Piazza De Ferrari (Genova)
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Cuore di Genova |
Da essa si ramificano alcune delle maggiori vie del centro, fra cui via XX Settembre (a sinistra) e via Dante (sulla destra) |
Piazza De Ferrari è la principale piazza di Genova. Con la sua monumentale fontana è la vera e propria agorà cittadina. Fino agli anni settanta ha costituito il maggiore punto di aggregazione dei più giovani, prima che la movida genovese si trasferisse nella vicina piazza delle Erbe. Ha riacquistato l'antico splendore dopo una massiccia opera di restyling architettonico compiuta particolarmente sulla pavimentazione stradale, sulla stessa fontana e sul Palazzo Ducale. Tale opera di restauro è avvenuta negli anni novanta-duemila in occasione delle celebrazioni colombiane per il cinquecentenario della scoperta dell'America, prima, e della riunione del gruppo dei G8, poi.
In realtà, la fontana era stata già più volte ristrutturata, sempre però rispettando l'originale progetto del 1936. Opera dell'architetto Giuseppe Crosa di Vergagni, fu realizzata grazie ad un cospicuo finanziamento della facoltosa famiglia Piaggio, diventando ben presto, assieme alla Lanterna, uno dei principali simboli cittadini.
La piazza è posta all'incrocio fra diverse importanti vie (fra cui via XX Settembre, già via Giulia) ed è situata in leggera altura rispetto al livello del mare e al sottostante centro storico che, sorta di casbah, si dipana attraverso la fitta rete di caruggi fino al porto antico.
Indice |
[modifica] Palazzi storici
Su di essa si affacciano alcuni fra i principali palazzi genovesi.
- Primo fra tutti il Palazzo Ducale, il cui ingresso principale è tuttavia posizionato nella laterale piazza Matteotti.
- Il Palazzo della Regione Liguria (già Palazzo Italia di Navigazione).
- Il palazzo dell'Accademia Ligustica di Belle Arti, istituzione (fondata nel 1741 e qui trasferita dopo che nel 1825 venne costruito tale palazzo su progetto di Carlo Barabino. Il palazzo rimase sede fino a pochi decenni fa della Civica Biblioteca Berio). I suoi austeri portici si collegano a quelli del vicino teatro Carlo Felice.
- Il teatro Carlo Felice, con il suo pronao neoclassico ideato dall'architetto Carlo Barabino e nello spazio antistante la statua equestre dedicata all'Eroe dei Due mondi, Giuseppe Garibaldi, opera dello scultore Augusto Rivalta.
- Il palazzo della Nuova Borsa Valori (edificato nel 1912, sui progetto di Alfredo Coppedè, fratello del più noto Gino Coppedè. Il palazzo aveva allora sostituito la vecchia Loggia di Banchi; venuto meno oggi il suo ruolo, con l'avvento della Borsa telematica, è adibito a sede di mostre tematiche allestite nella magnifica sala in stile liberty).
- Il palazzo già dimora del Duca di Galliera, Raffaele De Ferrari, chei ha dato il nome alla piazza.
Crocevia nella storia |
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Numerosi sono inoltre gli edifici delle grandi banche locali (Banca Carige) e nazionali (Unicredit, Banca Intesa, ecc.).
[modifica] Il ruolo della piazza nell'urbanistica cittadina
Piazza De Ferrari è, in un certo senso, la summa della storia della città di Genova, per le architetture che ne definiscono la struttura urbanistica, e per la serie di riferimenti storici che reca con sé.
Intitolata al marchese Raffaele De Ferrari, munifico filantropo cui la città doveva la realizzazione di numerose opere pubbliche riguardanti particolarmente l'area portuale (per la quale aveva donato nel 1874 la cospicua somma di venti milioni di lire), la piazza ebbe il suo disegno definitivo nel 1885 per opera dell'ingegnere Cesare Gamba. All'insigne urbanista era stato affidato il compito di risolvere il problema dello sbocco, in direzione est-ovest, della via Giulia (oggi, appunto, via XX Settembre) che prima di allora era estremamente contenuto.
La strada - destinata a diventare la principale arteria viaria cittadina - era stata già stata ripetutamente allargata ma, in una città che si andava sempre più ampliando, non era più sufficiente a svolgere un adeguato ruolo di cerniera tra i quartieri della valle del Bisagno e delle colline di Albaro e Sturla con il ponente cittadino e le alture della circonvallazione a monte.
I lavori di ampliamento della piazza proseguirono poi anche nei primi decenni del Novecento con l'apertura verso levante, e parallelamente alla via XX Settembre, della via Dante, strada che conduce, attraverso quella che si ritiene fosse la casa di Cristoforo Colombo, alla Porta Soprana ai Piani di Sant'Andrea. Altre vie di collegamento furono create per congiungere quello che da allora diventerà il centro di Genova ai rioni di Sarzano e Ravecca, ovvero verso quello che era stato nell'antichità il primo nucleo abitato della città.
Verso ponente, a fianco del teatro Carlo Felice, si aprono altre due importanti arterie viarie: leggermente in salita, in direzione di piazza Corvetto, l'elegante via Roma - vero e proprio salotto cittadino, ricca di negozi e boutique e affiancata dalla galleria Mazzini - e, in leggero declivio, con sbocco in piazza delle Fontane Marose, la via XXV Aprile.
Piazza De Ferrari è ancor oggi il cuore sociale, commerciale, finanziario ed economico della città. Ogni evento che si registra nel capoluogo della Liguria non può escludere un suo coinvolgimento.
È qui che i genovesi e le comitive turistiche si danno appuntamento prima di intraprendere una qualsiasi passeggiata attraverso il centro storico.
[modifica] Zona rossa e altre rivolte
Punto focale della zona rossa e inaccessibilmente blindata durante la tormentata riunione degli otto Grandi (che portò ai tragici fatti del G8 del 2001), Piazza De Ferrari ha visto lo svolgersi di rivolte di piazza, manifestazioni popolari, sindacali e studentesche, concerti rock, spettacoli di danza e di teatro.
Nel giugno del 1960 la città - medaglia d'oro della Resistenza - si oppose allo svolgimento del congresso del Movimento Sociale Italiano autorizzato dal governo presieduto dal democristiano Fernando Tambroni, anche in conseguenza del fatto che nell'occasione sarebbe intervenuto Carlo Emanuele Basile, già capo della provincia di Genova sotto la Repubblica Sociale, che come collaboratore dei Tedeschi era stato responsabile di rastrellamenti ed esecuzioni, ed aveva poi beneficiato dell'amnistia. Scoppiarono i disordini e De Ferrari (come viene familiarmente chiamata dai genovesi) fu scossa - assieme alle sue strade laterali - dal fumo dei lacrimogeni e dall'incrociare dei mezzi del reparto celere inviati a sedare uno dei moti popolari spontanei più drammatici accaduti nel XX secolo nel capoluogo ligure (ma con analoghi luttuosi episodi in altre città italiane), e storicamente secondo solo alle battaglie di strada della guerra partigiana.
Protagonisti dei violenti scontri di piazza con la polizia furono i ragazzi dalle magliette a righe (un particolare modello di camicie polo a strisce orizzontali allora molto in voga) affiancati dai lavoratori portuali, i camalli, scesi in piazza armati di bigo (lo speciale gancio allora ancora adoperato per lo scarico/carico delle merci dai vapori ancorati al porto).
In anni più recenti, e in occasioni non drammatiche ma connotate da gioia sportiva, De Ferrari ha salutato con festosi caroselli - e con l'ormai rituale bagno nella fontana, completamente rinnovata in occasione delle celebrazioni colombiane del 1992 - i successi calcistici delle locali squadre di Genoa e Sampdoria e della nazionale azzurra.
[modifica] Voci correlate
- Via XX Settembre
- Palazzo Ducale di Genova
- Teatro Carlo Felice
- Accademia Ligustica di Belle Arti
- Genova vista da illustri viaggiatori
- Stazione della metropolitana leggera di Genova a De Ferrari
[modifica] Bibliografia
Per approfondire, vedi la voce Genova/Bibliografia. |
[modifica] Altri progetti
- Commons contiene file multimediali su Piazza De Ferrari (Genova)
[modifica] Collegamenti esterni
- Scheda di Piazza de Ferrarisu Zenazone.it
- Scheda sul sito dei palazzi dei rolli (con galleria fotografica e mappa satellitare)