Pentesilea
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
Pentesilea (con le varianti Pantasilea e Pentasilea) è una figura della mitologia greca, figlia di Ares e di Otrera.
Fu regina delle Amazzoni e accorse in aiuto di Priamo durante la guerra di Troia. Dove venne uccisa da Achille[1] che, colpito dal suo coraggio, fece restituire il suo corpo ai troiani affinché le dessero una meritata sepoltura.
Versioni succesive, indicano che Pentesilea uccise incidentalmente Ippolita, la regina delle amazzoni precedente a lei, venendo purificata da Priamo. Per sdebitarsi, Pentesilea si unì ai troiani contro gli achei.
È citata da Dante Alighieri nel Limbo dei grandi spiriti del passato accanto ad un'altra vergine-guerriera come Camilla (Inf. IV, v. 124).
Essa e conosciuta anche nella letteratura spagnola (citata per esempio nel poema epico catalano del Tirant lo Blanc di Joanot Martorell, pubblicato nel 1490). Il mito fu riproposto anche in una tragedia di Heinrich von Kleist (1808).
E' citata nell'Orlando innamorato di Matteo Maria Boiardo (Libro Terzo, Canto I, ottava 28), dove viene detto che alla morte di Ettore entrò in possesso della sua spada, quella che sarà poi chiamata Durindana.
[modifica] Note
- ↑ Gaio Giulio Igino, Fabulae, 112: …Lo stesso (Achille) combatté contro Pentesilea, figlia di Marte e Otrera; Pentesilea fu uccisa. …
[modifica] Bibliografia
- pseudo-Proclo, Χρηστομἀθεια (Crestomazia). Contiene il riassunto dell'Etiopide (Αἰθιοπίς) di Arctino di Mileto.
- Igino Astronomo, Fabulae 112
- Heinrich von Kleist, Penthesilea