Lupo Italiano
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Lupo Italiano | |
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Classificazione FCI | |
Gruppo | No standard FCI |
Standard | |
Nome | Lupo Italiano |
Tipo | |
Origine | Italia |
Altezza al garrese | |
Peso ideale | |
Lista di razze canine |
Il Lupo Italiano è da considerarsi lo stupefacente risultato del fortunato incontro, avvenuto nel 1966, tra il dottore Mario Messi, ed un cucciolo, Zorro, nato dalla casuale unione tra una lupa selvatica dell'Alto Lazio ed un Pastore tedesco.
Il dott. Messi, accortosi delle eccezionali qualità psico-fisiche di questo suo cane-lupo, si ripromise di intraprendere il difficile lavoro di stabilizzare geneticamente la discendenza, di "creare" una nuova razza che mantenesse costanti queste qualità, unendo le doti naturali del lupo alla docilità del cane, attraverso ripetuti incroci con femmine di pastore tedesco ed un attento lavoro di selezione. Questo fu un compito tutt'altro che semplice, molti tentativi erano già naufragati, ricordiamo tra tutti il lavoro di Konrad Lorenz, che aveva portato avanti per decenni il progetto di una razza mista tra il lupo e i suoi cani Chow-chow. Maggiore fortuna ebbero i selezionatori del Cane Lupo Cecoslovacco e del Cane Lupo di Saarloos.
Una caratteristica del lavoro del dott. Messi è stata la scelta, portata avanti con coerenza nonstante le difficoltà incontrate, di non commercializzare i suoi cani, che rimangono sotto la tutela dell' ETLI (Ente Tutela del Lupo Italiano) anche quando vengono affidati alle Forze dell'Ordine, ad enti di Protezione Civile e a pochi privati.
A partire dal 1988 la razza è protetta da un apposito decreto del Presidente della Repubblica, che la tutela e nel contempo ne vieta la commercializzazione ed ogni tentativo riproduzione senza il controllo e l'approvazione dell'ETLI.
La razza non è riconosciuta dall'ENCI nè dalla FCI.
Indice |
[modifica] Origine
Il Lupo Italiano si ricollega geneticamente al lupo selvaggio e più propriamente alla variante oggi scomparsa dall’Alto Lazio, la quale si differenziava sensibilmente da altre tipologie.
[modifica] Aspetto generale e caratteristiche psichiche
Nel suo aspetto, nei suoi movimenti, nel modo in cui osserva e presta attenzione il lupo Italiano deve mostrare nelle sue linee e nei suoi atteggiamenti un’inconfondibile eleganza nobile e selvaggia.
E' un animale estremamente vivace, dotato di un carattere indipendente e fiero, con notevole propensione all’apprendimento, affettuosissimo con l’uomo a cui si attacca in modo esclusivo, con uno spiccato senso della proprietà e della difesa delle persone che gli sono affidate, insuperabile nell’avvistamento.
[modifica] Impiego
Il lupo Italiano è particolarmente adatto al soccorso in montagna, anti-valanga e anti-catastrofe, con grande resistenza agli agenti atmosferici, alla fame ed alla sete. Non soggetto alle congiuntiviti da riverbero sulla neve.
In possesso di un grande fiuto, idoneo alla ricerca sia delle persone, sia di animali feriti, è quindi di grande utilità per le guardie forestali, per i guardiaparco e per i guardiacaccia. Adatto a tutti i compiti di cane da polizia, richiede un addestramento che tenga presente il suo carattere particolarmente indipendente, evitando accuratamente ogni forma di coercizione, sia per il benessere del cane che per ottenere i migliori risultati.
[modifica] Descrizione
[modifica] Taglia
I maschi misurano da 60 a 70 cm, le femmine da 58 a 65 cm.
[modifica] Testa
La testa è asciutta e ben modellata, più importante nel maschio, muso tipico da lupo affinato moderatamente verso la punta, lunghezza della canna nasale (dallo stop alla punta del tartufo) leggermente inferiore alla lunghezza del cranio, mascella e mandibole forti, dentatura a forbice bianchissima e potente, tartufo, labbra e rime palpebrali neri. Le orecchie sono di dimensioni medie portate erettissime e perfettamente parallele quando l’attenzione è desta, mobilissime secondo gli umori ed i movimenti dell’animale, occhi di media grandezza piuttosto obliqui non sporgenti e mai troppo scuri preferibilmente con fondo dorato, espressione intensa e leale, la testa tipica è inconfondibile.
[modifica] Tronco
Il tronco è robusto, non troppo lungo, torace ben disceso, ben costruito, formante un profilo sinuoso e particolarmente armonioso tra le linee della gola, del petto, dello sterno e del ventre. La linea dorso lombare appare diritta e la groppa non troppo bassa.
[modifica] Arti
Gli arti sono perfettamente appiombanti, molto robusti, ma asciutti, non devono dare per nulla l’impressione di eccessiva pesantezza. Non troppo angolati i posteriori.
L’andatura è sciolta e leggera. L’animale, anche nella massima taglia e peso deve dare sia nel passo che nel trotto e nel galoppo serrato e veloce, un’impressione di forza elegante, richiamando l’andatura del lupo selvaggio. Caratteristica la posizione allineata delle orme quando il trotto è veloce. Piede ovale.
L’insieme del tronco e degli arti mette in evidenza la scioltezza e la potenza delle articolazioni e delle inserzioni con risultati di grande funzionalità a livello dei movimenti della spalla e dell’anca. La forza d’urto è eccezionale.
[modifica] Manto
Il manto è di colore grigio, variamente segnato, più o meno scuro con fondo a sfumature diversi da soggetto a soggetto sino al fulvo o beige, anche con sella scura. La gorgiera è ben delineata.
Ventre ed arti sono, specie nella parte inferiore interna e posteriore delle cosce, più chiari (grigio o grigio ruggine, fulvo chiaro o beige). È frequente che la punta del muso e della coda siano neri o grigio più scuro e nei soggetti grigi possono essere presenti sottolineature scure degli arti. È Ammesso anche il mantello nero uniforme ed in ogni tipo di manto è ammessa una piccola macchia bianca al petto.
Il mantello non è definitivo fino a che lo sviluppo del soggetto non è compiuto. Inoltre, le variazioni stagionali sono correnti.
[modifica] Pelo
Il pelo è di lunghezza e durezza media, liscio od alquanto mosso limitatamente al tronco ed alle cosce. Più fine e corto su testa ed arti. È presente un folto sottopelo nei soggetti che vivono all'aperto.
[modifica] Coda
La coda è piuttosto lunga e ben fornita ma senza esagerazioni, tenuta bassa e pendente in riposo ed all’erta. Si eleva con curva armoniosa e non eccessiva quando l’animale è in agitazione, senza che il suo asse principale raggiunga mai la verticale. Deve essere portata in modo aggraziato e sciolto.
[modifica] Tolleranze
La mancanza di due premolari ed un modesto uncino all’estremità della coda.