Enzo Bianco
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Enzo Bianco (Aidone, 24 febbraio 1951) è un politico italiano.
Nel 1975 si laurea in giurisprudenza divenendo avvocato. Dal 1976 al 1979 guida la "Federazione Nazionale dei Giovani Repubblicani", associazione in quota PRI. Cresciuto alla scuola di Ugo La Malfa, Bruno Visentini e Giovanni Spadolini, dal 1980 è stato responsabile della politica esterna del PRI fino al 1984. È membro dell'"European Liberal-Democratic Bureau" dal 1984 al 1990.
Esperto di finanza internazionale, ha lavorato dal 1976 al 1982 nel servizio studi del Crediop; dal 1983 al 1988 è stato amministratore delegato di una engineering company operante in America, Asia e Africa.
Nel 1988 viene eletto nel Consiglio Comunale di Catania, città di cui diventa sindaco nel luglio dello stesso anno per pochi mesi fino al 1989, una breve esperienza, ma che lo porterà a farsi una prima notorietà nazionale, grazie a una gestione della città che i media chiameranno "primavera catanese". Diviene vice presidente del Movimento Referendario guidato da Mario Segni.
Nel 1991 viene eletto deputato all'Assemblea Regionale Siciliana. Nel 1992 approda alla Camera dei Deputati. Nel 1993 si pone a capo di un'alleanza di centrosinistra che lo porterà a diventare nuovamente primo cittadino della seconda città siciliana per numero di abitanti. Poco dopo entra nella segreteria nazionale del PRI, ruolo che ricoprirà fino al 1993.
Tra il 1992 e il 1994 è tra i fondatori con molti repubblicani dissidenti, della lista Alleanza Democratica, che però alle elezioni del '94 risulterà un flop.
Il 29 settembre 1993 lascia con altri il Pri.
Nel 1995 viene eletto all'unanimità presidente dell'ANCI. Riconfermato nel 1999, diviene presidente dell'Agenzia Nazionale dei Segretari Comunali.
Dal 1997 guida la delegazione italiana al Comitato delle Regioni dell'Unione Europea. Nel novembre del 1997 gli viene confermata col 67% dei voti la carica di sindaco di Catania grazie soprattutto alla sua popolarità tra le classi più disagiate.
Nel novembre del 1998, forte della sua esperienza di sindaco, fonda con altri primi cittadini d'Italia e l'associazione verde Legambiente, il movimento Centocittà che, tuttavia, confluirà nel febbraio 1999 ne I Democratici. Ricopre la carica di ministro dell'Interno dal 22 dicembre 1999 all'11 giugno 2001 nei governi D'Alema II e Amato II. Due settimane dopo la sua nomina a ministro, si dimette da sindaco di Catania.
Alle elezioni del 2001 vince nella circoscrizione XXV (Sicilia 2) e torna ad occupare un seggio nel Parlamento italiano. Il 3 agosto 2001 viene eletto presidente del Comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti (Copaco), ricevendo sei voti su sette votanti.
Dal 2002, a seguito dello scioglimento de I Demoratici, fa parte della Margherita. Il 13 maggio del 2005 si candida nuovamente come sindaco di Catania, ma riceve il 45,7% dei voti e viene sconfitto dal candidato del centrodestra Umberto Scapagnini.
Alle elezioni del 2006 viene eletto senatore nella regione Sicilia. Aderisce al gruppo dell'Ulivo, membro della Commissione Affari Costituzionali.
Amante della musica - con una predilezione per Mozart - è stato presidente del Teatro Bellini. Nel tempo libero coltiva la passione per la cucina: i suoi piatti preferiti sono le antiche ricette siciliane.
Predecessore: | Ministro dell'Interno della Repubblica Italiana | Successore: | ![]() |
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Rosa Russo Iervolino | 1999 - 2001 | Claudio Scajola | I |
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