Dogma
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Dogma (o domma) deriva dal greco "dògma"="opinione". Il termine, originalmente utilizzato per definire le opinioni formulate dai filosofi come base alle loro dottrine, viene comunemente usato per definire i principi fondamentali di una religione, da non potersi mettere in dubbio da parte dei fedeli.
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[modifica] Il dogma nella religione
I dogmi religiosi propriamente detti si rifanno alla fede. Forse il vertice dell'esposizione organizzata del dogma teologico è la Summa Theologica di San Tommaso d'Aquino, che propone questa relazione tra fede e obiezione: "Se il nostro avversario non crede alla rivelazione divina, non vi è più alcun mezzo di provare gli articoli di fede col ragionamento, ma solo di rispondere alle sue obiezioni — se ne ha — contro la fede" (I 1 8).
In religioni come il cristianesimo e in parte per l'islam per dogma si intende un'affermazione che deriva da una rivelazione di Dio, e che può essere esplicita o implicita nella rivelazione. Il termine dogma viene assegnato a punti fermi teologici che sono considerati parte di un patrimonio dottrinale definitivo, talvolta a seguito di controversie, al punto che una loro proposta di discussione o revisione significa che la persona non accetta più una certa religione come sua, o che è entrata in un periodo di crisi personale. Il dogma è distinto dalle opinioni teologiche nel senso che queste ultime non sono state oggetto di definizione da parte dell'autorità. Nel cristianesimo un criterio tradizionale per stabilire se una dottrina è verità di fede è che essa sia stata creduta "da tutti, da sempre, ovunque", stabilendo quindi come parametri validi l'antichità e il consenso universale di tutte le chiese (oriente e occidente). I dogmi possono essere ulteriormente chiarificati e elaborati, ma non negati. Il rifiuto del dogma è considerato eresia e può portare alla scomunica, anche se l'esercizio di tale pratica è variato notevolmente a seconda dei periodi e delle comunità religiose.
[modifica] I dogmi nel cristianesimo
Nella Teologia cristiana, è dichiarata dogmatica una verità che discende dalla rivelazione divina considerata talmente evidente che coloro che non la accettano si pongono al di fuori della chiesa e sono tacciati di eresia. Nella definizione e nello sviluppo del dogma cristiano hanno avuto grande importanza le controversie e i dibattiti sorti su vari aspetti della fede. Dopo che il cristianesimo ebbe ottenuto libertà di culto queste controversie portarono alla convocazione di concili ecumenici per definire l'ortodossia e porre fine agli scismi nella chiesa. Talvolta venivano redatte formulazioni sintetiche di confessioni di fede, di cui la più nota è il cosiddetto simbolo niceno-costantinopolitano. Altre definizioni dogmatiche sono presenti nei canoni dei concili ecumenici, sebbene non tutti i canoni hanno carattere dogmatico, ma spesso solamente disciplinare. Per gran parte della Cristianità orientale, vengono considerati autorevoli i primi due, tre o sette concili ecumenici (a seconda che uno sia Nestoriano, Monofisita o Cristiano ortodosso). I cattolici considerano autorevoli e con valore dogmatico anche le decisioni dei 14 concili ecumenici successivi e alcune definizioni promulgate dai Papi nell'esercizio dell'infallibilità papale (si veda ad esempio Maria madre di Gesù). I protestanti in varie forme accettano parte di queste dichiarazioni, e spesso si affidano a "Confessioni di fede" specifiche per ogni chiesa, che riassumono i dogmi più importanti o controversi (si veda, ad esempio, il Liber Concordiae luterano).
[modifica] Dogmi e assiomi
Malgrado le apparenti similitudini i dogmi e gli assiomi usati come punto di partenza della matematica sono concettualmente molto diversi. Mentre i primi sono da accettare per fede i secondi hanno solo lo scopo di porre le basi per una teoria. Gli assiomi, postulati o dogmi della scienza sono, per definizione, non da accettare per fede, ma da accettare al fine di creare una utile e coerente teoria scientifica, e possono essere in qualsiasi momento contraddetti, pur di ottenere una teoria di maggior generalità, utilità o applicabilità. Non c'è alcun problema a rifiutare anche gli assiomi più classici e apparentemente più ovvi: purché il sistema assiomatico residuo sia comunque in grado di costruire una teoria utile. Un classico esempio è quello dato dalla definizione delle geometrie non euclidee, che nascono rimuovendo il quinto postulato di Euclide e costruendo quindi una teoria che non ne fa uso. La definizione degli assiomi è quindi essenzialemente dettata dalla convenienza. Ovviamente, nell'ambito di una teoria, gli assiomi non sono soggetti a dimostrazione. Talvolta nella scienza alcuni postulati sono indicati come dogmi indicando in tal modo che si tratta di postulati o ipotesi di fondamentale importanza per una teoria (ma in realtà, a volte, anche in modo lievemente ironico). Ma anche i dogmi scientifici a volte vengono dimostrati errati (si veda per esempio la voce retrovirus a proposito del Dogma fondamentale della biologia).
[modifica] Il dogma al di fuori della religione
Molti sistemi di pensiero non religiosi, sia politici che filosofici sono a volte descritti come "dogmi". Il termine dogmatismo implica che le persone sostengano le proprie convinzioni relativamente a tali sistemi in modo conformista e non ragionato.
I dogmi sono visti come un "anatema" per il metodo scientifico, e sono quindi rigettati da sistemi filosofici come il razionalismo e lo scetticismo, anche se le considerazioni metafisiche di norma non sono esplicite in quei campi.
Tuttavia, il termine "dogma", antichissimo, non ha sempre avuto un'accezione negativa: secondo la definizione di Pierre Hadot (presente nell'opera La cittadella interiore), il dogma è «un principio universale che fonda e giustifica una certa condotta pratica e che si può formulare in una o più proposizioni», e in questo caso anche sistemi filosofici apparentemente razionali e logici, ad esempio le dottrine stoiche, appaiono basate su dogmi riguardanti la natura delle cose. Ma ciò è solo apparente, si veda il paragrafo appena sopra riguardante l'apparente similitudine tra dogmi e assiomi: una cosa è una proposizione accettata finché non se ne trova una milgiore (assioma), ben altra cosa è una proposizione accettata tous court. La definizione di Hadot, che comprende sia gli assiomi della scienza che i dogmi delle religioni più fanatiche, risulta quindi poco adatto a descrivere la complessità dei sistemi di pensiero contemporanei.
L'avanzare del libero pensiero ha portato progressivamente a negativizzare il senso del termine "dogma" (in quanto il "pensiero" non dovrebbe appoggiarsi a niente di scontato,) con piena coscienza del fatto che questa posizione può portare, se non adeguatamente compresa, sempre e comunque ad un regressus ad infinitum, cosa di per se non necessariamente negativa. Ciò nonostante, Victor Hugo (che non è l'esponente di un'epoca oscurantista e superstiziosa) poteva ancora scrivere che «libertà, uguaglianza e fraternità sono dogmi di pace e di armonia. Perché conferire a essi un'accezione spaventosa?».
[modifica] Idealismo e dogmatismo
Distinzione elaborata dal filosofo tedesco romantico Johann Gottlieb Fichte. Per dogmatismo egli intende un sistema filosofico che abbia al centro la cosa in sé o noumeno (vedi Immanuel Kant) e dove il soggetto sia in secondo piano nella conoscenza. Invece l'idealismo considera il soggetto in posizione predominante. A questi due sistemi egli associa un diverso atteggiamento morale: passività e materialismo per il dogmatismo, libertà per l'idealismo. Essendo Fichte idealista, non può che prediligere questo sistema. Infatti non c'è alcun motivo per cui si debba preferire il dogmatismo all'idealismo: è solo una questione di inclinazioni personali. Tuttavia egli ritiene che solo l'idealismo garantisca all'uomo la piena realizzazione del suo essere attraverso la libertà ed è l'unico sistema a garantire una conoscenza teoretica vera.
[modifica] Bibliografia
Adolf von Harnack, Storia del dogma, Torino Claudiana, 2006
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