Fred Zinnemann
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Fred Zinnemann (nato Alfred Zinnemann, Vienna, Austria, 29 aprile 1907 - Londra, Regno Unito, 14 marzo 1997). Regista cinematografico statunitense di origine austriaca.
[modifica] Biografia
Da giovane studia violino e si laurea in giurisprudenza, ma il suo amore per la fotografia lo spingono a conoscere il cinema. Si reca a Los Angeles dove firma vari lavori come documentarista. Il suo esordio alla regia avviene all'età di 35 anni con Delitto al microscopio (1942) con Van Heflin.
Avrà più successo La settima croce (1944), che otterrà ben 9 nomination agli Oscar, ma non porta a casa nessuna statuetta. Dirige il ribelle Montgomery Clift, all'esordio sul grande schermo, in Odissea tragica (1948), accanto al garbato William Holden, e si nota la contrapposizione degli attori tipica delle opere di Zinnemann: da una parte i "gentiluomini", dall'altra i "ribelli".
Egli infatti farà esordire anche Marlon Brando, in Uomini (1950), e vince l'Oscar al miglior regista per il western Mezzogiorno di fuoco (1952), una denuncia del maccartismo mascherata nel Far West; ad affiancare Gary Cooper, che ottiene il suo secondo premio Oscar, c'è la semisconosciuta Grace Kelly, che con questo film viene definitivamente lanciata, entrando nei sogni degli uomini come contraltare a Marilyn Monroe.
L'anno successivo arriva il pluripremiato Da qui all'eternità (1953), sull'attacco a Pearl Harbour, e costituito da un cast di prim'ordine: Burt Lancaster, Montgomery Clift, Deborah Kerr, Frank Sinatra e Ernest Borgnine, pellicola che vince 8 premi Oscar.
Dopo Un capello pieno di pioggia (1957), nel quale renderà famoso Anthony Franciosa, gira un'altro film, spesso sottovalutato dalla critica, Storia di una monaca (1959), con una radiosa Audrey Hepburn. In ...e venne il giorno della vendetta (1963) esalta l'interpretazione di Rod Steiger. Nel 1966 dirige uno dei suoi migliori film, Un uomo per tutte le stagioni, tratto dall'opera teatrale omonima di Robert Bolt.
Trae ispirazione dall'omonimo libro di Frederick Forsyth per Il giorno dello sciacallo (1973), con un cast di attori semisconosciuti, e vince tre premi Oscar con il film Giulia (1977), sull'orrore dei Lager, con un trio femminile affiatatissimo, composto da Vanessa Redgrave, Meryl Streep (esordiente) e Jane Fonda, oltre che un grandioso Maximillian Schell.
Il suo ultimo film è Cinque giorni un'estate (1982), con Sean Connery. Nel 1989 gli viene conferito l'Oscar alla carriera. Nel 1992 scrive un'autobiografia e muore il 14 marzo 1997 all'età di 90 anni.
[modifica] Filmografia
- Delitto al microscopio (Kid Glove Killer) (1942)
- Occhi nella notte (Eyes in the Night) (1942)
- La settima croce (The Seventh Cross) (1944)
- La mamma non torna più (Little Mister Jim) (1946)
- Mio fratello parla con i cavalli (My Brother Talks to Horses) (1947)
- Odissea tragica (The Search) (1948)
- Atto di violenza (Act of Violence) (1948)
- Uomini (The Men) (1950)
- Benjy (1951)
- Teresa (1951)
- Mezzogiorno di fuoco (High Noon) (1952)
- Il membro del matrimonio (The Member of the Wedding) (1952)
- Da qui all'eternità (From Here to Eternity) (1953)
- Oklahoma! (1955)
- Un cappello pieno di pioggia (A Hatful of Rain) (1957)
- La storia di una monaca (The Nun's Story) (1959)
- I nomadi (The Sundowners) (1960)
- ...e venne il giorno della vendetta (Behold a Pale Horse) (1964)
- Un uomo per tutte le stagioni (A Man for All Seasons) (1966)
- Il giorno dello sciacallo (The Day of the Jackal) (1973)
- Giulia (Julia) (1977)
- Cinque giorni un'estate (Five Days One Summer) (1982)