Belcanto
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È definita belcanto, bel canto o belcantismo una tecnica di canto virtuosistico caratterizzata dal passaggio omogeneo dalle note gravi alle acute e da agilità nell'ornamentazione e nel fraseggio.
Si tratta di un termine musicale di origine italiana, riferito in modo più generale all'arte e alla scienza della tecnica vocale, affermatosi nel tardo XVI secolo.
Tale stile di canto è caratterizzato dalla perfetta uniformità della voce, da un eccellente legato, da un registro lievemente più alto, da un'incredibile agilità e flessibilità e da un timbro morbido. La maggiore enfasi posta sulla tecnica, rispetto al volume, ha fatto sì che lo stile del belcanto sia stato a lungo associato ad un esercizio atto a dimostrare la bravura dell'esecutore: questo tipo di cantante sarebbe in grado di reggere una candela accesa davanti alla bocca e di cantare senza far oscillare la fiamma.
[modifica] Una leggenda storiografica
Rossini, Bellini, e Donizetti sono generalmente indicati come i massimi esponenti di questo stile. In realtà gli spartiti di questi tre compositori non rispondono che in minima parte ai canoni estetici sopra descritti. D'altronde il termine belcanto fu utilizzato nell'accezione oggi corrente solo dopo la metà del XIX secolo, un periodo nel quale tutti gli operisti, a partire da Wagner e Verdi iniziarono ad esigere voci più drammatiche e robuste. Chi si oppose a questa nuova tendenza iniziò a lamentarsi della perdita di una tradizione ("Ahinoi, abbiamo perso il nostro bel canto"), attribuendola a Rossini.
Ma nelle opere di Rossini le disomogeneità timbriche sono al contrario uno degli ingredienti vocali più saporiti, basti pensare all'uso del falsettone nelle voci tenorili, che il compositore difese sempre a spada tratta. Ancora più impropria è l'attribuzione di uno stile "belcantistico" a Bellini e Donizetti, la cui vocalità sorprese il pubblico dell'epoca proprio per la sua potenza espressiva, tanto da porre in secondo piano sia l'aspetto puramente tecnico (ancora centrale in Rossini), sia la purezza del suono.
[modifica] Il "belcanto" nel Novecento
I soprani Maria Callas e Joan Sutherland sono spesso catalogate tra le maggiori esponenti del bel canto nel periodo post-bellico: l'incolmabile differenza tra le rispettive voci e tecniche di canto conferma la fragilità della categoria critica, che alla fine sembra basarsi semplicemente su una predilezione i tre alcuni autori citati - Rossini, Bellini, Donizetti - considerati dai posteri (non certo dai contemporanei) come di scuola belcantistica.
L'apparizione di tenori come Chris Merritt e Rockwell Blake, negli ultimi decenni del Novecento, fu salutata come il segno della rinascita del tenore di bel canto. In realtà, questi artisti reintrodussero, più semplicemente, un modo di cantare adatto alle partiture di Rossini. Oggi tra i tenori più famosi classificati in questa categoria ci sono Juan Diego Florez e William Matteuzzi.
[modifica] Bibliografia
- "Bel Canto: A Theoretical and Practical Vocal Method". Mathilde Marchesi. Dover (1970) ISBN 0486223159
- "Bel Canto". James A. Stark. University of Toronto Press (2003) ISBN 0802086144
- The Twilight of Belcanto. Leonardo Ciampa. AuthorHouse; 2nd edition (2005) ISBN 1418459569
- "Bel Canto: Principles and Practices". Cornelius L. Reid. Joseph Patelson Music House (1950) ISBN 0915282011