Palazzo Rosso (Genova)
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Palazzo Rosso Galleria di Palazzo Rosso |
|
---|---|
Tipologia | Dimora storica, pinacoteca |
Indirizzo | Via Garibaldi 18 |
Telefono | 010-2476351 |
Sito | Sito ufficiale |
Mezzi pubblici | Centro storico, raggiungibile a piedi da Piazza De Ferrari o dalla stazione FF.SS. di Porta Principe |
Palazzo Rosso è uno dei principali edifici storici di Genova. È situato al numero civico 18 di via Garibaldi, un tempo Strada Nuova e Via Aurea.
Ospita la Galleria di Palazzo Rosso, una delle maggiori pinacoteche cittadine assieme a quelle del vicino Palazzo Bianco e del Palazzo Doria Tursi, con cui costituisce il polo museale di Strada Nuova.
Indice |
[modifica] Il palazzo
Così Gustave Flaubert, nelle sue Notes de voyage del 1845, annotava la presenza di Palazzo Rosso.
Costruito tra il 1671 e il 1677 su progetto dell'architetto Pietro Antonio Corradi per volontà di Rodolfo e Giovanni Francesco Brignole Sale, a questa famiglia rimase fino al 1874, anno in cui fu donato alla città dalla sua ultima erede Maria, duchessa di Galliera, per "accrescere il decoro e l'utile" di Genova e con l'evidente intenzione di lasciare ai posteri un segno della stirpe dei Brignole Sale anche con il contributo delle sue importanti collezioni d'arte.
I primi interventi decorativi furono realizzati dal 1679 da Domenico Piola e Gregorio De Ferrari con la collaborazione di quadraturisti e stuccatori, portando a compimento il Salone e l'affresco sulla volta, capolavoro del De Ferrari purtroppo distrutto dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, e quattro sale ispirate alle stagioni.
Nel 1691 iniziò la seconda fase decorativa con gli affreschi di Gio Andrea Carlone, Carlo Antonio Tavella e di Bartolomeo Guidobono.
Gli interventi di restauro e completamento decorativo continuarono fino alla metà del XIX secolo.
Note d'autore in cortile |
|
Continuatori della committenza artistica furono Gio Francesco I e, successivamente, suo nipote Gio Francesco II che nel 1746 fu eletto Doge della Repubblica di Genova.
In quell'anno ad opera dell'architetto Francesco Cantone venne definito l'attuale aspetto della facciata, caratterizzato da protomi leonine che segnano gli architravi delle finestre dei due piani nobili.
Il simbolo richiama l'arma araldica della famiglia, raffigurante un leone rampante sotto un albero di prugne, chiamate in dialetto genovese brignòle.
[modifica] Le collezioni
Oltre al palazzo, la duchessa di Galliera nel 1874 donò al Comune di Genova la splendida quadreria che, unitamente agli arredi, formava il nucleo storico delle collezioni del museo: oculate acquisizioni e commissioni effettuate per oltre due secoli a dimostrazione dell'ascesa sociale, economica e politica della famiglia Brignole Sale.
A partire dalle prime commissione della prima metà del Seicento ad alcuni grandi artisti come Antoon Van Dyck da parte di Gio Francesco Brignole, anche i successori, a partire dalla moglie Maria Durazzo, continuarono questa politica apportando un significativo ampliamento delle ricche collezioni d'arte anche grazie alle eredità ricevute.
Oggi la quadreria si caratterizza sia per i ritratti fiamminghi sia per i dipinti di Guido Reni, di Guercino, di Mattia Preti, di Bernardo Strozzi, sia da tavole e tele d'ambito veneto del XVI secolo, fra le quali meritano d'essere ricordate le opere di Palma il vecchio e del Veronese.
Negli anni 1953-1961 furono effettuati importanti restauri, grazie ai quali gli spazi espositivi vennero più che raddoppiati in funzione di una diversa sistemazione della quadreria, inserendo anche opere non pertinenti il nucleo storico, come la collezione di ceramiche e quella numismatica in precedenza ubicate altrove.
Di diversa provenienza era anche la collezione tessile, per la quale nell'occasione venne realizzato un deposito. Inoltre trovarono sistemazione nel mezzanino fra il primo e il secondo piano nobile del gabinetto disegni stampe, la collezione topografica e la collezione cartografica.
[modifica] Alcune opere presenti
[modifica] Il Guercino
Opere di Giovan Francesco Barbieri detto il Guercino:
- Cleopatra morente
[modifica] Il Veronese
Opere di Paolo Caliari detto il il Veronese:
- Giuditta e Oloferne
[modifica] De Ferrari
Opere di Gregorio De Ferrari:
- La primavera
[modifica] Van Dyck
Opere di Antoon van Dyck:
- Paolina Adorno-Brignole-Sale
[modifica] Dürer
Opere di Albrecht Dürer:
- Ritratto di giovane
[modifica] Reni
Opere di Guido Reni:
- San Sebastiano
[modifica] Strozzi
Opere di Bernardo Strozzi:
- La cuoca
[modifica] Voci correlate
[modifica] Bibliografia
Per approfondire, vedi la voce Genova/Bibliografia. |