Jakob Böhme
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Jakob Böhme (Alt Seidenberg, 24 aprile 1575 – Görlitz, 17 novembre 1624) fu un filosofo, teologo e mistico tedesco. Fu uno dei principali esponenti del misticismo moderno, ed era detto dai suoi contemporanei «Philosophus teutonicus».
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[modifica] La vita
Era figlio di contadini. Frequentò un poco la scuola del villaggio dove era nato, nella Sassonia orientale, poi fu messo ad imparare il mestiere di calzolaio, che esercitò come maestro calzolaio, in una bottega presso le mura alla porta del Neiße fin verso il 1613.
Nei sette anni successivi unì la predicazione ad attività commerciali, e solo negli ultimi 4 anni della sua vita si dedicò esclusivamente alla ricerca mistico-religiosa.
Nel 1599 sposò la figlia di un macellaio, Catharina Kunschmanns, dalla quale ebbe 4 figli, e condusse, per quanto gli fu possibile, la vita modesta di un uomo paziente.
La diffusione della sua prima opera (manoscritta, e avvenuta a sua insaputa da parte di un suo estimatore) gli attirò l'attenzione persecutoria del pastore di Görlitz, Gregorius Richter, che lo accusò di eresia, e continuò a perseguitarlo per tutta la vita. Richter morì appena qualche mese prima di Böhme, consentendo a quest'ultimo di morire, a sua volta, riabilitato, grazie alla confessione evangelica raccolta dal nuovo pastore. Tuttavia la sua esperienza mistica, il fatto stesso che egli ne parlasse e si sforzasse di descriverla, costituì nel suo paese un forte segno di scandalo, esponendolo alla persecuzione della comunità religiosa locale, che anche dopo la sua morte non esitò ad oltraggiarne la tomba.
[modifica] La mistica
Böhme aveva ricevuto una rigida educazione luterana, come era normale nel suo paese e nella sua classe sociale. Disse di sè: "Ho letto un solo libro, il mio libro, dentro di me". Tuttavia il bisogno di comunicare le proprie esperienze mistiche (di cui egli stesso riferì le date - 1600, 1610, 1617 - e come lo coinvolgessero per diversi giorni anche fisicamente) lo spinse verso i libri e la scrittura.
Il misticismo è sempre considerato pericoloso da tutte le religioni teologiche in quanto il paradosso costituito dall'asserzione del mistico di entrare in contatto diretto, immediato e personale con la divinità, scardina ogni principio di autorità costituita (sia pure fondata sul Libro) nella comunità religiosa in cui si presenta. Non a caso mistici e profeti fioriscono nelle fasi di dissoluzione delle società e delle culture.
Il cattolicesimo ammette tuttavia la possibilità che questo evento si verifichi effettivamente per alcuni individui, e si appropria della loro esperienza dichiarandoli santi.
Per analoghe ragioni il misticismo era particolarmente inviso al cristianesimo riformato, in quanto metteva in discussione il nodo teologico della riforma, che indica nella Bibbia l'unica fonte del contatto tra l'uomo e Dio, che proprio per questa ragione non ammette possibilità di santificazione del singolo uomo che nell'aldilà, e che in quei decenni era tutto proteso a fondare la propria teologia in antagonismo con quella di Roma.
E poiché, pur nella diversità dei contenuti, i metodi di controllo delle opinioni di fede erano condivisi sia dal cristianesimo cattolico che da quello riformato, nel 1624 Böhme venne chiamato a Dresda a giustificare le proprie opere dinanzi ad un consesso di religiosi. Il risultato fu che tutti i suoi scritti vennero colpiti da interdetto. Solo la morte, avvenuta in quello stesso anno, gli risparmiò ulteriori persecuzioni.
[modifica] Gli scritti
Le letture di Böhme furono quelle di un autodidatta, particolarmente orientate alla conoscenza dei mistici tedeschi - Meister Eckhart per tutti - e della filosofia naturale del XVI secolo, fortemente intrisa di alchimia (Paracelso).
La sua prima opera scritta fu Aurora consurgens, che cominciò a circolare nel 1618. In essa, utilizzando il linguaggio le immagini e le metafore dell'alchimia, Böhme descriveva lo sviluppo del sè dalla iniziale condizione di oscurità e di immersione nella materia, attraverso un lungo e doloroso processo di annientamento, trasformazione e resurrezione, alla conclusiva integrazione illuminata.
Negli anni successivi apparvero: [1]
- 1619: Dei tre Principii dell'Essere divino.
- 1620: Della triplice vita dell'uomo. Quaranta questioni sull'uomo o Psicologia vera. Dell'incarnazione di Gesù Cristo. Sei punti teosofici. Del mistero celeste e terrestre. Degli ultimi tempi.
- 1621: De Signatura Rerum. Delle quattro Complessioni. Apologia a Balthazar Tilken. Memoria per Escias Stiefel.
- 1622: Della vera penitenza. Del vero abbandono. Della rigenerazione. Della penitenza.
- 1623: Dell'elezione della Grazia. Mysterium Magnum della Genesi.
- 1624: Tavola dei Principii. Della vita iperfisica. Della contemplazione divina. Dei due testamenti del Cristo. Dialogo di un'anima illuminata con una non illuminata. Apologia per Gregorius Richter. Di 177 questioni teosofiche. Estratti dal Mysteriunm Magnum. Piccolo manuale di preghiere. Tavola dei tre Mondi. Dell'errore di Ezechiele Meth. Dell'ultimo giudizio. Lettere a diverse persone.
[modifica] La fortuna di Böhme
Benché Böhme sia poco citato nei manuali di filosofia, nei suoi scritti sono presenti molti elementi che verranno successivamente elaborati nel pensiero metafisico tedesco: già Spinoza nella generazione immediatamente successiva, e successivamente Schelling, Hegel (che lo chiamava "il primo filosofo tedesco"), Arthur Schopenhauer (1788-1860), trascendentalisti come Emerson e Thoreau Friedrich Nietzsche (1844-1900) fino a Martin Heidegger (1889-1976) mostrano tracce della sua influenza.
Il suo pensiero influenzò in modo particolare l'evoluzione del filone teosofico e mistico del pensiero romantico che attraversò il nord Europa fino al XX secolo. Si vedano:
- per l'area tedesca, oltre ai citati, Franz von Baader (1765-1841), Rudolf Steiner (1861-1925), Carl Gustav Jung (1875-1961), che in Aurora consurgens individò uno straordinario deposito di immagini archetipiche ed una descrizione per immagini del processo di individuazione, Albert Schweitzer (1875-1965), Martin Buber (1878-1965), Paul Tillich (1886-1965);
- in Svezia: Emanuel Swedenborg (1688-1772);
- in Inghilterra ebbe grande influenza su George Fox (1624-1691), fondatore del movimento dei Quaccheri, ma anche su Milton (1608-1674), Newton (1642-1727), William Blake (1757-1827), Madame Blavatsky (1831-1891), Alfred North Whitehead (1861-1947).
- in Francia: Louis Claude de Saint Martin (1743-1803), Henri Bergson (1859-1941),
[modifica] Note
[modifica] Voci correlate
[modifica] Altri progetti
Wikiquote contiene citazioni di o su Jakob Böhme- Illustrazioni del manoscritto dell'Aurora Consurgens
