Monte Sacro
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Il Monte Sacro è una collina di Roma che sorge a fianco del fiume Aniene, qualche chilometro a Nord-Est del Campidoglio, ed il nome di uno dei quartieri della città.
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[modifica] Il Monte
Vuole la leggenda che vi si recassero gli àuguri per effettuarvi i loro vaticini osservando il volo degli uccelli, donde il nome; una leggenda più popolaresca vuole inoltre che anche gli aruspici vi eseguissero pratiche magiche poiché data la ventosità del sito era facile per questi perdere il copricapo durante le funzioni, ciò che avrebbe costituito grave segno di una presunta collera degli dei, dalla quale le "miracolose" preghiere dei sacerdoti avrebbero "protetto" i fedeli.
Nella Roma Antica il Monte Sacro era molto al di fuori della cinta muraria, a metà strada fra l'Urbe ed il borghetto di Ficulea, lungo il percorso della via Nomentana, che conduceva a Nomentum. Lungo la strada, alcuni tratti della quale conservano il basolato originale (ad esempio presso il Grande Raccordo Anulare) sorsero diversi monumenti funebri, due dei quali sono ancora visibili nei pressi del Monte Sacro, in corrispondenza del quale la strada superava l'Aniene con il ponte Nomentano.
Oltre che luogo per funzioni religiose, era anche punto di riferimento geografico, immerso in età repubblicana in un vasto latifondo agricolo. Nel tempo avrebbe cominciato ad essere abitato, inizialmente come zona residenziale; uno dei più importanti ritrovamenti ha portato alla luce la villa di Faonte (un liberto di Nerone citato da Svetonio come assai prossimo e devoto alla famiglia dell'imperatore). La villa è posta lungo un antico diverticolo della Via Salaria
Dopo l'età romana, presumibilmente per la difficoltà di difenderlo militarmente, la zona del Monte divenne disabitata e tale restò sino a tempi ben più recenti. L'espansione della città avvenne in altre direzioni. In zona, l'unico punto frequentato rimase il Ponte Nomentano sull'Aniene, che divenne nel tempo posto di controllo e presidio di dazio.
[modifica] La rivolta della plebe del 494 a.C.
Il Monte è di grande notorietà per esservisi rifugiati i plebei romani in rivolta (si è parlato di un vero e proprio sciopero), che furono ricondotti all'ordine dal senatore Menenio Agrippa con il famoso apologo: il convincente Agrippa spiegò l'ordinamento sociale romano metaforicamente paragonandolo (come in Esopo) ad un corpo umano, nel quale tutte le parti sono essenziali e, brevemente, ammise che effettivamente se le braccia smettessero di lavorare lo stomaco non si nutrirebbe, ma ribatté che ove lo stomaco languisse, le braccia non riceverebbero la loro parte di nutrimento. La situazione fu velocemente ricomposta ed i plebei fecero solerte ritorno alle loro occupazioni.
[modifica] Il quartiere Monte Sacro
Monte Sacro è oggi anche il nome di un popoloso quartiere di Roma, originariamente noto come Città Giardino, che sorge sulla via Nomentana, all'altezza del ponte sul fiume Aniene.
Venne costruito nel 1925 sulla base dell'esperienza urbanistica delle città giardino, già sperimentate in altri paesi europei, specialmente in Francia e Inghilterra. Lo stile architettonico risente invece del barocchetto, una tendenza dell'architettura romana del primo Novencento che riprende temi tipici dell'architettura minore romana, in questo caso mescolati con temi provenienti dall'Italia del nord.
La prima destinazione insediativa era di taglio popolare, con interi lotti dedicati alle abitazioni per i ferrovieri (a questa categoria si riservarono in realtà grandi interventi edificatori in molte zone della città) e diversi altri realizzati per l'Istituto Autonomo Case Popolari.
Particolarmente interessante è la Piazza Sempione, che fa da entrata scenografica al quartiere, e che presenta degli edifici realizzati da Gustavo Giovannoni e Innnocenzo Sabbatini.
Nella seconda metà degli anni sessanta prese corpo il quartiere contiguo detto "Monte Sacro Alto", oggi più noto come "Talenti".
[modifica] Collegamenti esterni
- Foto aerea da Google Maps. Vedi QUI sulla Mappa di Google - QUI su Google Earth.