Pastorale (liturgia)
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Il pastorale è una sorta di bastone, dall'estremità ricurva e spesso riccamente decorata, usato dal Vescovo nei pontificali, nelle cerimonie più solenni.
È in uso presso varie chiese cristiane ad ordinamento episcopale, tra cui la chiesa cattolica, l'ortodossa, l'anglicana e la luterana.
Esso, ad imitazione di quello usato dai pastori veri, simboleggia chiaramente e visibilmente la funzione di cura della fede e della morale che l'ufficio episcopale ha sopra la porzione di popolo cristiano a lui affidata, e rimanda direttamente al Vangelo secondo Giovanni nel quale Cristo si autodefinisce "Buon Pastore".
Data questa simbologia che richiama il legame forte tra il pastore e il suo popolo, il Vescovo può usare il pastorale solo all'interno dei confini della propria diocesi, mentre non potrebbe usarlo qualora presiedesse delle liturgie in un altro territorio. Il pastorale, cioè, è legato alla missione del Vescovo nei confronti dei suoi fedeli, e non all'episcopato in genere (come nel caso delle altre insegne episcopali: anello, croce pettorale, mitria, che si portano sempre).
Oltre ai vescovi il privilegio del pastorale è riservato agli abati in quanto responsabili della cura d'anime di quella realtà extraterritoriale al mondo che è il tradizionale monastero benedettino.
Da notare il particolare pastorale del Papa; al posto di essere ricurvo, all'estremità superiore è dotato di una Croce. È detto anche "pastorale di Paolo VI", proprio perché reintegrato, dopo la Riforma liturgica del Concilio Vaticano II da questo Papa. Nelle liturgie precedenti alla riforma, il Santo Padre era portato in sedia gestatoria.
Parti della santa Messa in cui il vescovo porta il Pastorale:
- Processione d'ingresso.
- Proclamazione del Vangelo.
- Omelia.
- Eventuale amministrazione di Sacramenti e sacramentali.
- Benedizione finale.
- Processione di congedo.