Pulcheria di Bisanzio
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Elia Pulcheria nacque il 19 gennaio del 399 e morì nel 453. Era figlia di Arcadio di Bisanzio, e di sua moglie Elia Eudocia, sorella dell'imperatore romano d'oriente Teodosio II. Resse inizialmente il trono del fratello minore Teodosio II.
Dato che Pulcheria era la sorella più anziana di Teodosio II tenne gran parte del potere imperiale nelle sue mani, essendo il fratello un bambino di sette anni quando salì al trono nel 408. Fece voto di verginità, per evitare di essere obbligata a sposare un generale germanico, tra i quali, come primo pretendente, vi era l'alano Aspar.
Dal 416 Teodosio II iniziò a regnare da solo, ma sempre sotto la forte influenza della sorella, nominata Imperatrice nel 414. Nello stesso anno Pulcheria fece rimuovere al fratello tutti i pagani impiegati nell'amministrazione civile; ella era cristiana devota e sotto la sua influenza sia Teodosio che sua moglie Elia Eudocia (un ex pagana) si convertirono al Cristianesimo. Nel 421 Teodosio II dichiarò guerra alla Persia con la motivazione che Pulcheria aveva suggerito: la persecuzione da parte dei persiani nei confronti dei cristiani. Stranamente ella non si oppose invece all'arianesimo, la forma di cristianesimo esercitata dalle tribù germaniche.
Teodosio II inizialmente sostenne l'arcivescovo Nestore, ma Pulcheria, con l'aiuto dell'arcivescovo Cirillo d'Alessandria, lo convinse a rimuoverlo dall'incarico; Nestore fu esiliato nel 435. Pulcheria inoltre convinse suo fratello a cacciare gli ebrei dalla capitale ed a distruggere le sinagoghe ivi edificate.
Nel 441 Chrysaphius, un eunuco, convinse Teodosio II ad allontanare Pulcheria dal potere imperiale, anche se in pratica Chrysaphius prese semplicemente il posto di Pulcheria usando Teodosio come un burattino. Nel 450, quando l'imperatore morì, a Pulcheria fu permesso di ritornare nella corte bizantina. Allora Chrysaphius e Pulcheria lottarono per il controllo del trono dopo la morte di Teodosio; Pulcheria si alleò con gli ufficiali militari germanici, Aspar e Marciano di Bisanzio, dichiarando che Teodosio aveva dichiarato che Marciano sarebbe stato il suo successore. L'unione con Marciano venne stata organizzata con l'accordo che sarebbe stato rispettato il voto di castità di Pulcheria.
Nel 451 Pulcheria contribuì per organizzare il Concilio di Calcedonia per condannare il Nestorianesimo. Il Concilio inoltre condannò il secondo concilio di Efeso, del 449, che avevano sostenuto l'eresia di Monophysite dell'abbate Eutiachio di Monophysite, che fu deposto e esiliato a Calcedonia. A Calcedonia Pulcheria riconobbe che Flaviano di Costantinopoli era morto da martire, perché aveva contrastato le false dottrine che predicava Eutiachio, e perciò era stato ucciso dai sostenitori di Eutiachio.
Pulcheria fece costruire molte nuove chiese a Costantinopoli, molte delle quali consacrate alla vergine Maria. Pulcheria morì nel luglio del 453, lasciando Aspar come custode del trono di Bisanzio, che in quel momento vi era seduto Marciano.
Pulcheria è stata riconosciuta come santa dalla chiesa cattolica e della chiesa ortodossa. Nel Martirologio romano è ricordata il 10 settembre.
[modifica] Bibliografia
- Georg Ostrogorsky, Storia dell'Impero bizantino,Torino, Einaudi, 1968.
- R. Lilie, Bisanzio la seconda Roma, Roma, Newton & Compton, 2005, ISBN 88-541-0286-5.
- John Julius Norwich, Bisanzio, Milano, Mondadori, 2000.
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