Entese
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Entese ({{{nomenativo}}}) † | |
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Creato da: | J.R.R. Tolkien nel |
Contesto: | il mondo immaginario di Arda nel romanzo Il Signore degli Anelli |
Classifica: | non nelle prime 100 |
Filogenesi: | |
Statuto ufficiale | |
Codici di classificazione | |
ISO 639-2 | art (Lingue artificiali) |
Lingua - Elenco delle lingue - Linguistica | |
L'entese è una lingua artificiale dell'universo fantasy creato dalle scrittore inglese J.R.R. Tolkien: è la lingua parlata dagli Ent, creature simili a grandi alberi e pastori di foreste. Questa lingua è molto complessa e richiede tempi enormi per dire qualsiasi cosa anche semplice, dal momento che ogni parola è come il racconto del suo significato dall'origine fino al momento in cui viene pronunciata: ogni termine perciò è in continua evoluzione come gli eventi.
[modifica] Caratteristiche ed evoluzione
Gli Ent, essendo delle creature che vivono per decine di migliaia di anni, non sono frettolosi, e la loro lingua non è da meno. In effetti essa sembra essere basata su una forma arcaica di Eldarin, la lingua degli Elfi, mescolata a Quenya e Sindarin, ma con il passare delle Ere si è arricchita con parole introdotte dagli Ent stessi.
Le lingue sono in effetti due:
- Vecchio entese. In origine, gli Ent avevano una lingua propria, descritta come lunga e sonora; era una lingua tonale, come può essere il Cinese. Non è noto se una creatura qualsiasi fosse in grado di procunciare il Vecchio Entese correttamente: esso era pieno di sfumature vocaliche; ad ogni modo era parlato solo dagli Ent, e non perché tenessero la loro lingua segreta, come facevano i Nani, ma semplicemente perché era molto difficile da parlare, oltre che incredibilmente lunga.
Un esempio è a-lalla-lalla-rumba-kamanda-lindor-burúme, che significa "collina".
- Nuovo entese (mai effettivamente chiamato così nel testo). Fin dai primi contatti con gli Elfi gli Ent impararono molto: essi trovavano la lingua degli Elfi molto bella, e la adattarono alle loro esigenze; in ogni caso adattarono solo le parole elfiche, mantenendo però la struttura grammaticale del Vecchio Entese. Le parole erano quindi facilmente traducibili, ma restavano invischiate in frasi invariabilmente lunghe e complicate.
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