Rinaldo d'Aquino
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Rinaldo d'Aquino (Montella?, 1227/28? - 1279/81) fu un poeta appartenente alla scuola siciliana di Federico II. Chiamato messere in alcuni canzonieri, di lui rimangono un sonetto e dodici canzoni (tra cui Per fin amore vao si allegramente, citata da Dante Alighieri, e Già mai non mi conforto, dedicata alla Sesta crociata).
La sua biografia è alquanto incerta. Si pensa che fosse il fratello di san Tommaso, fosse stato nominato falconiere dell'imperatore nel 1240 e abbia poi tradito Manfredi alleandosi con Carlo I d'Angiò, che gli donò un feudo a Roccasecca. Altri sostengono che l'unico dato certo sia la sua provenienza (da Montella) e il suo lavoro di falconiere.
Il tema delle sue liriche è prettamente amoroso, anche se ha utilizzato anche un tono popolareggiante. È inoltre considerato un bravo retore più che un vero e proprio poeta.
Capiscuola: Federico II · Giacomo da Lentini |
Altri autori: Ruggieri d'Amici · Odo delle Colonne · Rinaldo d'Aquino · Arrigo Testa · Guido delle Colonne · Pier della Vigna · Stefano Protonotaro · Mazzeo di Ricco · Jacopo Mostacci · Percivalle Doria · Re Enzo · Giacomino Pugliese · Cielo d'Alcamo · Tommaso di Sasso · Giovanni di Brienne · Compagnetto da Prato · Paganino da Serzana |
Manoscritti: Vaticano Latino 3793 · Laurenziano Rediano 9 |
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