Porto Valtravaglia
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Stato: | ![]() |
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Regione: | ![]() |
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Provincia: | ![]() |
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Coordinate: |
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Altitudine: | 199 m s.l.m. | ||
Superficie: | 15 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 159 ab./km² | ||
Frazioni: | Ligurno, Muceno, Musadino, San Michele, C.na Profarè, C.na Bassa, Monte Pian Nave, Monte della Colonna, Monte Ganna, Domo, Torre, Casa Piano Croce | ||
Comuni contigui: | Brezzo di Bedero, Brissago-Valtravaglia, Casalzuigno, Castelveccana, Duno, Ghiffa (VB), Oggebbio (VB) | ||
CAP: | 21010 | ||
Pref. tel: | 0332 | ||
Codice ISTAT: | 012114 | ||
Codice catasto: | G907 | ||
Nome abitanti: | portovaltravagliesi | ||
Santo patrono: | Madonna Assunta | ||
Giorno festivo: | 15 agosto --> | ||
Sito istituzionale | |||
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Porto Valtravaglia è un comune di 2.385 abitanti della provincia di Varese.
Indice |
[modifica] Amministrazione
- Sindaco: Bruno Virgilio Barassi (lista civica), dal 06/2004
- Comune: Centralino 0332 54.38.11
Porto Valtravaglia fa parte della Comunità Montana Valli del Luinese.
[modifica] Storia
Già nell'età del ferro è documentata una presenza umana in Valtravaglia (fra Porto e Caldè). I Romani attraversarono la Valtravaglia prima di Augusto, poi giunsero anche qui le milizie imperiali, seguite dal sistema giuridico amministrativo di Roma. Nel IV secolo cominciarono le prime scorribande barbariche e, di conseguenza, il bisogno di realizzare sistemi difensivi anche lungo il Verbano si fece impellente. A quell'epoca sono attribuibili i primi nuclei della Rocca di Caldè e la torre nell'omonima frazione, oltre che la prima parte del possente campanile di Domo.
Verso la metà del X secolo, Ottone I° concesse all'arcivescovo di Milano Valperto il feudo di Travalia, che da quel momento divenne dominio dei potenti presuli ambrosiani, i quali vi esercitarono la loro giurisdizione spirituale e temporale.
Nel 1438 il duca di Milano Filippo Maria Visconti investì del feudo di Travalia la nobile famiglia comasca dei Rusca, investitura che venne confermata da Francesco Sforza a metà del secolo. Nel 1523 gli Svizzeri distrussero la Rocca di Caldè a seguito dell'occupazione di Luino e della Valtravaglia.
Negli ultimi decenni del Cinquecento, quando da tempo il ducato di Milano era entrato nell'orbita spagnola, le terre della Valtravaglia passarono al conte Ruggero Marliani, dopo essere state borromee per un decennio (dal 1543 al 1553) ed essere poi ritornate ai Rusca-Lonati.
Tra il XVII ed il XVIII secolo Porto si arricchì di bei palazzi costruiti dalle famiglie nobili e altoborghesi dell'epoca, situati quasi tutti lungo l'attuale Via Roma e nei pressi del porto.
Nel 1759 Felice Cioja e Carlo Mellerio fondarono a Porto una fabbrica specializzata nella produzione di lastre di vetro, caraffe e bicchieri di cristallo. Nel 1774 vi lavoravano 40 uomini e 49 donne, oltre a numerosi fanciulli. Parte della manodopera proveniva da paesi lontani e diede origine a famiglie il cui nome ricorda la loro origine: Griner, Asciamprener, Klingly. In epoca napoleonica, il noto economista Melchiorre Gioia affermò che la purezza dei vetri di Porto era rinomatissima, di poco inferiore a quelli di Boemia. La fabbrica passò poi di proprietà della famiglia Minetti, migliorando in qualità e quantità, dando lavoro a 170 persone. Nel 1901, in occasione dell'Esposizione Varesina la ditta di Porto fu brillantemente presente. Era in quegli anni di proprietà della famiglia Lucchini, di origini milanese, ma saldamente legata a Porto Valtravaglia. Un esponente della famiglia, Angelo, fu tra i fondatori della Banca Popolare di Luino nel 1885 e lungamente anche sindaco di Porto.
Nel 1928 nasceva la Provincia di Varese ed anche la Valtravaglia conobbe nuovo impulso con la costruzione della strada Laveno - Luino. Nel 1928 fu anche effettuata l'unione dei comuni di Muceno e Musadino, fino a quella data autonomi, a Porto, formando così un unico comune.
Attualmente, a parte una consistente percentuale di lavoratori frontalieri, l'occupazione è rivolta al terziario verso le città di Varese e Milano. Localmente sono presenti molte realtà artigiane e commerciali anche se il turismo, italiano e straniero (in particolare tedesco), ha una certa importanza nell'economia del comune.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Personaggi illustri
Dario Fo vi ha trascorso la sua infanzia e adolescenza. A Porto Valtravaglia ha dedicato il libro "Il paese dei Mezaràt", ossia il paese dei pipistrelli. Secondo Fo, (Mezaràt) "è un termine che si riferisce alla gente di Porto Valtravaglia che lavorava soprattutto di notte, perché erano soffiatori di vetro, pescatori e contrabbandieri. Insomma, Porto Valtravaglia è un paese in cui i bar e le osterie non chiudevano mai, non avevano neanche le porte, non avevano un ingresso principale. Io sono cresciuto lì, in un paese dove c’erano persone che provenivano da tutta Europa, dalla Francia, dalla Germania, dalla Spagna, perfino dall’Oriente, ognuno con una tecnica diversa di soffiatura del vetro".
Nanni Svampa, attore teatrale e cinematografico, autore di canzoni, testi di cabaret, testi teatrali è attualmente cittadino di Porto Valtravaglia.
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