Marcioniti
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Setta eretica fondata nel 144 a Roma da Marcione e continuata ad occidente per 300 anni, ma ad oriente alcuni secoli di più, specialmente fuori dell'Impero Bizantino.
Lo scisma marcionita fu uno degli avvenimenti più drammatici per la storia del cristianesimo. Infatti, se si considerano i rapporti di forza esistenti alla metà del II secolo e l'organizzazione ecclesiastica parallela che si diede il marcionismo, ci si può fare un'idea del pericolo corso dalla Chiesa: essa poteva, senza dubbio, essere sopravanzata dalla setta. Le chiese marcionite erano permeate da un forte senso di fratellanza che si manifestava soprattutto quando venivano in qualche modo attaccate. Per evitare eccessi, il rito eucaristico veniva praticato con acqua anziché con vino. Esse conobbero una notevole diffusione. Secondo quanto riportato da San Giustino martire, una decina d'anni dopo la scomunica di Marcione, le sue idee si estendevano «sull'insieme dell'umanità».
Il fato del Marcionismo, però, fu quello di scostarsi quasi immediatamente dalle idee del suo fondatore per avvicinarsi al mero gnosticismo. Il "creatore" di Marcione o dio degli ebrei era un'idea troppo incoerente ed illogica, era, è vero, inferiore al Buon Dio, ma ne era indipendente; era giusto, ma non buono; le sue scritture erano vere, ma dovevano essere scartate. I seguaci di Marcione cercarono di essere più logici e postularono tre principi: buono, giusto, e cattivo, opponendo i primi due all'ultimo; o un principio solo, il dio giusto è una semplice creazione del buon Dio. La prima ipotesi fu portata avanti da Lucano o Luciano, al quale Epifanio dedicò un intero capitolo alla sua confutazione. Sia Origene che Epifanio, comunque, sembrano conoscere la setta di Lucano solo attraverso dicerie; probabilmente, perciò, essa era già estinta alla fine del III secolo. Tertulliano (De Resur., Carn., II), riferendosi a questo Luciano, dice che sopravanzò persino Marcione nel negare la risurrezione, non solo del corpo ma anche dell'anima, riconoscendo solamente la risurrezione di un tertium quid (il pneuma opposto alla psyche?). Tertulliano, inoltre, afferma che quando scrisse il "De Anima" aveva ben presenti gli insegnamenti di Luciano. È anche possibile che Luciano credesse nella trasmigrazione delle anime; secondo Epifanio, alcuni Marcioniti dei suoi tempi ancora ci credevano. Sebbene la setta particolare di Luciano si estinse presto, la dottrina dei tre principi fu osservata a lungo dai Marcioniti. Ai tempi di Sant'Ippolito di Roma (intorno al 225) essa veniva predicata da un assiro chiamato Prepon, che scrisse in sua difesa un'opera dal titolo "Bardesanes l'armeno" (Hipp., "Adv. Haer"., VII, XXXI).
La dottrina di un solo Principio, di cui il dio ebreo è una creatura, fu professata da Apelle, che, sebbene una volta fu discepolo di Marcione stesso, divenne più uno gnostico che un Marcionita. Egli era accompagnato da una ragazza chiamata Filomena, una sorta di chiaroveggente versata nella magia, che dichiarava frequenti visioni di Cristo e San Paolo. Tertulliano additava questa Filomena quale prostituta, ed accusava Apelle di impudicizia, ma Rodone, che aveva conosciuto personalmente Apelle, si riferisce a lui come "venerabile per il comportamento e l'età". Comunque, Apelle fu spesso bersaglio di Tertulliano ("De Praeser.", LXVII; "Adv. Marc.", III, g. 11, IV, 17), che scrisse persino un'intera opera contro di lui: "Adversus Apelleiacos", che, sfortunatamente, è andata perduta, ma che era nota sia a Sant'Ippolito che a Sant'Agostino. Apelle ripudiò quindi le due divinità di Marcione e diede credito a "Un buon Dio, un Inizio, e un Potere oltre ogni descrizione" (akatanomastos). Questo "Santo e Buon Dio superiore", secondo Apelle, non si interessò mai delle cose inferiori, ma emanò un altro dio che creò il mondo. Apelle scrisse un ampio lavoro chiamato Syllogismoi per provare l'inaffidabilità del Vecchio Testamento. Degli altri seguaci di Marcione sono noti solo i nomi.
I Marcioniti differivano dai cristiani gnostici perché ritenevano illegale negare la loro religione durante le persecuzioni, gareggiando nobilmente coi cattolici nel versare il loro sangue nel nome di Cristo. Nella sua "Storia della Chiesa" (IV, XV, XLVI; V, XVI, XXI; VII, XII), Eusebio cita spesso i martiri Marcioniti. Il loro numero e la loro influenza, comunque, sembra essere stata maggiore ad oriente che ad occidente, da dove presto scomparvero. Per avere un'idea dell'estensione del movimento, Epifanio testimoniava che ad oriente, nel 374, i Marcioniti avevano ingannato "un gran numero di uomini" e furono trovati, "non solo a Roma e in Italia, ma in Egitto, Palestina, Arabia, Siria, Cipro e la Tebaide ed anche in Persia". Teodorete, vescovo di Ciro nella Provincia dell'Eufrate dal 423 al 458, invece, nella sua lettera a Domno, patriarca di Antiochia, riferiva con orgoglio di aver convertito mille Marcioniti sparsi nella sua diocesi. Non lontano dalla diocesi di Teodorete, vicino Damasco, fu rinvenuta un'iscrizione di una chiesa Marcionita, che dimostrava che nel 318-319 i Marcioniti avevano libertà di culto. Costantino, però, (Eusebio, "Vita", III, LXIV) vietò ai Marcioniti ogni forma culto pubblica o privata.
Sebbene i Pauliciani siano sempre stati designati dai loro avversari come Manichei, e sebbene la loro adozione dei principi Manicheisti sembri innegabile, tuttavia, secondo Pietro Siculo, che visse fra i Pauliciani (868-869) di Tibrike ed è perciò un testimone fidato, il loro fondatore Costantino l'armeno, ricevendo il Vangelo di Marcione e l'Apostolicon da un diacono in Siria, lo diede ai suoi seguaci, che lo adottarono come loro Bibbia e ripudiarono tutte le scritture di Mani. La confutazione del Marcionismo dell'arciprete armeno Eznic del V secolo dimostra che i Marcioniti in quel periodo erano ancora molto numerosi in Armenia (Eznik, "Confutazione delle Sette", IV, Ger. tr., J. M. Schmid, Vienna 1900). In ogni caso, essi furono i precursori del dualismo Manicheo, dal quale furono, infine, assorbiti.
Storia | Portale Storia | Categoria:Storia |
Preistoria | Storia antica | Storia medievale | Storia moderna | Storia contemporanea | Storia militare |
Aiutaci partecipando al Progetto Storia e ampliando uno stub di storia! Scrivi alla Taberna Historiae |