Macchi M.7
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Macchi M.7ter | |
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![]() Un Macchi M.7 |
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Descrizione | |
Ruolo | Aereo da caccia |
Equipaggio | 1 |
Costruttore | Società Italiana Caproni |
Esemplari costruiti | oltre 110 esemplari |
Dimensioni | |
Lunghezza | 8,09 m |
Apertura alare | 9,95 m |
Altezza | 2,97 m |
Superficie alare | 23,50 m² |
Pesi | |
A vuoto | 805 kg |
Massimo al decollo | 1.098 kg |
Propulsione | |
Motore | Isotta-Fraschini Semi-Asso V12 |
Potenza | 250 cv |
Prestazioni | |
Velocità massima | 210 km/h |
Autonomia | 3 ore |
Tangenza | 7.000 m |
Armamento | |
Mitragliatrici | 2 x 7,7 mm |
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Progetto:Aviazione |
Il Macchi M.7 era un caccia italiano impiegato durante la prima guerra mondiale.
Fece la sua comparsa nel 1917 e si affermò come l'idrovolante da caccia più veloce del mondo, grazie ai suoi 210 km/h di velocità di punta. Della versione bis vennero prodotti 17 esemplari e solo 3 vennero consegnati prima del termine della guerra.
Il velivolo ottenne numerosi successi nelle prove sportive di velocità e acrobazia, come a Monaco nel 1920, con i piloti Zanetti e Morselli.
L'M-7bis, venne progettato da Alessandro Tonini come un biplano con una scocca concava monoblocco. Dotato di un'elica propulsiva, era un apparecchio estremamente maneggevole e in grado di realizzare notevoli figure acrobatiche.
Per l'edizione della coppa Schneider del 1921, tenutasi a Venezia, il velivolo di Giovanni De Briganti fece segnare una velocità media di 189,67 km/h. Nel 1922, l'M-7bis si classificò al quarto posto.
L'M-7ter fu l'ultimo e più maturo sviluppo della macchina, segnalandosi per la ridotta superficie alare e un ridisegno della scocca e dell'impennaggio. Tale versione venne realizzata in un centinaio di esemplari.