Roberto Salvadori (filosofo)
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Roberto Salvadori (1926, Firenze) è uno storico e filosofo italiano.
[modifica] Vita
Iscritto ad una scuola inferiore d'indirizzo tecnico, frequenta poi il liceo scientifico e dopo la maturità scientifica durante l'estate studia il greco per poter ottenere la maturità classica e - con essa - l'iscrizione alla facoltà di filosofia. Non appena finita la guerra, nel 1945, si immatricola alla facoltà di filosofia di Firenze, dove reincontra Eugenio Garin, che era già stato suo insegnante delle superiori, entrando in stretti rapporti con lui prima di una rottura abbastanza netta. In questi anni incontra anche Francesco Tanini e Roberto Magari, col quale condividerà la passione per gli scacchi, e frequenta il Caffè Giubbe Rosse.
Smette gli studi per dedicarsi all'attività di ceramista artistico per due - tre anni, ma poi li riprende e si laurea con Garin col pieno dei voti sulla filosofia di David Hume. Dopo gli studi, Salvadori si dedica all'insegnamento della filosofia in vari licei. In questi anni sviluppa un impegno politico, avvicinandosi al Partito Comunista Italiano, ma non prende mai la tessera né ne farà mai del tutto sue le convinzioni, rimanendo nel profondo un liberale. Questa vicinanza, però, gli basterà per ottenere le violente attenzioni della polizia degli anni di piombo. A circa cinquant'anni diventa professore universitario presso il magistero di Siena, come assistente di Roberto Cantagalli.
[modifica] Opere
Nel 1979 pubblica il suo primo trattato di filosofia della storia "Per una visione critica della storia" e nel 1982 il secondo, "La previsione storica". Di qui inizia la sua carriera filosofica, nei dibattiti pubblici e anche in varie stazioni televisive, e di storico-saggista. I suoi saggi sono rivolti in special modo agli ebrei e al territorio toscano. Così diventa amico anche del rabbino Toaff.
Nel 2001 avviene la prima traduzione di un suo libro in inglese ("The Jews of Florence : from the origins of the community up to the present") e solo nel 2004 pubblica finalmente la sua opera massima: "Auschwitz perché", per commissione del suo ex-alunno ed attuale editore Enrico Mattesini (edizioni Limina). Si tratta di un libro di analisi storica, antropologica e psicologica riguardo alla realtà delle SS. Si tratta del suo primo libro di filosofia morale. Segue (ancora per la Limina del Mattesini) un dizionario di politica ("Capire la politica").
Nel frattempo svolge negli ospedali toscani una grande opera di sensibilizzazione sul problema della cura del dolore, publicando anche il breve saggio "Il dolore e la sua storia". Sta ora lavorando alla pubblicazione della raccolta dei suoi articoli di bioetica ("Etica medica").
Storia della filosofia | Filosofi | Discipline filosofiche | Opere filosofiche