Il gatto a nove code
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Una scena del film |
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Titolo originale: | Il gatto a nove code |
Paese: | Italia |
Anno: | 1971 |
Durata: | 112 minuti |
Colore: | colore |
Audio: | sonoro |
Genere: | poliziesco, horror, giallo |
Regia: | Dario Argento |
Soggetto: | Dario Argento |
Sceneggiatura: | Dario Argento |
Produzione: | Salvatore Argento per la SEDA Spettacoli |
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Fotografia: | Erico Menczer |
Montaggio: | Franco Fraticelli |
Musiche: | Ennio Morricone |
Scenografia: | Carlo Leva |
Si invita a seguire lo schema del Progetto Film |
Il gatto a nove code è un film giallo del 1971 scritto e diretto da Dario Argento. È il secondo capitolo della trilogia degli animali che all'inizio degli anni settanta diede fama rinomata ad Argento, affermandolo come uno dei maggiori esperti del genere thriller in Italia.
Gli elementi cari al regista sono tutti presenti, e giostrati con cura: i momenti di tensione alternati ai tocchi di ironia, un'Italia con le metropoli avvolte nel mistero, e ricca di curiosi personaggi (il barbiere siciliano, il fotografo romano, il ladro genovese, il poliziotto Morsella che parla solo di cucina ecc).
[modifica] La trama
Una notte, il cieco Franco Arnò (Karl Malden), che si guadagna da vivere facendo cruciverba e puzzles, passeggia con l'adorata nipotina Lori (Cinzia De Carolis) davanti ad un istituto di ricerche genetiche. Lì per caso ascolta una conversazione fra due uomini seduti in macchina. Poco dopo, qualcuno s'introduce nell'istituto e ruba una preziosa formula. Il giorno dopo, Arnò torna nei pressi dell'edificio e incontra un giornalista a caccia di scoop, Carlo Giordani (James Franciscus). I due avviano una proficua collaborazione quando un misterioso assassino inizia a colpire, uccidendo uno a uno i professori che lavorano nell'edificio: l'enigma è probabilmente collegato al direttore di questo (Tino Carraro) e alla sua bellissima figlia Anna (Catherine Spaak).
[modifica] Curiosità
- Carlo Giordani, il nome del protagonista, è attribuito a un personaggio di Profondo Rosso, film sempre di Argento del 1975, ovvero uno psicologo interpretato da Glauco Mauri.
- Le mani dell'assassino sono quelle di Dario Argento.
- Il film è stato girato a Torino, a parte gli interni.
- È il secondo film dove Argento ha piena autonomia riguardo alla sceneggiatura, al soggetto e alla regia.
- La traccia Paranoia prima di Ennio Morricone, tratta dalla colonna sonora del film è stata riutilizzata in Death Proof, il segmento di Quentin Tarantino del film Grindhouse.
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