Triora
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Stato: | ![]() |
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Regione: | ![]() |
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Provincia: | ![]() |
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Coordinate: |
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Altitudine: | 780 m s.l.m. | ||
Superficie: | 67,74 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 6 ab./km² | ||
Frazioni: | Bregalla, Cetta, Creppo, Goina, Loreto, Monesi, Realdo, Verdeggia, Saccarello | ||
Comuni contigui: | Briga Alta (CN), Castelvittorio, Briga (La Brigue) (FR-06), Mendatica, Molini di Triora, Montegrosso Pian Latte, Pigna, Saorge (FR-06) | ||
CAP: | 18010 | ||
Pref. tel: | 0184 | ||
Codice ISTAT: | 008061 | ||
Codice catasto: | L430 | ||
Nome abitanti: | trioresi | ||
Santo patrono: | Assunzione di Maria Santissima | ||
Giorno festivo: | 15 agosto | ||
Sito istituzionale | |||
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Triora (Trieua in lingua ligure) è un comune di 407 abitanti della provincia di Imperia.
Indice |
[modifica] Geografia
Il comune è situato nella Valle Argentina ed il suo territorio comunale - il più esteso della provincia imperiese - fa parte della Comunità Montana Argentina Armea. Dista dal capoluogo circa 47 km.
A causa dell'altitudine di 780 metri s.l.m. Triora ha un clima prevalentemente montano, con escursioni diurne accentuate nonostante la relativa vicinanza alla costa. Il freddo invernale, comunque, non è mai eccessivo.
Alla città è stata conferita nel 2006 la Bandiera Arancione dal Touring Club Italiano.
[modifica] Storia
Secondo alcuni storici locali il borgo ha molto probabilmente avuto origine nell'epoca romana, dalla tribù dei Liguri Montani, che si sottomisero all'Impero romano dopo lunghe lotte nel territorio. Come altri paesi vicini venne sottoposto alla Marca Aleramica e successivamente a quella facente capo ad Arduino d'Ivrea.
In seguito divenne possedimento, intorno al XII secolo, del conte di Badalucco (politicamente dipendente dai conti di Ventimiglia) ed iniziò a stringere alleanze con i paesi e borghi attigui, specialmente con quelli maggiormente vicini alla politica espansionistica della Repubblica di Genova, e ad acquistare nuove terre tra cui metà castrum di Castelvittorio.
La stretta vicinanza politica con Genova fece sì che in un atto del 4 marzo 1261, rogato poi l'8 novembre del 1267, si sancì il passaggio di Triora come nuovo feudo della repubblica genovese. Il passaggio di proprietà giovò molto al paese e al borgo - soprattutto per le numerose concessioni offerte da Genova, tra cui la libera pena capitale - tanto da diventarne comune capofila della nuova podesteria comprendente i borghi di Molini di Triora, Montalto Ligure, Badalucco, Castelvittorio, Ceriana e Baiardo.
La creazione di nuove cinte murarie e l'erezione di cinque fortezze difensive creò una sorta di nucleo fortificato, quasi inespugnabile, che mise a dura prova le truppe dell'imperatore Carlo IV nella tentata conquista del borgo. Persino la repubblica ebbe notevoli problemi nella gestione, leggermente inasprita per le continue tasse imposte agli abitanti, tanto da far imprigionare il capo delle milizie o distruggere parte della fortezza.
Nonostante i dissapori creatisi la popolazione rispose positivamente nelle chiamate di guerra, specie nella famosa Battaglia della Meloria del 1284 dove Triora e la sua podesteria inviò nella battaglia marinara contro Pisa circa duecentocinquanta balestrieri a sostegno di Genova.
Dopo un periodo di pace dal XV al XVI secolo, dove si costruirono chiese e altre opere d'arte, la storia locale di Triora testimonia i famosi processi di stregoneria compiuti dal 1587 al 1589. Alcune donne locali vennero accusate di essere le artefici delle continue pestilenze, piogge acide, uccisione di bestiame e addirittura accuse di cannibalismo verso bambini in fasce.
I documenti dei processi e dei verbali di interrogatorio sono attualmente conservati presso l'Archivio di Stato di Genova. Le condanne di presunte stregonerie causarono la morte al rogo di diverse fanciulle ed addirittura anche di un ragazzo. Ancora oggi il paese è noto per i suoi processi che scatenarono successivamente uguali reazioni anche in altri borghi liguri e italiani.
Nel 1625 l'esercito piemontese, guidato da Casa Savoia, cercò invano la conquista del borgo che strenuamente difese le proprie terre, a differenza di altri paesi vicini che - dati alle fiamme - si arresero ai sabaudi. Ulteriori scontri si ebbero nel 1671 con il comune di Briga per futili motivi legati al territorio da pascolo.
A seguito della caduta della Repubblica di Genova nel 1797 e l'istituzione della Repubblica Ligure di Napoleone Bonaparte divenne capoluogo cantonale della Giurisdizione degli Ulivi e dal 1805 parte integrante del Dipartimento delle Alpi Marittime francese.
Il Congresso di Vienna del 1814 stabilì il ritorno di Triora nei territori del Regno di Sardegna, così come gli altri comuni liguri della precedente repubblica democratica ligure napoleonica, e il definitivo passaggio nel neo costituito Regno d'Italia.
Nel corso del XX secolo la storia di Triora subì, secondo alcuni per le continue liti tra amministratori, notevoli contrasti governativi specie del territorio comunale anche in seguito alla costituzione del comune di Molini di Triora nel 1903. La seconda guerra mondiale contribuì drasticamente alla decaduta del comune, dove la furia nazista si accanì furiosamente il 2 e 3 luglio del 1944. Il borgo venne dato alle fiamme e radendo al suolo interi quartieri, causando il repentino spopolamento del comune. Finita la guerra si ridisegnarono i confini comunali nel 1947 e si stabilì l'assorbimento della frazione brigasca di Realdo, che scatenò vivaci contese comunali.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Luoghi di interesse
[modifica] Castelli
- Castello di Triora.
[modifica] Architetture religiose
- Chiesa di San Bernardino. Risalente al XV secolo presenta una facciata preceduta da un rustico porticato a tre arcate con colonne e capitelli. Al suo interno sono presenti affreschi attribuiti al pittore Giovanni Canavesio, ma secondo recenti studi le opere sembrerebbero risalenti ad un ignoto pittore toscano del Rinascimento.
- Chiesa di Sant'Antonio Abate.
- Chiesa di San Dalmazzo. L'edificio, già menzionato nel 1261, sarebbe stata eretta dai monaci benedettini presenti nella loro opera di evangelizzazione nella Valle Argentina. Al suo interno è custodito un pregiato dipinto raffigurante San Pietro Nolasco durante la celebrazione della Messa.
- Chiesa della Madonna delle Grazie del XII secolo.
- Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria. Eretta nel XIV secolo fu successivamente riedificata in seguito dalla famiglia Capponi. Un'antica iscrizione, in caratteri gotici, scolpita sull'architrave dell'ingresso principale testimonia proprio l'evento di riedificazione nel 1390. Attualmente si presenta in stato di rovina.
- Chiesa di Sant'Agostino del 1614.
- Collegiata dell'Assunta. Secondo la tradizione locale l'edificio sorge su un precedente tempio pagano, anche se le prime vere testimonianze risalgono in un disegno del XVIII secolo conservato nella parrocchia. La raffigurazione lo rappresenta in stile romanico - gotico a tre navate, che successivamente tra il 1770 e il 1775 verrà sostituito con un'unica navata. Nel 1837 la facciata subì un notevole restauro convertendo il precedente stile in quello neoclassico, ricoprendola con lastroni di pietra nera locale. Dell'antico prospetto resta un pregevole portale con arco ad ogiva, composto da blocchi di ardesia alternati ad altri di marmo bianco. Al suo interno è conservata un quadro a fondo oro, custodita nel battistero, del pittore Taddeo di Bartolo raffigurante Gesù Cristo e San Giovanni Battista nel rito del Battesimo sulle rive del Giordano. Secondo studi più approfonditi il dipinto sembrerebbe risalente al 1397, divenendo uno dei più antichi quadri della Riviera di Ponente nel suo genere.* Oratorio di San Giovanni Battista, risalente al 1632. All'interno sono presenti, oltre l'ancona del 1682, una statua lignea del 1725 ritraente il santo di Anton Maria Maragliano.
[modifica] Cultura
[modifica] Musei
- Museo Regionale Etnografico e della Stregoneria.
[modifica] Manifestazioni
[modifica] Feste, fiere e sagre
- Festa della Madonna del Rimedio, il 17 aprile.
- Festa del Monte, la seconda domenica di Pasqua.
- Festa di San Zane, il 24 giugno.
- Festa della Madonna di Misericordia, la prima domenica di luglio.
- Festa Patronale dell'Assunta, il 15 agosto.
- Festa Patronale di Cetta il 12 settembre.
- Festa Patronale della Natività della Vergine Maria a Creppo, l'8 settembre.
- Festa Patronale di Loreto, la prima domenica di settembre.
- Festa Patronale della Madonna del Carmine a Verdeggia, la terza domenica di luglio.
- Festa Patronale della Madonna del Rosario a Realdo, la prima domenica di ottobre.
- Fiera tradizionale, il primo mercoledì di giugno.
- Festa di San Tusco, il primo giovedì di luglio.
- Fiera dei morti, il 3 novembre.
[modifica] Economia
La principale risorsa economica del comune è l'attività agricola e quella legata alla pastorizia. Nel territorio sono presenti cave d'ardesia e piccole industrie atte alla lavorazione di tale pietra nera, specialmente nella realizzazione di biliardi esportati in tutto il mondo. Nella frazione di Monesi di Triora sono presenti impianti sciistici, per una superficie battuta di circa 330 ettari, adatti per praticare sci alpino sia nei mesi invernali che primaverili.
[modifica] Trasporti e vie di comunicazioni
[modifica] Strade ed autostrade
Triora è situata lungo la Strada Provinciale 548 la quale collega Taggia con il comune. Il comune non è raggiungibile direttamente tramite autostrada, pertanto il casello autostradale di Arma di Taggia sull'Autostrada A10 è l’uscita consigliata per raggiungere la destinazione.
[modifica] Linee ferroviarie
La stazione ferroviaria più vicina è quella di Taggia - Arma sulla linea ferroviaria Ventimiglia – Genova nel tratto locale compreso tra Ventimiglia e Savona.
[modifica] Amministrazione
Sindaco: Lorenzo Lanteri dal 14/06/2004, partito: Lista Civica
Centralino del comune: 0184 94049
Email del comune: Comunetriora@libero.it
[modifica] Gemellaggi
Triora è gemellata con:
[modifica] Curiosità
In due frazioni del comune, ossia Realdo (Reaud in brigasco) e Verdeggia, si parla il dialetto ligure brigasco in virtù della secolare appartenenza alla Terra Brigasca (Tera Brigašca in brigasco, Pays Brigasque in francese).
[modifica] Voci correlate
[modifica] Bibliografia
- Ippolito Edmondo Ferrario. Triora, Anno Domini 1587. Storia della stregoneria nel Ponente Ligure. De Ferrari Editore.
- Ippolito Edmondo Ferrario. Triora...terra di streghe. De Ferrari Editore.
- Giulio Giorello. Le tre bocche di Cerbero. Bompiani, 2004.
- Ippolito Edmondo Ferrario. Il Paese del Tramonto. Demoni, spettri e streghe della notte triorese. De Ferrari Editore, 2004.
[modifica] Altri progetti
[modifica] Collegamenti esterni
- Comunità Montana Argentina Armea
- Triora vista da satellite via Google
- Altri approfondimenti su Triora
- Museo Regionale Etnografico e della Stregoneria
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