Carlo Montù
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Carlo Montù (10 gennaio 1869, Torino - 19 ottobre 1949, Bellagio (CO)). Militare, politico, ingegnere e dirigente sportivo italiano. Partecipò come ufficiale alla Guerra di Libia ed alla Prima Guerra Mondiale, pluridecorato al valor militare (3 medaglie d'argento e 2 medaglie di bronzo). Deputato per il collegio di Crescentino (NO) per la 23° legislatura. Dal 1914 in poi fu il più attivo ed appassionato promotore del movimento olimpico in Italia. Vicepresidente del CONI dal 1915, ne tenne la direzione in qualità di commissario fra il 1920 ed il 1921, fino all'elezione dell'Avvocato Francesco Mauro. Durante questo periodo curò molto il coordinamento fra le varie federazioni sportive e migliorò i rapporti fra di esse ed il Comitato Nazionale che divenne una federazione di federazioni. Prese la decisione di trasferire la sede del CONI a Roma. Fu membro del CIO dal 1913 al 1939. Dal 1945 al 1949 fu presidente della Federazione Italiana Canottaggio (FIC).
[modifica] La Vita
Carlo Montù nato a Torino il 10 gennaio 1869 (da Ernesto e Ida Bosso), da una famiglia originaria di Livorno Vercellese, ora Livorno Ferraris (VC), entra nella Regia Accademia Militare di Torino il 1 ottobre 1886, per uscirne il 7 marzo 1889 come Sottotenete dell'Arma di Artiglieria, assegnato alla Scuola di Applicazione Artiglieria e Genio (Torino). Trasferito nel 1890 ad Alessandria (11° reggimento artiglieria), viene dimissionato a domanda e passa ufficiale di complemento (1893). Nel 1891 aveva sposato Letizia Calani.
Si laurea a Torino in Ingegneria Elettrotecnica, ed è uno degli ultimi allievi di Galileo Ferraris. Nel periodo successivo si occupa di problemi inerenti alla trazione ferroviaria ed alla costituzione della Società Aviazione Torino (che, successivamente, divenne l'Aeroclub Torino). Nel 1911 viene richiamato sotto le armi a tempo indeterminato, col grado di Capitano d'Artiglieria, e viene assegnato al Regio Corpo di Spedizione in Libia. Date le sue precedenti esperienze aeronautiche viene assegnato al Corpo degli Osservatori Aerei e Lanciagranate. Nel corso di una missione di osservazione e bombardamento sulle truppe turche, il 31 gennaio 1912, viene ferito dal fuoco nemico. È rilevante che questo sia il primo successo del fuoco da terra contro un bersaglio aereo. Rientra in Italia definitvamente il marzo dello stesso anno, gli viene assegnata una Medaglia d'Argento al VM e viene promosso Maggiore per meriti di guerra. Il 4 giugno 1912 viene rimesso in congedo definitivo.
Nel periodo antecedente la Prima Guerra Mondiale entra in politica nel partito liberale, venendo eletto deputato nella 23° legislatura (1909-1913).
Il 10 dicembre 1914 viene richiamato in servizio nell'esercito e trasferito (10 marzo 1915) al Battaglione Scuola Aviatori. Il 30 ottobre 1916, dopo essere stato promosso Tenente Colonnello, viene messo al comando del 30° Reggimento Artiglieria da Campagna (Bombardieri), al cui comando resta fino al 15 gennaio 1918, nel frattempo viene promosso Colonnello. Dal gennaio 1918 è trasferito in Francia. Il 10 giugno torna sul fronte italiano per prendere il comando del 45° Reggimento Artiglieria da Campagna. Alla fine della guerra viene nominato commissario civile per la regione di Cividale del Friuli. Nel corso della Prima Guerra Mondiale viene decorato due volte con la Medaglia d'Argento e due volte con la Medaglia di Bronzo.
Rientrato nella vita civile si dedica inzialmente al Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI), di cui diviene nel 1920 commissario, per lasciare poi la presidenza nell'anno successivo all'Avvocato Francesco Mauro. Pur continuando a seguire il CONI, negli anni successivi è coautore e direttore del comitato che scrive la Storia dell'Artiglieria Italiana.
Nel corso della Seconda Guerra Mondiale dal 1 aprile 1943 è al Ministero della Guerra con il grado di Generale di Divisione, senza assegni, con incarichi speciali. Dal 1945 alla sua morte è presidente della Federazione Italiana Canottaggio (FIC). Viene messo definitivamente a riposo dall'Esercito in data 10 gennaio 1947, e muore il 19 ottobre 1949 a Bellagio (CO).
[modifica] Le opere
Scrive alcuni libri di argomento ferroviario nel periodo 1906-1910, ma la sua opera più importante è la monumentale Storia dell'Artiglieria Italiana, che copre la storia dell'artiglieria in Italia dal Rinascimento alla prima Guerra Mondiale.
[modifica] Voci correlate
Predecessore: Carlo Compans de Brichanteau |
Presidente del C.O.N.I. 1920 - 1921 |
Successore: Francesco Mauro |
Predecessore: De Rossi |
Presidente della Federcalcio italiana 1914 - 1915 |
Successore: Francesco Mauro |
Predecessore: Francesco Mauro |
Presidente della Federcalcio italiana 1919 - 1920 |
Successore: Francesco Mauro |
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