Riccardo Morandi
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Riccardo Morandi (Roma, 1 settembre 1902 - 1989) è stato un ingegnere italiano.Ha iniziato la sua attività in Calabria, sullo scorcio degli anni ’20, con la progettazione di strutture in cemento armato per le località allora terremotate. Tornò poi a Roma continuando lo studio o la soluzione dei problemi tecnici connessi a questo tipo di struttura (allora nuova per l’Italia), ricca di promesse e di avvenire. Legato al fiorente filone del Razionalismo costruttivo aperto dall’ingegneria ottocentesca, la sua figura di progettista rappresenta una concreta esemplificazione metodologica di quella ricerca di integrazione tra funzione, costruzione e immagine che rappresenta, da sempre, l’obiettivo ideale di ogni architettura. Nonostante la sua iniziale etichettatura di strutturista, nelle sue opere è in realtà leggibile l’intimo nesso fra impostazione architettonico - strutturale e funzionalità distributiva ed economica, ed è evidente l’assenza di un’enfatizzazione formalista e gratuita del ruolo e dell’immagine dalle membrature portanti. I primi frutti di questa puntigliosa preparazione si ebbero nel 1934 con la Chiesa di Colleferro presso Roma che rappresenta l’inizio di una ricerca strutturale e formale. La grande occasione di Morandi però venne a guerra conclusa. La ricostruzione nazionale lo vide infatti tra i più positivi realizzatori, specialmente nel tema del ponte, su cui aveva continuato a lavorare, che egli sviluppò gradualmente in forme nuove e personali e che contribuì non poco a conquistargli un indiscusso riconoscimento internazionale. Fra il 1930 e il 1950 si può collocare il periodo di formazione della personalità progettuale di Morandi, passando progressivamente da edifici civili e industriali alle grandi strutture e ai ponti. Egli negava la validità sia della tecnologia fine a se stessa sia i preconcetti formali, a favore di un disegno architettonico chiaro e aderente all’ideale di equilibrio tra funzionalità dell’mpostazione, rigore della soluzione strutturale e qualità dell’immagine finale. Le opere di Morandi non sono solo il risultato di una lunga routine di attenta sperimantalizzazione e di una felice capacità di intuizione progettuale, ma anche la conseguenza di consapevoli scelte costruttive che ne precisano l’identità raggiunta. Questa convinzione gli ha permesso di caratterizzare le sue opere attraverso una serie di efficaci soluzioni costruttive, la grande luce, l’uso di strutture precompresse, l’esecuzione a pie’ d’opera, ottenendo quella disponibilità e affidabilità prestazionale delle strutture, e rapidità e semplicità esecutive, che costituiscono la sua reale dimensione professionale. Il ponte e la grande copertura rappresentano i temi a lui più congeniali; il loro essere strutture architettonicamente chiare, espressioni formali compiute in se, forme logiche nemiche delle finzioni decorative, fa si che l’attenzione ai problemi fondamentali del progettare non sia distratta e deviata da componenti troppo articolate e che una decisa impostazione strutturale non diventi solo un espediente costruttivo ma rappresenti la sostanza stessa della loro architettura. Le conseguenze più evidenti di questa impostazione del lavoro sono la ripetizione esplicita dei tipi strutturali e il loro progressivo affinamento di progetto in progetto, ma anche l’applicazione e la verifica di una stessa soluzione strutturale in opere di tipo molto diverso e il suo abbandono ogni volta che la ricerca progettuale e costruttiva sia giunta a dare risposta agli iniziali interrogativi. Nel decennio 1945 – ’45 il tema dominante è rappresentato dalle strutture ad arco, poi le applicazioni del telaio precompresso, nel decennio successivo Morandi affronta il problema della trave precompressa isostatica e nell’ultimo periodo l’interesse si concentra sulle strutture strillate e a tenda.
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[modifica] Biografia
Nel 1927 conseguì la laurea in Ingegneria, quindi aprì uno studio professionale. Cominciò col progettare qualche edificio per abitazione. Progettò anche alcuni cinematografi.
Fece degli studi sulle strutture di calcestruzzo armato precompresso e cercò di mettere a punto un sistema originale italiano di precompressione e nel 1948 ottenne il primo brevetto sul sistema di precompressione che porta il suo nome. Quindi realizzò varie opere in calcestruzzo armato precompresso (ponti, costruzioni industriali, centrali termoelettriche, ecc.) e venne invitato a tenere conferenze al riguardo, presso organismi e centri di ricerca in tutto il mondo.
Nel 1953 diresse i lavori per il rafforzamento di un'ala dell'Arena di Verona mediante l'impiego del suo sistema di precompressione applicato a una parete muraria.
Nel 1961 vinse il concorso internazionale bandito dall'UNESCO per il salvataggio dei Templi egizi di Abu Simbel, ma il progetto non fu mai realizzato.
Insegnò Tecnologia dei materiali e Tecnica delle costruzioni presso l'Università degli studi di Roma. Tenne corsi anche presso la Facoltà di Architettura dell'Università di Firenze e nel 1971 e divenne Research Professor presso l'Università di Stato della Florida.
Progettò, fra l'altro, il Ponte Vespucci a Firenze, il viadotto "Fausto Bisantis" a Catanzaro e il viadotto sul torrente Polcevera dell'Autostrada A10 Genova-Ventimiglia.
Ricevette la laurea honoris causa dalla Facoltà di Ingegneria dell'Università di Monaco di Baviera e dalla Facoltà di Architettura dell'Università di Reggio Calabria.
[modifica] Architettura e cemento armato
Morandi è uno studioso del cemento armato, della sua forza, delle sue possibilità, ma anche della sua economicità. In qualche modo i suoi brevetti mirano quasi al rapporto funzionalista forma - funzione: ottenere ciò che di meglio questo materiale può dare attraverso anche lo studio non solo di nuove soluzioni tecniche anche di nuove strutture spaziali.
In una delle opere più significative, che acquista un rilevo architettonico nell'ambito del razionalismo italiano, il Salone dell'Automobile di Torino, si esprime tutta la logica del linguaggio di Morandi strutture, menzole, sbalzi, travi, telai in cemento armato, articolati in forme e morfologia quasi astratta, che riaffermano una ricerca dell'uso del materiale, ferro e cemento, in un linguaggio, che ne ottimizzi le qualità statiche ed economiche da un lato e che ne esalti dall'altro le caratteristiche di espressione architettonica. Qualcuno ha definito le sue strutture come dei "ragni", un elaborazione dello spazio, che articola un ambiente costruito libero e funzionale alle esigenze dell'uomo.
[modifica] Voci correlate
[modifica] Opere
- Cinema L'Augustus, Roma
- Chiesa Parrocchiale di Colleferro, Roma
- Cinema Giulio Cesare (2000 posti a sedere), Roma.
- Ponte di San Giorgio al Liri (Cassino), a travata contrappesata
- Ponte a travata sull'Elsa a Canneto, in Toscana
- Salone dell'Automobile di Torino anno 1959
- Passerella pedonale sul lago di Vagli, Lucca 1954
- Viadotto sulla Fiumarella, Catanzaro