Il gobbo di Notre Dame (film 1996)
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Titolo originale: | The Hunchback of Notre Dame |
Paese: | Stati Uniti |
Anno: | 1996 |
Durata: | 91' |
Colore: | colore |
Audio: | sonoro |
Genere: | animazione, musicale, drammatico |
Regia: | Gary Trousdale, Kirk Wise |
Soggetto: | Victor Hugo (romanzo) |
Sceneggiatura: | Irene Mecchi, Tab Murphy, David Stainton |
Produzione: | Roy Conli, Don Hahn |
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Montaggio: | Ellen Keneshea |
Musiche: | Alan Menken |
Si invita a seguire lo schema del Progetto Film |
Il gobbo di Notre Dame è il 34esimo film d'animazione della Disney diretto dai registi Gary Trousdale e Kirk Wise, gli stessi che nel 1991 diressero La bella e la bestia.
Gli sceneggiatori prendono spunto dall'omonimo romanzo Notre-Dame de Paris di Victor Hugo apportandovi, come loro abitudine, qualche per così dire lieve modifica, sia ai personaggi che alla storia, per adattarla ad un pubblico di bambini e minorenni, offrendogli come si conviene per ogni favola, un lieto fine.
[modifica] Trama
Il film inizia in una cupa Parigi alla fine dell'anno 1400 con un tragico preambolo. I soldati della città inseguono una famiglia di zingari, che secondo le menti ottuse di chi spandreggiava in quei lughi erano ritenuti degni solo di essere messi a morte. La donna fugge disperatamente cercando di mettere in salvo il suo neonato. Giunta ai piedi della cattedrale di Notre Dame la donna muore a causa di una caduta in cui batte rovinosamente il capo. Il suo inseguitore, il ministro della giustizia (nel romanzo originale è un Arcidiacono) Frollo, si appropria allora del piccolo fagotto della zingara, ma quando si accorge che contiene il figlio di lei decide di eliminarlo immediatamente. Il tempestivo quanto provvidenziale interporsi dell'arcidacono di Notre Dame salva in piccolo da morte sicura. Il prete non solo salva il bimbo ma riesce ad imporre a Frollo l'impegno a crescerlo come se si trattasse di un suo figlio adottivo. Frollo accetta tale imposizione ma a sua volta impone la condizione che esso rimanga confinato a vita nella cattedrale. Il piccolo Quasimodo, questo è il nome che gli viene affibiato e che significa "formato a metà", cresce malforme nel fisico e nell'anima ignorato da tutti. Tranne Frollo e il parroco nessuno conosce la sua esistenza.
Molti anni dopo Quasimodo è divenuto il campanaro della cattedrale di Parigi. Vede convergere in città carovane di allegri gitani che arrivano per celebrare l'imminente Festa dei pazzi e dalla speranza di guadagnarsi facilmente di che vivere. Il campanaro passa il tempo appollaiato sulle guglie del duomo e nota fra di loro Esmeralda', una bella ed esuberante donna (una delle maggiori differenze rispetto al romanzo originale... nel film disney Esmeralda è ispirata alla Carmen di Bizet).
Grande grosso e estremamente agile il campanaro scende dalle guglie in cui sinora ha vissuto sino a immergersi tra l'allegra folla in maschera. Credendolo una maschera il giovane finisce senza volerlo per essere acclamato dalla folla "Re dei folli". Ben presto però si scopre che non si tratta di una finzione e che per crudele destino il giovane è veramente alla vista mostruoso, la folla esplode nei suoi peggiori istinti naturali e Quasimodo viene ignobilmente sbeffeggiato da tutti. Solo Esmeralda accorre in sua difesa. Quando Frollo si accorge di quel che accade invia sollecito il capitano delle guardie Febo (altra trasfigurazione dell'animo dei personaggi rispetto all'originale) ad acciuffare il fuggitivo "figlioccio" e la ragazza.
Quando i soldati sono prossimi a catturarlo Esmeralda con un trucco riesce a scappare assieme al povero campanaro che torna immediatamente al suo ristretto mondo.
L'avvenimento fa scaturire nell'immaturo (altra notevole trasfigurazione del personaggio) Quasimodo un sentimento nuovo. In Esmeralda ha conosciuto l'unica persona che gli ha donato l'unico un attimo di amore della sua vita e cercherà di incontrala nuovamente. Frollo però trama la sua vendetta verso gli zingari e vuole Esmeralda per se. Decide di sfruttare l'occasione e l'ingenuità di Quasimodo per cercare tramite esso di scovare il luogo segreto in cui gli zingari si raduneranno ...
[modifica] Note e curiosità
Il racconto di Hugo è stato trasporto in molte opere teatrali. Tra questi ricordiamo il recente Notre-Dame de Paris con le musiche di Riccardo Cocciante e libretto di Luc Plandemon. Questa ha avuto un enorme successo intercontinentale con versioni in francese, inglese, spagnolo, italiano e russo. Il libretto italiano è a cura di Pasquale Panella.