Battaglia di Lipsia
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Battaglia di Lipsia | |||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|
Parte della Guerra della sesta coalizione | |||||||
![]() Mappa della battaglia del 18 ottobre 1813, dalla Meyers Encyclopaedia |
|||||||
|
|||||||
Schieramenti | |||||||
![]() |
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() i vari stati tedeschi e italiani |
||||||
Comandanti | |||||||
Napoleone I Bonaparte | Carlo Filippo, principe di Schwarzenberg, Gebhard Leberecht von Blücher, Carlo XIV di Svezia | ||||||
Effettivi | |||||||
191,000 uomini | 430,000 uomini | ||||||
Perdite | |||||||
38.000 morti o feriti 30.000 catturati | 52.000 uomini morti o feriti |
Guerra della sesta coalizione |
---|
Lützen – Bautzen – Großbeeren – Katzbach – Dresda – Kulm – Dennewitz – Lipsia – Hanau – La Rothière – Champaubert – Montmirail – Château-Thierry – Vauchamps – Montereau – Craonne – Laon – Arcis-sur-Aube – La Fère-Champenoise – Parigi |
La battaglia di Lipsia (Völkerschlacht bei Leipzig in tedesco) (16-19 ottobre, 1813), conosciuta anche come la battaglia delle Nazioni, fu il più grande scontro verificatosi durante le guerre napoleoniche e una delle sconfitte decisive inferte aNapoleone Bonaparte.
Dopo la disastrosa campagna di Russia e le sconfitte nella guerra d'indipendenza spagnola, Napoleone si trovò a fronteggiare la sesta coalizione, della quale facevano parte la Gran Bretagna, la Russia, la Spagna, il Portogallo, la Prussia, l'Austria, la Svezia e vari piccoli Stati tedeschi e italiani.
Napoleone tentò infatti di ristabilire il suo dominio sulla Germania grazie alle vittorie conseguite sulle forze russo-prussiane presso Lützen e Bautzen. Ne seguì un breve armistizio, dopo il quale gli Alleati si riunirono sotto il comando di Gebhard von Blücher, Carlo XIV di Svezia (Jean-Baptiste Jules Bernadotte) e Carlo Filippo Principe di Schwarzenberg. La tattica degli Alleati, come appare chiaro dal Piano Trachenburg, consisteva nell'evitare lo scontro diretto con Napoleone, cercando invece di affrontare i suoi Marescialli. In tal modo gli Alleati arrivarono alle vittorie di Grossbeeren, Kulm, Katzbach e Dennewitz.
Il Maresciallo Nicolas Oudinot fallì nel suo tentativo di prendere Berlino con un esercito di 120.000 uomini. Fu così che, a Settembre inoltrato, Napoleone si vide costretto a ritirarsi ad ovest, attraversando l'Elba e organizzando le sue forze intorno a Lipsia. Napoleone schierò il suo esercito da Taucha a Lindenau, passando per Stötteritz (dove collocò il suo comando).
Nel frattempo, i Prussiani avanzarono da Wartenburg, gli Austriaci e i Russi da Dresda, mentre gli Svedesi calarono da nord. In totale, Napoleone poteva contare su 190.000 soldati, mentre gli Alleati ne schieravano 330.000. Entrambe le parti disponevano di una folta artiglieria (si calcola circa 2.500 pezzi).
La battaglia cominciò il 16 ottobre con un attacco - subito respinto - sferrato da sud da 78.000 soldati Alleati e da altri 54.000 dal nord. Il giorno seguente si ebbero solo piccole schermaglie, con entrambe le parti che si rafforzavano organizzando i loro rinforzi appena sopraggiunti. Tuttavia, mentre i Francesi ricevettero soltanto 14.000 uomini, gli Alleati poterono contare su rinforzi per un totale di ben 145.000 soldati (il che determinò con tutta probabilità lo sviluppo successivo dello scontro). Il 18 ottobre gli Alleati sferrarono un nuovo attacco su tutti i lati: dopo nove ore di combattimento e numerose perdite da entrambe le parti, le forze francesi furono costrette a ripiegare verso Lipsia. La notte tra il 18 e il 19 Napoleone, conscio dell'imminente sconfitta, decise di spostare oltre il fiume Elster il grosso dell'esercito.
La ritirata andò a buon fine finché, nel primo pomeriggio del 19, l'unico ponte accessibile sul fiume fu distrutto per errore. Gli uomini della retroguardia francese, intrappolati, furono catturati dagli Alleati (alcuni morirono tentando di attraversare a nuoto il fiume).
Non si conoscono le perdite totali. Le stime oscillano tra gli 80.000-110.000 morti e feriti da entrambe le parti. Supponendo che si tratti di 95.000 uomini, si ritiene che gli Alleati persero 55.000 uomini e i Francesi 40.000, con 30.000 Francesi fatti prigionieri. Tra i caduti vi fu il Maresciallo francese Józef Antoni Poniatowski, che aveva raggiunto tale grado militare soltanto il giorno precedente.
La battaglia costò all'Impero Francese la perdita dei territori tedeschi a est del Reno e portò vari stati tedeschi dalla parte degli Alleati.
Gli avvenimenti della battaglia sono ricordati grazie a 45 cippi commissionati a Theodor Apel di Lipsia e che servono a ricordare gli avvenimenti legati alla battaglia e a segnare le posizioni sul terreno delle linee francesi e alleate.