Utente:Salli/Biagio Camagna
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Biagio Camagna (Reggio Calabria, XX XX 18XX - Reggio Calabria, XX XX 19XX) è stato un uomo politico italiano.
[modifica] Biografia
Reggino, figlio di uno tra i maggiori contestatori dei borbonici, Camagna fu giurista, ma realizzò le sue opere più importanti da politico.
i suoi ideali liberal-democratici lo portarono ad un'accesa contesa politica con la famiglia Tripepi, di estrazione liberal-moderata.
Camagna e i Tripepi nel ventennio tra il 1890 e il 1910 si alternarono diverse volte alla poltrona di primo cittadino della città di Reggio. Mentre la situazione politica generale di quel periodo era molto scomposta e configurata nei due schieramenti dei progressisti e dei conservatori, a Reggio, Camagna e i Tripepi erano quasi allineati politicamente.
I comizi di Biagio Campagna attiravano i popolani della città, contrariamente a quanto avveniva per i Tripepi che esponevano le proprie idee ai signori della città. Reggio Calabria era in quel periodo in una situazione alquanto complicata: i problemi dovuti all'arretratezza, alle infrastrutture e alla mentalità erano infatti affiancati da una spiccata operosità, dal desiderio e dalla speranza di progredire socialmente.
lo stesso Camagna nelle sue idee incitò il popolo a rendersi protagonista e a credere che la propria città avesse una fondamentale importanza nel panorama dello Stretto. Infatti egli constatò che che Reggio era situata in un posto perfetto per essere meta di scambi fruttuosi del mediterraneo, per questo sia da sindaco della città che da deputato per essa, insistette per la costruzione del porto di Reggio, contribuì alla costruzione di nove opere pubbliche quali la Villa Comunale, il Macello della città, la rete dell’illuminazione e del gas, e la grande caserma militare.
Camagna pensò che vi fosse molto da fare per far progredire socialmente ed abbellire Reggio Calabria, dunque fece risanare i rioni poveri Fornace, Pantano, Morachello e Gabelle; fece ristrutturare la Stazione Centrale e sistemare il Lungomare, fece creare un liceo ad indirizzo tecnico da affiancare al glorioso liceo "Tommaso Campanella".
Questo periodo a Reggio coincise con la nascita del partito Socialista, con il quale si erano schierati i Tripepi affiancati dal Marchese Felice Genovese Zerbi. Biagio Camagna che in quel momento era sindaco, inizialmente si oppose ai socialisti appoggiato dal Cardinale Gennaro Portanova, ma dopo l'incontro con Giovanni Giolitti, del quale ne condivise le idee, si manifestò entusiasta riguardo la nascita del Movimento Socialista a Reggio.
Dunque si cominciò a respirare un'aria nuova nella Reggio sul finire dell'ottocento rispetto a quella degli anni precedenti. La cittadinanza si riconosceva unita e più progredita. Probabilmente ciò derivò anche dal fatto che si respirava aria d'uguaglianza e di giustizia garantita da una politica giusta e socialmente utile, che faceva sentire il popolo più grande e più importante nel contesto nazionale dopo molti anni sotto il dominio straniero. Esempio di ciò è dato dalle opere architettoniche donate alla città in questo periodo:
Fino ad'allora non vi erano sistemi di trasporto, fra la Calabria e la Sicilia, quindi nel 1885 il re d'Italia Vittorio Emanuele II consegnò al marchese Felice Genovese Zerbi la documentazione necessaria per l'avvio dei lavori, ma date le insufficienti risorse economiche e le scarse donazioni dei reali, il porto non fu costruito. Quattordici anni più tardi fu costruito un porticciolo più piccolo, il quale chiaramente non ricopriva nemmeno il 70% delle esportazioni della città. Nonostante i sindaci che si susseguirono indicavano il porto come unica risorsa la situazione restò invariata fino e oltre il primo trentennio del XX secolo.
Intorno al 1884 vi fu la costruzione della fabbrica per la lavorazione del bergamotto, pianta che essendo presente solo nella fascia tirrenica della costa di Reggio portò una grossa mano all’economia locale anche se non poteva esportare nel continente la famosa essenza portando, così prestigio e forti risorse economiche per la città.
In una città in ripresa non mancavano i centri di ritrovo, come i famosi caffè (purtroppo cancellati dal terremoto del 1908) che erano dei grandi centri pieni di accoglienza e solidarietà, perché nei caffè ci si incontrava e si chiacchierava, erano centri di scambi, e c’era la consapevolezza che la città stava camminando grazie al contributo di ogni singolo uomo dell'epoca. Fra i più importanti di questi si ricordano:
- il Caffè Spinelli, frequentato da famosi letterati e gente di lustro notevole come il marchese Felice Genovese Zerbi, o l'avv. Diego Vitrioli;
- il Caffè Europa, frequentato dai personaggi politici più importanti come l’avv. Biagio Camagna e il cav. Giovanni De Nava.
Dopo poco tempo in città arrivò la grande sciagura del terremoto del 1908, che distrusse gran parte delle opere pubbliche di risanamento, e uccise Demetrio Tripepi, vero antagonista di Camagna. Biagio Camagna rimase sulla scena politica fino al 1919 in una situazione fortemente mutata dall'emergenza post-terremoto.
[modifica] la Reggio del nuovo Porto
L'aria che si respirava nella Reggio sul finire dell'ottocento era nettamente nuova rispetto a quella degli anni precedenti perché la cittadinanza si riconosceva unita e uguale alle popolazioni del nord, da sempre considerato più progredito rispetto al popolo meridionale. probabilmente ciò derivò anche dal fatto che si respirava aria d'uguaglianza e di giustizia garantita da una politica giusta e socialmente utile, che incitava il popolo a sentirsi più grande e più importante nel contesto nazionale che, dopo tanti anni sotto il dominio straniero, dava i frutti dei sacrifici. Esempio di ciò è dato dalle opere architettoniche donate alla città in questo periodo:
Fino ad'allora non vi erano sistemi di trasporto, fra la Calabria e la Sicilia, quindi nel 1885 il re d'Italia Vittorio Emanuele II consegnò al marchese Felice Genovese Zerbi la documentazione necessaria per l'avvio dei lavori, ma date le insufficienti risorse economiche e le scarse donazioni dei reali, il porto non fu costruito. Quattordici anni più tardi fu costruito un porticciolo più piccolo, il quale chiaramente non ricopriva nemmeno il 70% delle esportazioni della città. Nonostante i sindaci che si susseguirono indicavano il porto come unica risorsa la situazione restò invariata fino e oltre il primo trentennio del XX secolo.
Intorno al 1884 vi fu la costruzione della fabbrica per la lavorazione del bergamotto, pianta che essendo presente solo nella fascia tirrenica della costa di Reggio portò una grossa mano all’economia locale anche se non poteva esportare nel continente la famosa essenza portando, così prestigio e forti risorse economiche per la città.
In una città in ripresa non mancavano i centri di ritrovo, come i famosi caffè (purtroppo cancellati dal terremoto del 1908) che erano dei grandi centri pieni di accoglienza e solidarietà, perché nei caffè ci si incontrava e si chiacchierava, erano centri di scambi, e c’era la consapevolezza che la città stava camminando grazie al contributo di ogni singolo uomo dell'epoca. Fra i più importanti di questi si ricordano:
- il Caffè Spinelli, frequentato da famosi letterati e gente di lustro notevole come il marchese Felice Genovese Zerbi, o l'avv. Diego Vitrioli;
- il Caffè Europa, frequentato dai personaggi politici più importanti come l’avv. Biagio Camagna e il cav. Giovanni De Nava.
Tali cambiamenti si pensa siano conseguenza del governo di Biagio Camagna, che parlando al popolo trasmise un senso di libertà d'idee, rivaleggiando con i Tripepi per l’elezione al sindaco riuscì a dare alla città un diffuso senso di giustizia e la mentalità di essere centro di scambio commerciale a carattere internazionale.
Se Reggio Calabria oggi ha un voto migliore, se può puntare economicamente sulle risorse dei porti, molto si deve a Biagio Campagna che lottò per dare lustro alla città da perfetto gentiluomo della politica.