Margherita Maria Alacoque
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Margherita Maria Alacoque (Verosvres, 22 luglio 1647 – Paray-le-Monial, 17 ottobre 1690) è stata una monaca e mistica cattolica francese. A circa 23 anni entrò nella comunità visitandina di Paray-le-Monial. Insieme a Jean Eudes è ricordata principalmente per essere stata, coadiuvata in questo dal gesuita Claude La Colombière, l'iniziatrice del culto del Sacro Cuore di cui si trovano le prime traccie risalenti al 1200-1300 già nella mistica tedesca medioevale. La costruzione della famosa basilica del Sacro Cuore nel quartiere di Montmartre a Parigi accessibile dal 1876 è anch'essa una conseguenza delle vicende mistiche che l'hanno vista protagonista. Soltanto nel 1920 si arrivò alla sua canonizzazione sotto il pontificato di papa Benedetto XV. Particolare da rimarcare, il suo corpo è conservato incorrotto. La sua memoria liturgica ricorre il 16 ottobre.
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[modifica] Biografia
Margherita nacque nel giorno della festa di Maria Maddalena figlia di un notaio Claude Alacoque e di Fhiliberte Lamyn anch'essa figlia di notaio. Margherita aveva quattro fratelli, due di salute non molto robusta morirono intorno ai venti anni, Chrysostome il più anziano prese le veci del padre quando questi morì allorchè Margherita aveva solo otto anni e l'altro fratello in seguito divenne curato di Bois Sainte-Marie.
Fin da piccola ebbe una formazione cristiana come molti ma in più essa trovava la vita di devozione come confacente alla sua natura. A otto anni gli muore il padre e la madre allora la invio in collegio presso le Clarisse. Già la vita religiosa l'attirava e amava imitare le altre religiose e sentiva nascere in lei un sempre più forte desiderio di solitudine e di preghiera.
Molto tardi, soltando nel 1669 quindi a 22 anni ricevette la cresima, fu questa l'occasione per lei di far aggiungere al suo nome anche quello di Maria.
Infine Margherita-Maria si decide per entrare in monastero malgrado la famiglia la spingesse a maritarsi ed essa stessa all'inizio provò a venire incontro alle aspettative della sua famiglia nei suoi confronti ma la cosa non ebbe seguito.
Presa questa decisione di farsi religiosa, siccome anche per entrare in monastero occorreva comunque una dote i suoi famigliari volevano poter scegliere loro sia l'ordine che il monastero, così optarono per l'ordine religioso delle Orsoline ma Margherita-Maria trovava più a lei confacente l'ordine della Visitazione ed infine riuscì nell'intento.
Fu quì al monastero della Visitazione di Paray-le-Monial località situata a metà strada tra Dijon e Lyon che Margherita-Maria dopo alcuni anni di vita monastica si rivelò veggente ed iniziò ad avere quelle rivelazioni di Gesù divenute note tra i cristiani come "le grandi rivelazioni del Sacro Cuore".
Nel corso della sua vita fu molto provata da incomprensioni soprattutto del suo ambienti monastico e lei stessa aveva molta difficoltà a valutare chiaramente queste visioni sì che era piena di dubbi sulle stesse e le incomprensioni e le cattiverie di cui fu oggetto non gli resero certamente più facile una valutazione chiara delle stesse. Da questo punto di vista deve tutto a colui che era anche il suo direttore spirituale Claude La Colombière che gli diede quella fiducia in sè stessa che da sola non avrebbe saputo se non trovare comunque mantenere con grandi difficoltà. Infine venne anche il grande evento in cui Gesù stesso fu il celebrante del matrimonio da lui stesso voluto tra Margherita-Maria e l'unico uomo che in tutti quegli anni seppe sostenerla, al di là dei suoi dubbi, nel prendere sul serio il proprio pensiero: Claude La Colombière il quale per questo non esitò a rischiare anche la sua reputazione con le gerarchie della chiesa locale.
[modifica] Autobiografia e storie agiografiche
Nella sua autobiografia raccontò che a partire dal 27 dicembre 1673, giorno di San Giovanni Evangelista, colui che aveva appoggiato il capo sul cuore del maestro, le apparve ripetute volte Gesù mostrandole il suo Sacro Cuore.
Da allora la figlia spirituale di San Francesco di Sales e di Giovanna di Chantal per ben 17 anni avrebbe avuto colloqui con Dio che, nel chiamarla "discepola prediletta", le avrebbe rivelato i "segreti del suo cuore divino", e Margherita avrebbe imparato da Dio la "scienza dell'amore".
Dalla sua autobiografia:
Non presa sul serio e anzi per queste visioni perseguitata anche fisicamente dalle sue consorelle che ritenevano queste visioni sue invenzioni per accentrare l'attenzione su di lei quale preferita da Gesù a discapito delle altre monache, la storia devozionale vuole che Dio le promise di mandarle un suo "servo fedele e amico perfetto". Di lì a poco divenne suo nuovo direttore spirituale il gesuita S. Claude La Colombière, e da questi fu sostenuta nel portare a compimento la missione che le sarebbe stata affidata da Gesù stesso: introdurre nella Chiesa il culto del "Sacro Cuore di Gesù".
Divenuta maestra delle novizie, all'indomani della sua morte, avvenuta nel 1690, due sue discepole, compilarono una Vita di suor Margherita Maria Alacoque.
[modifica] Una staffetta al femminile: Teresa di Lisieux
Duecento anni dopo la sua morte un'altra monaca Teresa di Lisieux, anch'essa autrice di un'autobiografia ma che a differenza di Margherita non era veggente, in certo qual modo riprende il lavoro da Margherita condotto nella trasformazione dell'immagine di Dio. Il Dio di Teresa così come il Dio di Margherita trasformato dal loro amore che in un certo qual modo possiamo paragonare al lavoro svolto da colei che è stata la prima di questa staffetta: Maria di Nazareth che con il suo amore per il Dio ebraico Javhè terribile e geloso è stata la vera fondatrice del cristianesimo, fondazione che si è concretizzata nel concepimento di un uomo reale ovverossia in un figlio concreto: il nuovo rabbi Jeschua di Nazareth.
Questa staffetta lungo la via della trasformazione dell'immagine di Dio non è stato un percorso rettilineo in quanto si sono avuti anche passi indietro come il giansenismo per esempio per restare al tempo di Margherita e non solo.
Va detto tuttavia che questo lavoro di traformazione dell'immagine di Dio comunque non è stata prerogativa solo femminile ma certamente Margherita Maria nel passare per via del pensiero il testimone a Teresa di Lisieux quale sua erede spirituale è in un certo senso ritornata a rivivere nell'età moderna in un'altra donna con grandi capacità per portare a compimento il lavoro già a suo tempo iniziato della trasformazione dell'immagine di Dio.
Teresa di Lisieux ha raccolto l'appello della storia e si è messa totalmente al servizio di questa necessità storica offrendo l'intera sua esistenza a questo scopo di trasformare Dio amandolo come a suo tempo fece, 2000 anni fa un'altra donna: l'ebrea Maria.
Teresa di Lisieux questo glie lo ha riconosciuto a Margherita citandola all'inizio del "Poema di settembre" ovverossia il manoscritto B del 1896 in cui la riconosce allieva della "scienza d'amore" e a sua volta Teresa si riconosce anch'essa allieva di questa "scienza del cuore" di cui Gesù l'uomo-Dio completamente uomo e completamente Dio è il comune maestro e amante.
[modifica] Opere
I suoi scritti comprendono 142 lettere (1678-1690), 52 "Avvisi, esortazioni e istruzioni", preghiere e cantici, e un'autobiografia. Nella prima edizione del 1920, la più completa mai data alle stampe, questi scritti non superavano nell'insieme le ottocento pagine.
[modifica] Bibliografia
- Margareth Trouncer. L'amante di Dio. 1956
- Ivan Gobry. Margherita Maria Alacoque e le rivelazioni del Sacro Cuore. 1989