 1977-05 "Live da Chicago" con Dean Martin;
- 1977-05-01 Cherry Hill, The Latin Casino;
- 1977-05-17 ‘Frank & Dean dal vivo a New York;
- 1977-05-25 Premier Westchester, New York;
- 1977-06-02 Cherry Hill, Latin Casino;
- 1977-06-10 The Sabre Room, Chicago (Hickory Hills);
- 1977-07-15 Forest Hills, Tennis Stadium;
- 1977-11-11 Las Vegas, Caesars Palace;
- 1978-02-08 Caesar's Palace, Las Vegas, Nevada;
- 1978-02-08 Caesar's Palace, Las Vegas, Nevada;
- 1978-05-05 Caesar's Palace, Las Vegas, Nevada;
- 1978-05-05 Caesar's Palace, Las Vegas, Nevada;
- 1978-09-16 Londra;
- 1978-10-13 New York City Waldorf Astoria Hotel;
- 1978-10-16 New York City, Radio City Music Hall;
- 1978-10-17 New York City, RCMH;
- 1979-06-14 Frank Sinatra "40esimo anniversario di carriera";
- 1979-09-27 "Sinatra in Egitto";
- 1979-11-09 Caesars Palace, Las Vegas;
- 1979-11-19/25 "For the good Times";
- 1979-11-19/25 "It´s Showtime Vol. 1";
- 1979-11-19/25 "It´s Showtime Vol. 2";
1980-1989
- 1980-01-26 Maracana Stadium, Rio de Janeiro, Brasile;
- 1980-06-25 Carnegie Hall, New York City;
- 1980-09-13 Londra, Royal Festival Hall;
- 1980-10-08 Las Vegas, Caesars Palace;
- 1981-01-19 NBC Affiliates Meeting, Century Plaza;
- 1981-02-12 Caesars, Lake Tahoe, New York;
- 1981-02-18 Lake Tahoe, Caesars-Tahoe;
- 1981-05-19 Los Angeles, Century Plaza Hotel;
- 1981-07-30 Sun City, Botswana, Africa;
- 1981-08-10 Luna Park Stadium, Buenos Aires;
- 1981-08-15 Maksoud Plaza Hotel, San Paolo, Brasile;
- 1981-09-10 Carnegie Hall, New York City;
- 1982-01-24 Radio City Music Hall, New York City;
- 1982-03-25 Casa Bianaca , Washington D.C.;
- 1982-05-08 Buffalo, New York, War Memorial Auditor;
- 1982-06-03 Las Vegas, Caesars Palace;
- 1982-08-20 La Romana, Repubblica Dominicana;
- 1983-04-29 Atlantic City, Golden Nugget;
- 1983-09-21 Golden Nugget, Atlantic City New Jersey;
- 1983-09-24 Golden Nugget, Atlantic City, New Jersey;
- 1983-12-08 East Rutherford, Meadowlands Arena;
- 1984-05-14 The Mecca Arena, Milwaukee;
- 1984-06-12 New York City, Carnegie Hall;
- 1984-09-02 Toronto, C.N.E. Grandstand;
- 1984-10-02 Vienna/ Wien Stadthalle;
- 1985-04-18 Budokan, Tokyo, Giappone;
- 1985-09-06 New York City, Carnegie Hall;
- 1986-01-23 Lloyd Noble Center, Norman, Oklahoma;
- 1986-02-21 Golden Nugget, Las Vegas, Nevada;
- 1986-03-14 Meadowlands, New Jersey;
- 1986-05-07 The Spectrum, Philadelphia,Pennsylvania;
- 1986-05-08 The Spectrum, Philadelphia,Pennsylvania;
- 1986-07-04 Golden Nugget, Atlantic City New Jersey;
- 1986-09-25 Madrid, Spagna, stadio Santiago Bernabeu ;
- 1986-09-27 Palatrussardi, Milano, Italia;
- 1986-10-25 Golden Nugget, Las Vegas, Nevada;
- 1986-10-25 Las Vegas, Golden Nugget;
- 1986-12-27 Golden Nugget, Las Vegas, Nevada;
- 1986-12-29 Golden Nugget, Las Vegas, Nevada;
- 1986-12-31 Golden Nugget, Las Vegas, Nevada;
- 1987-06-16 Teatro Petruzzelli, Bari, Italia;
- 1987-06-17 Palazzo di Sport, Roma, Italia;
- 1987-06-20 L'Arena, Verona, Italia;
- 1987-10-24 Reunion Area, Dallas, Texas;
- 1987-10-29 Bally's Grand, Las Vegas, Nevada;
- 1987-12-05 East Rutherford Meadowlands Arena;
- 1987-12-06 Meadowlands, New Jersey;
- 1988-01-09 Brisbane, Australia;
- 1988-03-19 Seattle Center Coliseum, Seattle;
- 1988-03-22 The Metro Center Arena, Minneapolis;
- 1988-04-30 Reno, Bally's Grand;
- 1988-08-19 Charlotte New York, Coliseum Arena;
- 1988-09- 22 The Ultimate Event, Atlanta;
- 1988-09-03 Bally's Grand , Atlantic City;
- 1988-11-30 to12-04 Detroit, Fox Theater;
- 1988-12-10 Bally's Grand, Atlantic City, New Jersey;
- 1989-02-25 MK Hall, Tokyo Bay, Giappone;
- 1989-04-06 Palatrussardi, Milano, Italia;
- 1989-04-15 Goteborg, Scandinavium Arena;
- 1989-04-29 Olympiahalle, Monaco di Baviera, Germania;
- 1989-09-20 con Sammy Davis jr (il suo ultimo concerto);
1990-1995
- 1990-03-24 Charlotte Coliseum, Charlotte;
- 1990-06-10 Live at the Sands, Atlantic City;
- 1990-07-04 Londra, Docklands Arena;
- 1990-07-07 Londra, Docklands Arena;
- 1990-12-12 Meadowlands, New Jersey;
- 1991-03-06 Melbourne, National Tennis Arena;
- 1991-03-10 Tokyo, Giappone;
- 1991-09-21 Palatrussardi, Milano, Italia;
- 1991-09-24 Palaghiaccio, Marino, Roma:
- 1991-09-26 Pompei, Italia;
- 1991-09-28 Oslo, Norvegia;
- 1991-10-03 Palais Des Congres, Parigi, Francia;
- 1991-10-06 Francoforte, Germania;
- 1991-10-09/10 The Point, Dublino, Irlanda;
- 1991-10-10 The Point, Dublino, Irlanda;
- 1991-10-11 The Point, Dublino, Irlanda;
- 1992-05-29 Royal Albert Hall, Londra;
- 1992-06-09 Atene, Marble Stadium;
- 1992-10-08 Radio City Music Hall, New York;
- 1992-11-07 Coliseum, Richfield, Ohio;
- 1993-03-31 Dortmund, Germania;
- 1993-06-02 Amburgo, Germania;
- 1993-06-03 Berlino, Germania;
- 1993-06-05 Stoccarda, Germania;
- 1993-06-06 Köln/Colonia, Germania;
- 1993-09-23 Desert Inn, Las Vegas, Nevada;
- 1993-09-25 Live at the Destert Inn, Las Vegas;
- 1993-12-10 Phoenix, America West Arena;
- 1993-12-30 Las Vegas, Metro-Goldwyn Mayer Grand Theatre;
- 1994-04-24 Radio City Music Hall, New York;
- 1994-06-28 Manila, Filippine;
- 1994-08-31 Tanglewood;
- 1994-10-21 The Kiel Center, St. Louis;
- 1994-10-22 Live at the United Center Chicago, Illinois;
- 1994-10-23 United Center, Chicago, Illinois;
- 1994-11-11 ‘Frank Sinatra in Foxwoods’;
- 1994-11-11 Live at the Foxwoods Casino, Connecticut;
- 1994-11-19 At the Sands, Atlantic City;
- 1994-11-19 Live at the Sands, Atlantic City;
- 1994-12-19 Fukoaka, Giappone;
- 1995-02-25 Marriot, Palm Springs, California;
[modifica] Riconoscimenti cinematografici
Oltre a Da qui all'eternità (per cui vinse l'Oscar), tra i suoi maggiori successi ricordiamo Bulli e pupe, L'uomo dal braccio d'oro (nomination all'oscar), Pal Joey (golden globe), Colpo grosso, Va' e uccidi.
Venne insignito di un altro premio Oscar nel 1971 per meriti umanitari, con il premio Jean Hersholt.
[modifica] Voci correlate
[modifica] Altri progetti
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[modifica] Collegamenti esterni
- Frank Sinatra Omaggio Italiano a The Voice
- Frank Sinatra
- Frank Sinatra Biografia
- Radioclub Frank Sinatra
- Filmografia completa
- [1](schiaccia il tasto del mouse sulla scritta "Frank Sinatra a Pompei")
- [2]
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