Terra Brigasca
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La cosiddetta Terra Brigasca (anche Paese Brigasco, Tera Brigašca nell'idioma locale, Pays Brigasque in lingua francese) è situata sulle Alpi marittime, al confine tra Francia e Italia e suddivisa tra le province di Cuneo e Imperia, ed il dipartimento delle Alpi Marittime.
Capoluogo di questa piccola regione è Ra Briga (La Brigue in francese, Briga Marittima in italiano), che con circa 500/600 abitanti è il borgo più grande ed ospita la stragrande maggioranza della popolazione brigasca; il centro fu capoluogo del comune di Briga Marittima (che comprendeva anche l'attuale Briga Alta), fino al 12 ottobre 1947, quando dalla neonata Repubblica Italiana, passò alla restaurata Repubblica Francese.
In tutto il territorio si parla il dialetto brigasco, una variante della lingua ligure affine ad altre varietà della Val Roia e delle Alpi Marittime. Il carattere ligure della parlata viene oggi riconosciuto dal governo francese dopo una fase storica contraddistinta dal tentativo, per motivi ideologici e politici, di attribuire il brigasco e gli altri dialetti della zona (tendasco, saorgino-olivetano ecc.) al gruppo occitano. L'attribuzione al gruppo occitano viene ancora difesa in territorio italiano da alcuni cultori locali, ma nessuno studioso tra i molti che si sono occupati dell'area (tra i quali il tedesco Werner Forner, il francese Jean-Philippe Dalbera e l'italiana Giulia Petracco Sicardi) ha mai avvallato la presunta "occitanità" del dialetto brigasco, che viene basata dai suoi sostenitori su un numero limitato apporto di elementi lessicali: neppure i tratti culturali caratteristici della zona rimandano specificamente alla realtà "occitana", ma più in generale al contesto alpino. Questa è la posizione sostenuta anche dall'antropologo Pierleone Massajoli, autore di un monumentale "Dizionario della cultura brigasca"; anch'egli, dopo avere ostenuto per un certo periodo il carattere "occitano" del dialetto e della cultura brigasca, ha finito per riconoscerne a più riprese l'insostenibilità. L'attribuzione alla minoranza "occitana" delle località brigasche in territorio italiano sulla scorta della L.N. 482/1999 in materia di minoranze linguistiche storiche è basata sul discutibile criterio dell'autodichiarazione di appartenenza da parte delle anmministrazioni locali, criticato negli ambienti scientifici perché consente, come è avvenuto in questo caso, una riformulazione delle identità locali priva di riscontri oggettivi.
I Brigaschi, ossia le persone che abitano l'area di dialetto brigasco sono circa 700/800, così distribuite:
- nel Dipartimento delle Alpi Marittime (Provenza, Francia):
- il Comune di La Brigue/Briga Marittima (Ra Briga) con la frazione Morignole;
- in provincia di Cuneo (Piemonte, Italia):
- il Comune di Briga Alta formato dai borghi di Piaggia, Upega e Carnino;
- la frazione Viozene nel Comune di Ormea;
- in provincia di Imperia (Liguria, Italia):
- le frazioni Realdo e Verdeggia nel Comune di Triora e la frazione di Olivetta nel Comune di Olivetta San Michele.
Dialetti liguri in territorio francese si parlano, oltre che in val Roia (Briga, Tenda, Saorge, Breil-sur-Roya, Fontan) anche a Mentone e Roquebrune-Cap-Martin (in queste parlate l'elemento ligure-intemelio e quello nizzardo-occitano risultano pressocché indistricabili) e del loro retroterra (Gorbio, Castellar, Castillon, Sainte-Agnes), in diretta continuità con le parlate in territorio italiano; altri, importati dalla zona di Oneglia nel corso del sec. XV, furono parlati più a est in località come Biot, Vallauris, Mons ed Escragnolles. Ancora di tipo schiettamente ligure (intemelio) è la varietà monegasca, lingua nazionale del Principato di Monaco