Santa Reparata di Cesarea di Palestina
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Reparata di Cesarea (Cesarea in Palestina, metà del III secolo) è venerata come santa vergine e martire dalla Chiesa cattolica, molto popolare durante il medioevo, particolarmente venerata in varie località italiane (in Toscana, Abruzzo e Sardegna) e francesi (in Corsica e Provenza) .
[modifica] Le fonti
Le fonti antiche non ne parlano: neanche il padre della storiografia ecclesiastica, Eusebio, che fu proprio vescovo di Cesarea tra il 313 e il 340 e che ha tramandato memoria di tanti martiri della sua città, ne fa mai menzione.
Il primo a ricordarla fu Beda il Venerabile nel suo Martirologio (VIII secolo). Fu ascritta nel Martirologio Romano (1586 - 1589) al giorno 8 ottobre, quello in cui avrebbe subito il martirio.
[modifica] La Passio
Secondo la passio, sarebbe stata una fanciulla di nobile stirpe: durante le persecuzioni dell’imperatore romano Decio (tra il 249 e il 251), essendosi rifiutata di sacrificare agli dei, all’età di 12 anni sarebbe stata sottoposta a varie torture e poi decapitata o uccisa con un colpo di clava.
[modifica] Il culto
Il suo culto ebbe rapida diffusione in Europa durante il medioevo. Secondo una leggenda (molto diffusa in Provenza e comune a quella di altri santi), dopo averla uccisa i suoi aguzzini avrebbero messo il suo corpo su una barca fatta poi andare alla deriva: la barca, guidata dagli angeli, sarebbe arrivata a Nizza, in Francia, e sarebbe stato sepolto in quella che poi divenne la cattedrale di Sainte-Réparate; un'altra versione, ricalcata sul modello precedente, vuole invece che la barca sia arrivata sulle coste campane e il corpo della santa sia stato traslato a Teano, dove sarebbe conservato nel monastero del IX secolo a lei intitolato.
È anche titolare dell'antica cattedrale di Santa Reparata in Firenze (che nel 1412 assunse il nome attuale di Santa Maria del Fiore): secondo la leggenda, l'edificio fu dedicato alla santa dal vescovo Zenobio quando i fiorentini, dopo averne invocato l'intercessione, riuscirono a respingere l'assedio degli Ostrogoti di Radagaiso dell'8 ottobre del 406, giorno in cui la Chiesa fa memoria della santa (in realtà l'assedio si tenne il 23 agosto dello stesso anno: più probabilmente, il culto della santa fu introdotto nella città toscana grazie agli scambi commerciali con gli altri paesi del Mediterraneo).
È patrona di Nizza e della sua diocesi, della città di Atri e compatrona di Firenze e della diocesi di Teramo.
Memoria liturgica l'8 ottobre.