Lanciotto Ballerini
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Lanciotto Ballerini (Campi Bisenzio (Firenze), 15 agosto 1911 - Calenzano (Firenze), 3 gennaio 1944) fu un partigiano.
Nacque a Campi Bisenzio nel 1911 da una famiglia di macellai e la sua gioventù fu caratterizzata da un’intensa attività sportiva nel campo pugilistico, ove conseguì buoni risultati, diventando campione italiano dei principianti.
Dagli anni ’30, la sua vita fu segnata dalle avventure militari dell’Italia fascista, che portarono Lanciotto a partecipare alla guerra di Etiopia (1935-36) ed a quella di Albania (1939).
Scoppiata la seconda guerra mondiale, Ballerini fu inviato con le truppe di occupazione in Grecia ed Iugoslavia ma fu rimpatriato per motivi di salute. Dopo la catastrofe dell’armistizio, nell’autunno 1943 Lanciotto si recò sul Monte Morello, ove organizzò e diresse il primo gruppo partigiano che sembra si costituisse in Toscana. Questa formazione comprendeva non solo partigiani italiani ma anche altri provenienti da tutta l’Europa (uno scozzese, un serbo, un croato, un ucraino ed un russo).
Il 3 gennaio 1944 il gruppo si trovava presso Valibona, nel comune di Calenzano, quando fu aggredito da una colonna di repubblichini, in seguito ad una segnalazione. Lanciotto affrontò da solo il nemico, dando modo di fuggire al grosso dei compagni, infliggendo grosse perdite agli attaccanti e cadendo alfine eroicamente alla mitragliatrice. Le altre vittime del gruppo di Lanciotto furono il sardo Luigi Ventrone, morto bruciato vivo in un fienile e il russo Vladimiro, catturato dai fascisti e giustiziato. Il popolo di Campi seppe però dare un ultimo grande schiaffo morale agli assassini del suo eroe, poiché una folla immensa partecipò ai suoi funerali nonostante le torve minacce dei repubblichini che cercarono invano di impedire il rito religioso ed il trasporto della salma al cimitero.
Nel dopoguerra, Lanciotto Ballerini è stato insignito della Medaglia d’Oro al Valor Militare.