Pronto, Raffaella?
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Pronto, Raffaella? fu una trasmissione di successo in Italia nel 1984-1985, che consacrò definitivamente il successo nazionale di Raffaella Carrà.
Lo spettacolo andò in onda su Rai Uno per la regia di Gianni Boncompagni e fu il primo show a scoprire la fascia del mezzogiorno, precedentemente occupata dal monoscopio. Dal niente si passò a 14 milioni di spettatori ogni giorno, con l'Italia intera incollata al video.
La chiave del successo del programma fu l'inedito format di interazione diretta con il pubblico attraverso le telefonate in diretta, le lettere e i giochi. La Carrà, che era già una showgirl di grande successo, dimostrò tutte le sue qualità umane nel contatto con il pubblico, che era fino ad allora abituato a vederla solo come un'inarrivabile starlette del sabato sera.
Non mancavano le canzoni, i balletti e i momenti comici, ma il vero clou erano i giochi telefonici, che l'ormai proverbiale gioco dei fagioli, dove si doveva semplicemente indovinare il numero di fagioli contenuti in un barattolo, un regolamento semplicissimo, ma molto duro a indovinare, tanto che di puntata in puntata si creava sempre una suspence maggiore, sia per l'aumentare del montepremi, che per l'avvicinarsi al momento ineluttabile della soluzione dell'enigma, in una specie di "orgasmo" televisivo collettivo.
Lo stesso Gianni Boncompagni ha poi ammesso che il famosissimo gioco dei fagioli fu copiato da un programma che andava in onda su una tv privata toscana, Tele Libera Firenze, dove era condotto da una giovanissima Cesara Buonamici.
Il successo di Pronto, Raffaella? fu oggetto di studio delle televisioni americana, jugoslava, argentina, francese, spagnola, tedesca e di altri paesi di mezzo mondo. Alcuni paesi come la Germania, la Spagna e l'Argentina ne copiarono il format.
Il programma, nonostante siano passati oramai più di venti anni dalla sua trasmissione, è rimasto nella memoria degli italiani: molti ricordano ancora Punto e Virgola, un cane ed un gatto che giravano per lo studio, non disdegnando di "importunare" la Carrà mentre era impegnata al telefono o nelle interviste; i "dolce" che Raffaella indizzava ai bambini che telefonavano e, fatto tristissimo, le sue lacrime ed il suo sincero dolore nella puntata del 24 dicembre 1984, a poche ore dall'attentato al treno nella galleria tra Vernio e San Benedetto Val di Sambro, che causò 15 morti ed oltre 100 feriti. Non mancò poi chi gridò al miracolo quando un bambino, fino ad allora creduto muto, si mise a cantare "Fatalità", la canzone sigla del programma interpretata dalla Carrà, la quale "pagò" il clamoroso evento finendo al centro di ripetute satire (memorabile l'imitazione di Gianfranco D'Angelo a Drive In), sketch e barzellette.
La Carrà si fermò solo una stagione sul progetto, dedicandosi a programmi anche simili (come Buonsera Raffaella) ma in fasce orarie diverse. L'anno successivo il programma, dal titolo Pronto chi gioca? fu condotto con discreto successo da Enrica Bonaccorti.
Alcune soluzione scenografiche adottate nel programma (si pensi all'ambientazione domestica in un salotto con comodi divani in pelle bianca con una terrazza con vista mozzafiato su Roma), furono ripresi anche da format successivi (per esempio Domenica In versione Boncompagni).
Secondo alcuni esperti di comunicazione, tra cui anche il prof. Federico Boni, con Pronto Raffaela, nacque quel topos della "Tv nel salotto", espediente per creare un maggior contatto con il pubblico a casa. La Carrà, in una doppia veste di conduttrice/padrona di casa, era come se invitasse il pubblico nel suo salotto. Questo tema dell'ambientazione domestica fu riutilizzata in programmi come Tappeto Volante di Luciano Rispoli, e per certi versi anche ne I fatti vostri.