Tangentopoli
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Tangentopoli è il nome con cui fu ribattezzata dalla stampa la città di Milano all'inizio delle numerose inchieste per corruzione, concussione e finanziamento illecito dei partiti scattate dopo l'arresto del presidente del Pio Albergo Trivulzio, Mario Chiesa, avvenuto a Milano il 17 febbraio 1992. Per estensione il termine Tangentopoli è venuto ad indicare il sistema basato su corruzione, concussione e finanziamenti illeciti che, messo progessivamente a nudo nel corso dell'inchiesta Mani pulite, è stato attribuito ad una parte della storia d'Italia, la cosiddetta prima repubblica (per differenziarla dalla cosiddetta seconda repubblica, cioè l'epoca successiva all'inchiesta).
Le dichiarazioni di Chiesa, rese dopo alcune settimane di carcere e dopo che i magistrati hanno scoperto e sequestrato il suo ingente patrimonio, creato attraverso il pagamento di tangenti, e i dati fino a quel momento raccolti dagli inquirenti su esponenti politici di cui si conosceva - sia pure in assenza di prove processuali - la scarsa onestà, hanno consentito a un gruppo di magistrati della Procura della Repubblica di Milano, di estendere l'inchiesta che nell'arco di pochi mesi ha coinvolto centinaia di esponenti politici e imprenditori. I primi richiedevano o accettavano denaro che i secondi offrivano o accettavano di pagare. Le tangenti e i contributi non registrati ai partiti per ingraziarsi gli esponenti politici che potevano, con la loro attività istituzionale, decidere come assegnare lavori e appalti, erano così diffusi che i magistrati hanno parlato di dazione ambientale, una sorta di imposta implicita che gli uni versavano e gli altri ricevevano a volte senza alcuna richiesta o senza nessuna offerta.
Il quadro iniziale che ne derivò era di una città, Milano, dove la corruzione, la concussione e il finanziamento illecito ai partiti erano reati diffusissimi, gonfiavano le spese dello stato e degli enti locali e mettevano la gestione della cosa pubblica nella mano di persone spregiudicate e disoneste. Qualche giornale parlò allora di Tangentopoli, la città delle tangenti e ribattezzò Mani pulite l'insieme delle inchieste, che presto si estese ad altre città, e in particolare a Roma, coinvolgendo importanti imprenditori e alcuni segretari di partito, fino a provocare lo scioglimento del Parlamento, in seguito alla scoperta che decine di deputati e senatori e numerosi ministri e sottosegretari erano accusati dei reati di corruzione, concussione e finanziamento illecito dei partiti, e persino lo scioglimento di alcuni partiti politici i cui vertici risultavano pesantemente coinvolti nello scandalo.