Pierre Corneille
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Pierre Corneille (6 giugno 1606–1 ottobre 1684) fu uno dei tre grandi drammaturghi prodotti dalla Francia durante il XVII secolo, insieme con Molière e Racine.
[modifica] Biografia
Nasce a Rouen da una ricca famiglia borghese. Da giovane studia presso il collegio gesuita di Rouen e si appassiona subito allo studio degli stoici latini, mostrando spiccato interesse per Seneca.
Ottiene la laurea in diritto e divenne avvocato presso il parlamento di Rouen, ma la sua risaputa timidezza lo porta ben presto a preferire la letteratura e il teatro. Fino al 1650 porta comunque avanti entrambi i mestieri.
Nel 1629, il suo primo pezzo, Mélite, è rappresentato a Parigi con successo e, nel 1635, il cardinale Richelieu gli accorda una pensione. Dopo l'enorme successo de Le Cid, ritenuto tuttora il suo capolavoro, il re Luigi XIII lo premia con un titolo nobiliare. Ma le critiche, favorite da una gelosia diffusa, si moltiplicano e Corneille è costretto a difendersi da chi lo accusa di non aver rispettato le tre unità di Aristotele.
Nel 1640 si sposa e decide di stabilirsi nella natia Rouen pur facendo numerosi soggiorni a Parigi. La sua carriera di drammaturgo intanto continua e, nel 1647, viene ammesso all'Académie française.
Dopo la rappresentazione di Pertharite abbandona il teatro e si consacra alla riflessione sulla sua arte e sul sistema teatrale, dando vita a tre Discorsi. La sua vecchiaia è triste e si ritrova in difficoltà economiche nonostante Luigi XIV faccia rappresentare molto spesso i suoi pezzi più famosi. Muore a Parigi il 1 ottobre 1684.
[modifica] Opere principali
- Mélite, (1630)
- Clitandre ou l'Innocence persécutée, (1631)
- la Veuve, (1632)
- la Galerie du Palais, (1633)
- La suivante (1634)
- la Place royale, (1634)
- Medea (Médée), (1635)
- l'Illusion comique, (1636)
- le Cid, (1636)
- Horace, (1640)
- Cinna ou la Clémence d'Auguste, (1641)
- Polyeucte, (1643)
- la Mort de Pompée, (1644)
- Le Menteur (1644)
- Rodogune, (1644)
- Théodore, (1646)
- Héraclius (1647)
- Andromède, (1650)
- Don Sanche d'Aragon (1650)
- Nicomède (1651)
- Pertharite, (1652)
- l' Imitation de Jésus-Christ, (1656)
- Edipo (Œdipe o Oepide), (1659)
- Sertorius (1662)
- Othon (1664)
- Agésilas (1666)
- Attila (1667)
- Tite et Bérénice (1670)
- Psyché (1671)
- Pulchérie (1672)
- Suréna (1674)
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