Storia dell'Ungheria
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L'Ungheria, anticamente abitata da popolazioni indoeuropee (celti), fu conquistata e resa provincia romana nel 35 a.C. con il nome di Pannonia.
Grande importanza ebbe nel sistema difensivo romano nei confronti delle popolazioni barbariche. Quando queste riuscirono a superare i confini romani, l'Ungheria dovette piegarsi al passaggio di queste popolazioni fino a che, nel VI secolo fu conquistata dai turchi.
== l'avvento dei magnari
Ai turchi si susseguirono i bulgari, i moravi e infine i magiari, che si stabilirono in maniera definitiva nel territorio dando vita ad un regno che durò per quattro secoli e che riuscì ad unificare sotto di se le sei diverse tribù originarie. Questo fu un periodo in cui si gettarono le basi per un governo forte, unitario e centralizzato; dedito all'ampliamento dei confini territoriali, a discapito delle vicine Slavonia, Croazia e Dalmazia, e all'affermazione dei privilegi dell'aristocrazia agraria (privilegi che manterrà fino alla II Guerra Mondiale).
Al termine di questi quattro secoli si alternano al trono diverse famiglie:
- la famiglia d'Angiò (sotti i quali l'Ungheria annesse la Baviera, la Boemia e la Lituania);
- la famiglia Sigismondo (proveniente dal Lussemburgo);
- la famiglia Iagelloni (di origine polacca);
- la famiglia Corvino .
Sotto il regno dei Corvino, l'Ungheria si trovò ad essere il campo di battaglia fra l'Austria asburgica da una parte e l'Impero ottomano dall'altra. Questa situazione portò a diverse ribellioni da parte della popolazione ungherese, che furono prontamente utilizzate a proprio vantaggio dai turchi.
La guerra terminò nel 1699 con la vittoria austriaca e l'incoronazione di Leopoldo I come re d'Ungheria, ma sarà solo nel 1711 con Carlo VI che i magiari riconosceranno il legame con l'Austria.
Iniziano a svilupparsi i primi movimenti nazionalisti, sfociati nei moti del 1848 che portarono al governo gli indipendentisti che proclamarono l'indipendenza dell'Ungheria dall'Austria e che diedero il via a tutta una serie di riforme di tipo socio-economico.
Alla dichiarazione d'indipendenza ungherese, l'Austria reagì, sostenuta dalla Russia, con la guerra che portò alla sconfitta del movimento indipendentista e alla riannessione dell'Ungheria alla corona asburgica. Venne dato il via ad un progetto di snazionalizzazione (imposizione di lingua e cultura tedesca agli ungheresi) che venne presto abbandonato in favore di una concessione d'autonomia. L'autonomia prevedeva comunque che l'Ungheria rimanesse legata all'Austria per quanto riguardava politica estera, militare e finanziaria.
Con la I Guerra Mondiale la situazione ungherese precipitò. Nel 1918 il malcontento dilagò portando ad una insurrezione popolare che proclamò la nascita di una repubblica basata sull'autodeterminazione dei popoli e che sancì il ritiro dalla guerra.
Nel frattempo, i comunisti si organizzavano proclamando la repubblica dei Soviet, combattuta e vinta da Horty e dai romeni. Horty si proclamò re e instaurò un governo reazionariò che finì con l'allearsi a quello nazifascista.
La sconfitta dell'Asse portò anche alla caduta di Horty. La monarchia fu sostituita da una repubblica popolare che ritirò le truppe dalla guerra. I tedeschi invasero, allora, l'Ungheria scontrandosi con la resistenza.
Il nuovo governo attuò varie riforme, fra cui quella agraria che toglieva il potere dalle mani dell'aristocrazia terriera, e si avvicinò alla politica sovietica.
I partiti di sinistra, grazie al controllo della polizia ed al sostegno popolare, vinsero le elezioni del 1947 salendo al potere. Furono rafforzati i legami con l'URSS, anche attraverso accordi economici e militari.
Principale nemica del socialismo,sul piano interno, era la Chiesa che vide la confisca delle proprietà e la statizzazione dell'istruzione.
Sul piano economico, venne attuata la collettivizzazione forzata delle terre e venne favorito lo sviluppo dell'industria pesante. Questo orientamento economico, però, fu solo causa di una grave crisi economica.
Con la morte di Stalin e il disgelo, la situazione cambiò. la collettivizzazione delle terre cessò e venne dato impulso allo sviluppo di un apparato di industria leggera. Ma, nonostante tutto, la crisi economica e il pesante clima politico continuarono.
Nel 1956, studenti e operai insorsero a Budapest portando al potere Nagy, un moderato antisovietico che propose il ritiro dal patto di Varsavia e la partecipazione all'ONU. La reazione sovietica fu immediata e il governo di Nagy cadde.
Negli anni '60 la situazione migliorò: venne stipulato con la Chiesa un concordato, ripresero i rapporti diplomatici ed economici con i paesi occidentali, vennero favoriti lo sviluppo sia agricolo che industriale e venne modernizzato l'apparato statale.
Oggi è una repubblica divisa in 19 contee e 6 distretti. A livello economico: l'agricoltura produce soprattutto cereali; l'allevamento è di tipo estensivo; il sottosuolo è ricco di minerali e petrolio; e l'industria pesante è la più sviluppata.
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