Santa Radegonda
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Radegonda (in Turingia, 518 – Poitiers, 13 agosto 587) fu moglie del re della dinastia merovingia Clotario I e quindi regina del regno franco di Soissons. Si impegnò nella diffusione del cristianesimo tra i sudditi e fu fondatrice di chiese e monasteri e in uno di questi si ritirò. Viene anche venerata come santa dalla Chiesa cattolica.
[modifica] Biografia
Era la figlia del re dei Turingi, Berterio. Quando i re franchi Teodorico I e Clotario I conquistarono la Turingia (531), Radegonda venne presa in ostaggio da Clotario e condotta in Neustria con gli altri prigionieri. Crebbe alla corte di Soissons e, quando Clotario, vista la sua bellezza, decise di farne sua moglie, venne mandata ad Athies per ricevere un'educazione adatta ad una regina.
Radegonda dovette piegarsi alla volontà del re e, riluttante, sposò Clotario I attorno al 540. Il matrimonio, per l'indole brutale e i continui tradimenti del marito, fu estremamente infelice. Fallì definitivamente quando Clotario fece uccidere l’amato fratello di sua moglie, Clotacario, l’unico parente rimastole. Radegonda decise di abbandonare il marito (a cui non aveva neanche dato eredi) e di consacrarsi a Dio.
Ricevette il velo di diaconessa da san Medardo e fece il suo ingresso nel monastero di Tours (quello dov’era entrato anche sua suocera Clotilde); si trasferì poi in quello di Saix, dove si dedicò all'assistenza dei lebbrosi; alla fine, Clotario I fece costruire per lei il monastero di Notre-Dame a Poitiers, che divenne poi della Sainte-Croix quando, nel 569, Radegonda ottenne in dono dall'imperatore Giustino II un frammento della vera Croce. Diede a questa nuova abbazia la regola di Cesario di Arles, ma rifiutò di diventarne badessa, affidando la carica ad Agnese di Poitiers. Il monastero divenne presto famoso sia per la presenza di Radegonda che per quella di Venanzio Fortunato, che di Radegonda diresse i progressi spirituali e scrisse la biografia. La santa fu sempre circondata dalla venerazione dei fedeli, e ai suoi funerali intervenne Gregorio di Tours che le dedicò una pagina della sua Historia Francorum.
Commemorazione liturgica il 13 agosto
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