Milan Kučan
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Milan Kučan (Križevci, 14 gennaio 1941) è un uomo politico e statista sloveno, nato nella regione orientale del Prekmurje, vicino al confine sloveno-ungherese. Il padre, ufficiale della Resistenza jugoslava, fu ucciso dai nazisti. Dopo gli studi a Murska Sobota, ottenne la laurea in legge nel 1964 a Lubiana.
Iniziata la carriera politica subito dopo la conclusione degli studi, divenne leader della Lega dei comunisti sloveni nel 1986. Sostenitore di una linea riformatrice all'interno dell'apparato politico ed economico sloveno, a livello federale sostenne i diritti delle minoranze albanesi del Kosovo e il diritto delle nazioni all'autodeterminazione e al pluralismo politico, entrando così in contrasto con Slobodan Milošević e l'elite serba.
Nel 1990, soprattutto grazie alla grande popolarità personale, è eletto alla Presidenza della Repubblica, nonostante il suo partito avesse perso le elezione legislative a favore di una coalizione demoscristiana, Demos. Consapevole di non aver alcun margine di mediazione con Milosevic, che puntava alla creazione di uno stato centralista a guida serba e al ridimensionamento dell'autonomia delle diverse repubbliche jugoslave, Kučan proclama l'indipendenza della Slovenia il 25 giugno del 1991, dopo che gli sloveni si erano proclamati a favore della sovranità con lo strumento referendario. Guidò il Paese nei difficili giorni successivi, quando ci furono scontri armati di piccole dimensioni, durati dal 25 giugno al 6/7 luglio, tra la guardia nazionale slovena (che prendeva possesso dei confini con Italia, Austria e Ungheria) e l'esercito federale jugoslavo. Fu riconfermato con un'ampia maggioranza nel 1997, vincendo al primo turno le elezioni presidenziali, avvicinando il paese a NATO e Unione Europea. Al termine del secondo e ultimo mandato presidenziale, fu sostituito dall'ex primo ministro Janez Drnovšek.
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Predecessore: n/a |
Presidente della Slovenia 23 dicembre 1991 - 22 dicembre 2002 |
Successore: Janez Drnovšek |