Pandion haliaetus

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Falco pescatore

Pandion haliaetus

Stato di conservazione

Basso rischio (lc)

Classificazione scientifica

Regno:	Animalia
Phylum:	Chordata
Classe:	Aves
Ordine:	Falconiformes
Famiglia:	Pandionidae
Genere:	Pandion
Specie:	P. haliaetus

Nomenclatura binomiale

Pandion haliaetus
(Linnaeus, 1758)

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Il falco pescatore (Pandion haliaetus, Linnaeus,1758) è l'unica specie vivente di uccello facente parte della famiglia dei Pandionidae, anche se alcuni tendono a classificarlo come Accipitridae.

[modifica] Sistematica

P. h. haliaetus (Linnaeus, 1758) Eurasia
P. h. carolinensis (Gmelin, 1788), Nord America. Questa sottospecie è più grande, più scura.
P. h. ridgwayi Maynard, 1887, Caraibi.
P. h. cristatus (Vieillot, 1816), Lungo le linee costiere della Australia e della Tasmania. È la sottospecie più piccola.

[modifica] Distribuzione

È in buona parte dei territori dell'emisfero nord e in alcune regioni dell'Australia e delle isole limitrofe. La sua caratteristica principale è appunto la maestria con cui cattura i pesci d'acqua dolce e delle coste.

[modifica] Morfologia

Il suo piumaggio presenta un grande contrasto cromatico tra il dorso e la zona addominale: le piume che ricoprono il dorso, la parte superiore della coda e le ali sono di colore marrone scuro, anche se in alcuni esemplari giovani possono sembrare nere; nella parte inferiore invece la prevalenza del bianco è interrotta solo dalle ali, che hanno la punta marrone, alcune frange scure nella parte addominale e la fascia laterale scura e poco uniforme della zona pettorale. La testa è completamente bianca, zona oculare a parte che è attraversata da una striscia nera che percorre le fiancate della testa fino alla base del becco. Sulla nuca presenta alcune piume increspate a mo' di cresta erettile. Il becco, come è tipico nei rapaci, è uncinato e di colore nero. La membrana che lo ricopre nel punto di congiunzione con la testa è di colore grigio-azzurro, lo stesso delle squame che ricoprono i tarsi e le dita.

[modifica] Nutrizione

È proprio negli artigli che si notano gli adattamenti morfologici più interessanti di questo falco. Le sue quattro dita sono abbastanza corte e si concludono con un'unghia nera molto affilata e ricurva. I polpastrelli, o meglio i cuscinetti presenti nella parte inferiore delle dita, hanno profonde striature che acquisiscono la forma di spine, decisive per la cattura dei pesci resi scivolosi dalle loro viscide squame. La forza di impugnatura è potenziata dalla possibilità del dito esterno di ciascun artiglio di compiere un leggero movimento all'indietro e di porsi in opposizione al dito posteriore, quando l'artiglio si stringe attorno al corpo della preda. I tendini che muovono gli artigli sono molto resistenti e sono azionati dalla potente muscolatura della parte superiore della zampa.

Per questo motivo al falco pescatore risulta più facile afferrare la preda che lasciarla, cosa che non fa neppure per mangiarsela.

Per cacciare, il falco pescatore, che conta su una grande capacità di sostegno alare, sorvola la superficie dell'acqua a notevole altezza, mentre osserva i pesci. Questo processo di selezione della preda è la parte più complicata: il rapace deve calcolare perfettamente la profondità a cui questa si trova e la sua capacità di reazione all'attacco. Non si lancerà mai su pesci che si trovino a una profondità eccessiva, perché per catturarli dovrebbe immergersi in acqua, pratica che non rientra nella sua strategia abituale. Una volta scelta la preda, il falco inizia una vertiginosa picchiata durante la quale acquista notevole velocità fino a quando, a scarsa distanza dalla superficie dell'acqua, apre le ali e stende le zampe in avanti con gli artigli aperti. In genere un semplice passaggio rasente è sufficiente a catturare il pesce, che non ha avuto tempo di scendere in profondità e di mettersi in salvo. Impossessatosi della vittima, il falco pescatore riprende quota e si dirige a uno dei rifugi nel suo territorio di caccia, che usa di solito per cibarsi.