Sperlonga
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Stato: | ![]() |
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Regione: | ![]() |
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Provincia: | ![]() |
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Coordinate: |
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Altitudine: | 55 m s.l.m. | ||
Superficie: | 18 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 172 ab./km² | ||
Frazioni: | |||
Comuni contigui: | Fondi, Itri | ||
CAP: | 04029 | ||
Pref. tel: | 0771 | ||
Codice ISTAT: | 059030 | ||
Codice catasto: | I892 | ||
Nome abitanti: | sperlongani | ||
Santo patrono: | San Leone | ||
Sito istituzionale | |||
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Sperlonga è un comune litoraneo del Lazio, in provincia di Latina, con oltre tremila abitanti. È una rinomata località di villeggiatura estiva balneare. È situata lungo la tratta ferroviaria Roma-Napoli.
Indice |
[modifica] Storia
Nel territorio si trovano tracce di frequentazione a partire dal paleolitico superiore.
Secondo la tradizione presso Sperlonga sorgeva la città di Amyclae, fondata dagli Spartani.
In età romana sorsero nel territorio numerose ville, la più celebre è quella appartenente all'imperatore Tiberio, comprendente una grotta naturale modificata e decorata con sculture del ciclo dell'eroe omerico Ulisse. Le ville erano inoltre centri di produzione per l'industria della pesca (vasche per l'allevamento).
I ruderi della villa imperiale furono adoperati come rifugio nel VI secolo, ma il paese si sviluppò intorno ad un castello sul promontorio di San Magno (65 m s.l.m.), uno sperone dei monti Aurunci, a difesa dalle incursioni via mare dei Saraceni, prendendo il nome dalle numerose cavità naturali della zona (speluncae).
Il nome del castrum Speloncae appare in un documento del X secolo: il castello comprendeva una piccola chiesa dedicata a san Pietro, patrono dei pescatori. Intorno al castello si sviluppò progressivamente il paese per cerchi concentrici. Nell'XI secolo l'abitato fu cinto da mura, di cui resta traccia di due porte: "Portella" o "Porta Carrese" e "Porta Marina", che portano lo stemma della famiglia Caetani.
Sperlonga restò un piccolo paese di pescatori, continuamente minacciato dalle incursioni dei pirati. Malgrado la costruzione per la difesa della costa di una serie di torri di avvistamento, la città venne distrutta nel 1534 da un attacco del pirata saraceno Khair Ad-Dìn, detto il Barbarossa. Una seconda distruzione ad opera dei Turchi si ebbe nel 1622.
Con la ricostruzione del XVIII e XIX secolo la cittadina assunse la forma attuale ("a testuggine") e vennero erette chiese e palazzi signorili. Fino al 1926 fece parte della provincia di Caserta.
Lo sviluppo, basato soprattutto sul turismo si ebbe dopo l'apertura della via litoranea tra Terracina e Gaeta, nel 1957, che portò alla scoperta delle sculture della villa di Tiberio.
[modifica] Monumenti
La chiesa di Santa Maria di Spelonca è menzionata come esistente già nel 1135. A due navate, con matronei, subì successivamente modifiche e rifacimenti. Conserva una tela con la "Madonna Assunta" sull'altar maggiore e una statua lignea di San Leone Magno, nella cappella del Presepe, che gli fu dedicata al momento della sua consacrazione come patrono del paese (dagli inizi del XVIII secolo). La cappella di San Domenico conserva un altare settecentesco e volta affrescata.
La chiesa di San Rocco, del XV secolo.
Palazzo Sabella. che ospitò nel 1379 l'antipapa Clemente VII, in fuga dopo la sconfitta ad Anagni. La facciata venne rifatta nel XVI secolo.
[modifica] Torri di avvistamento
La "Torre centrale" apparteneva al sistema di torri di avvistamento impiantato nel XVI secolo: ne sopravvive solo una porzione nell'attuale centro del paese.
La "Torre Truglia", edificata nel 1532 su una precedente torre romana, si trova sulla punta del promontorio su cui sorge il paese. Dopo la distruzione del Barbarossa venne ricostruita nel 1611 e di nuovo distrutta nel 1623. Tra il 1870 e il 1969 fu utilizzata come sede per la Guardia di Finanza, mentre successivamente divenne sede del "Centro educazione dell'ambiente marino" del Parco naturale regionale "Riviera d'Ulisse".
Al sistema difensivo appartenevano anche la "Torre del Nibbio", inclusa in un castello baronale, e la "Torre di Capovento", a 3 km a sud del paese, anch'essa costruita nel 1532 e utilizzata come dogana dal 1820.
[modifica] Villa di Tiberio e Museo nazionale archeologico
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Per approfondire, vedi la voce Villa di Tiberio (Sperlonga). |
La villa dell'imperatore romano Tiberio deriva dall'ingrandimento di una precedente villa tardo-repubblicana, con ambienti disposti intorno ad un portico. Una grotta naturale venne sistemata come sala da pranzo estiva, con giochi d'acqua e straordinari gruppi scultorei del ciclo di Ulisse, rinvenuti in frammenti nel 1957 e attualmente conservati nel "Museo archeologico nazionale di Sperlonga".
[modifica] Varie
[modifica] Amministrazione
- Sindaco: Rocco Scalingi, dal 05/2006.
- Comune: Centralino 0771 557.81
- Fa parte della Comunità Montana "Monti Ausoni"
- Classificazione climatica: zona C, 1175 GR/G
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Bibliografia
Giulio Scalfati, Splonga Sperlonga, Caramanica Editore, 1997 (ISBN 88-86261-43-8)