René Arnoux
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 René Arnoux |
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 Francia |
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| Carriera in Formula 1 | |
| Stagioni | 1978-1989 |
| Scuderie | Martini, Surtees, Renault, Ferrari, Ligier, Minardi |
| Miglior risultato | 3° (1983) |
| GP disputati | 149 |
| GP vinti | 7 |
| Pole-position | 18 |
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René Arnoux al G.P. d’Italia del 1984
René Arnoux (Grenoble, 4 luglio 1948) è un pilota automobilistico francese.
Attivo dalla metà degli anni settanta fino a tutti gli ottanta, ha corso sia in Formula 2 - categoria nella quale il suo massimo risultato è un 2° posto al G.P. di Enna conseguito all’autodromo di Pergusa - che di Formula 1, categoria nella quale ha corso per scuderie di primo piano quali Renault e Ferrari. Nella massima serie automobilistica ha totalizzato 162 Gran Premi vincendone 7, con 18 pole position e salendo 22 volte sul podio.
Pilota combattivo ma corretto (un esempio per tutti il famoso duello con Villeneuve, del quale si parlerà più avanti), noto per il suo parlare franco, René Arnoux è tuttora ricordato come una delle figure più famose della Formula 1 di quegli anni.
Come molti altri piloti, Arnoux aveva iniziato dalle serie minori. Giunto in Formula 2 a diciotto anni, si fece notare subito vincendo il campionato europeo di categoria nel 1977. Questo costituì il naturale viatico per l'accesso alla Formula 1, in cui in effetti esordì nel 1978 alla guida del Team Martini. Visti i limitati mezzi della scuderia, Arnoux non ebbe granché modo di mettersi in evidenza. A peggiorar la situazione ci si mise il fatto che il team aveva finito i soldi a metà stagione, ragion per la quale Arnoux si accasò prima della fine dell’anno al team Surtees, anch’esso tuttavia sull'orlo del fallimento economico.
Il grande balzo avvenne all’inizio del 1979, quando Arnoux fu ingaggiato dalla scuderia Renault (che aveva grosse ambizioni in Formula 1 e stava sperimentando i primi motori turbo) per affiancare il suo compatriota e prima guida Jean-Pierre Jabouille. Quella stagione (che vide trionfare la Ferrari di Jody Scheckter) fu avara di risultati: in effetti la Renault vinse un solo Gran Premio, con Jabouille, ma si trattava del G.P. casalingo, a Digione, il 1° luglio. Proprio quella fu la corsa che, nonostante la mancata vittoria, impose all’attenzione di tutti René Arnoux (e il suo più giovane collega canadese Gilles Villeneuve). Accadde infatti che, con Jabouille già avviato tranquillamente alla vittoria, Arnoux ingaggiò con Villeneuve e la sua Ferrari un acceso duello per la conquista del secondo posto, fatto di sorpassi, controsorpassi, frenate al limite delle curve, sfruttamento al centimetro delle traiettorie utili. Alla fine fu Villeneuve a spuntare il secondo posto, sia perché entrambe le vetture erano arrivate al loro limite meccanico sia anche perché il carburante stava iniziando a scarseggiare, per non parlare dei dischi dei freni ormai permanentemente bianchi per il calore; ma quell’episodio è ricordato ancora oggi come uno dei più intensi e spettacolari della storia dell’automobilismo sportivo. Esso segnò anche l’inizio dell’amicizia tra i due piloti, interrotta solo dalla morte di Villeneuve (1982).
Finalmente, nel 1980, arrivarono per Arnoux i primi successi in Formula 1 (vittoria nei G.P. di Brasile e Sudafrica) sebbene la fragilità del mezzo, veloce ma non resistente, non gli permise di gareggiare ad alto livello per la conquista del titolo mondiale (che quell’anno andò infatti ad Alan Jones). In effetti, grazie alla velocità offerta dal motore Renault, Arnoux poté realizzare diverse pole position in prova ufficiale, che tuttavia si concretizzarono in numerosi ritiri in gara perché il motore era tanto veloce quanto inaffidabile sulla distanza. Tuttavia, questo fu sufficiente perché si parlasse di Arnoux come uno dei piloti più veloci del lotto.
Le cose si complicarono nel 1981 quando Jabouille lasciò la Renault e la Casa francese ingaggiò al suo posto il giovane e promettente Alain Prost: malgrado le sue doti di pilota veloce, Arnoux dovette sottostare al ruolo di seconda guida dela scuderia, cosa questa che diede origine dapprima a una rivalità di tipo sportivo che, ben presto, sfociò in una reciproca inimicizia personale che spaccò in due fazioni il mondo dello sport francese. Il conflitto tra i due ebbe il culmine durante il Gran Premio di Francia del 1982 a Le Castellet: quel giorno la Renault realizzò la prima doppietta in Formula 1 della sua storia, ma a imporsi fu proprio René Arnoux davanti ad Alain Prost. Furioso, nel dopogara Prost si dichiarò tradito dal suo compagno di squadra, visto che a suo dire questi non avrebbe rispettato l’ordine di scuderia di lasciar vincere colui che tra i due fosse meglio piazzato (in effetti Prost aveva vinto i primi due G.P. di quella stagione, in Sudafrica e Brasile). Arnoux ribatté semplicemente che non gli risultavano esservi ordini di scuderia di qualsiasi tipo, e che quindi lui era libero di giocarsi le sue carte in gara come meglio gli conveniva.
Ovviamente questo inasprì ulteriormente la convivenza tra i due e, non inaspettatamente, Arnoux lasciò la Renault prima della fine della stagione, per finire il campionato con la Ferrari che aveva perso via via per strada Villeneuve morto a maggio e rimpiazzato da Tambay, e poi Pironi, infortunatosi per un grave incidente e sostituito dallo stesso Arnoux. Il compito era finire il campionato 1982 al meglio possibile, e in effetti la Ferrari vinse la Coppa Costruttori con quattro piloti diversi, anche se il titolo del mondo, alla fine di un campionato tormentato per tutti (il resoconto finale sarà di tre piloti morti e vari infortunati gravi), verrà vinto da Keke Rosberg con (pochi) 44 punti.
Nel 1983 Arnoux ebbe finalmente la possibilità di competere, insieme al suo compagno di squadra Tambay, per il campionato del mondo. E in effetti la sua Ferrari si dimostrò veloce e affidabile. Fu il migliore anno di Arnoux, con tre vittorie, numerosi piazzamenti e pole position, ma l’occasione di vincere il mondiale sfumò nel finale, con qualche ritiro di troppo e il ritorno della Brabham del brasiliano Piquet, che infatti divenne campione del mondo. L’anno successivo Arnoux si trovò, sempre alla Ferrari, a fianco di Michele Alboreto, più giovane di lui di dieci anni e di lui più stimato (anche perché il pilota italiano godeva di maggior considerazione nella stampa nazionale, al di là dei suoi indubbi meriti di driver). La stagione 1984 fu interlocutoria, in quanto dominata dal duello tutto McLaren tra Niki Lauda e Alain Prost, nel frattempo trasferitosi alla scuderia di Woking. Proprio quando stava per iniziare la stagione 1985, Arnoux fu inaspettatamente licenziato dalla Ferrari, per ragioni rimaste tuttora sconosciute.
Praticamente appiedato per tutta la stagione, Arnoux tornò in Formula 1 nel 1986 alla guida di una Ligier, al volante della quale mostrò alcune performance interessanti a dispetto dell’inferiorità tecnica della vettura al confronto di Ferrari, McLaren e Williams. Tuttavia, l’approdo alla Ligier costituì di fatto l’abbandono delle ambizioni in Formula 1: nonostante la costanza e la determinazione che mai gli facevano difetto, la scuderia era troppo scarsa tecnicamente per potergli permettere qualcosa più di un onesto barcamenarsi nelle retrovie della griglia di partenza. Alla fine del 1989, dopo tre stagioni anonime, Arnoux annunciò il ritiro dalla Formula 1.
Oggi René Arnoux è attivo nel mondo del karting indoor, e recentemente è stato tra i piloti invitati a disputare il campionato Gran Prix Masters, riservato alle vecchie glorie di Formula 1.
