Cincinnati Reds
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Cincinnati Reds | |||
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Lega | National League | ||
Division | Central | ||
Anno di fondazione | 1882 | ||
Stadio | Great American Ball Park | ||
Città | Cincinnati | ||
Colori sociali | Bianco, rosso | ||
Manager | Jerry Narron | ||
World Series vinte | 1919, 1940, 1975, 1976, 1990 |
I Cincinnati Reds sono una squadra appartenente alla Major League Baseball con sede a Cincinnati, nell'Ohio. Attualmente appartengono alla National League Central.
Indice |
[modifica] Storia
[modifica] L'originario "Cincinnati Red Stockings"
L'originario Cincinnati Red Stockings, prima squadra di baseball completamente professionista, fu fondato nel 1866 e nel 1869 divenne professionista. I Red Stockings vinsero 130 incontri tra il 1869 e il 1870, finché furono battuti dai Brooklyn Atlantics. Le star della squadra erano i fratelli Harry e George Wright, Fred Waterman e Asa Brainard.
Questa squadra, tuttavia, si disgregò e sparì dopo la stagione del 1870. Una nuova squadra dei Cincinnati Red Stockings divenne membro della National League nel 1876; nel 1880, però, la squadra fu espulsa dalla lega perché non ne rispettava le regole: permetteva la vendita di birra ai tifosi durante le partite e affittava lo stadio, il Bank Street Grounds.
[modifica] La costituzione della "American Association"
Dopo l'espulsione dalla National League, una terza squadra si formò con lo stesso nome. Questa divenne una delle squadre fondatrici della American Association, una lega rivale alla National League, che iniziò a giocare nel 1882. Questa squadra giocò per nove stagioni nella American Association, che vinse nel 1882. Questa squadra detiene ancora oggi la maggior percentuale di partite vinte relativamente alle squadre di Cincinnati (68,8%). Nel novembre del 1889 la Cincinnati Red Stockings e i Brooklyn Dodgers lasciarono la American Association ed entrarono nella National League. Nel passaggio la squadra di Cincinnati perse la dicitura "Stockings" nel suo nome. Il motivo di questo passaggio è da ricercarsi nel fatto che la American Association si stava indebolendo mentre la National League viveva un momento positivo.
Esistono delle dispute sul fatto che le due squadre siano da distinguere o meno.
[modifica] I Cincinnati Reds
Durante gli anni 1890 i Red vagavano tra giovani stelle e veterani del baseball. In questo periodo non andarono mai al di sopra del terzo posto (nel 1897).
Al passaggio del secolo i Reds erano riusciti a prendere star del calibro di Sam Crawford e Cy Seymour. Nel 1911 Bob Bescher riuscì a rubare 81 basi: è tuttora un record di squadra.
Anche i primi anni del 1900 non furono fortunati per la squadra, che fu costretta a militare quasi sempre nella Second Division.
Verso la fine del 1910 i Reds iniziarono la loro scalata per uscire dalla Second Division (nel 1918 arrivarono quarti). Per raggiungere questo obiettivo la squadra contava ora giocatori del calibro di Edd Roush e Heinie Groh. Alla fine della stagione arrivarono subito dietro i New York Giants di John McGraw, e vinsero con 8 games il campionato del mondo contro i Chicago White Sox.
Nel 1920, però, uno scandalo macchiò la prima vittoria dei Reds, che nei successivi anni (fino agli inizi degli anni 30) furono costretti a militare nuovamente in Second Division. Nel 1931 la squadra dichiarò la bancarotta, anche a causa della grande depressione.
[modifica] La rinascita
Nel 1933 Powel Crosley Jr., magnate dell'elettronica, comprò la squadra tirandola fuori dalla bancarotta. Assunse Larry MacPhail come General Manager e fondò nella città di Cincinnati diverse imprese, diventando di fatto un eroe cittadino.
Nel 1935 il Crosley Field, il campo dei Cincinnati Reds, divenne il primo campo ad ospitare una partita in notturna.
In generale questo era un periodo d'oro per i Cincinnati Reds, sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista sportivo (in questo periodo militavano nella squadra giocatori come Johnny Vander Meer, Paul Derringer e Ernie Lombardi). Nel 1938 uscirono nuovamente dalla Second Division terminando la stagione al quarto posto. L'anno dopo riuscirono a vincere la National League. Nel 1940 ridivennero campioni della National League, riuscendo tuttavia a vincere anche il campionato del mondo battendo i Detroit Tigers.
[modifica] Nel dopoguerra
Dopo la seconda guerra mondiale i Reds finirono molto spesso nella Second Division. Nel 1944 esordì in squadra Joe Nuxhall, il più giovane giocatore che abbia mai giocato nella Major League.
Nel 1961 i Reds conquistarono il titolo di campioni della National League battendo i Los Angeles Dodgers e i San Francisco Giants e furono battuti solo dai fortissimi New York Yankees nella World Series. In seguito i Cincinnati Reds ebbero giocatori molto forti ma non riuscirono a conquistare il titolo. Nel 1962 collezionarono 98 vittorie ma arrivarono solo al terzo posto. Nel 1964 persero il titolo a causa di una sola partita persa. In quell'anno i Reds persero anche una figura importante all'interno della squadra: l'amato manager Fred Hutchinson, che morì di cancro poco dopo la fine della stagione. La finale di quell'anno fu una delle più sentite mai giocate.
A partire dagli inizi degli anni 1960, tuttavia, all'interno della squadra iniziò a crescere una generazione di nuovi campioni, tra cui Pete Rose, Jim Maloney e Gary Nolan.
In questo periodo la squadra cambiò anche il campo di gioco: dal vecchio Crosley Field si trasferirono al Riverfront Stadium, nei pressi del fiume Ohio. Il passaggio avvenne il 24 giugno 1970, quando nell'ultima partita disputata nel Crosley Field i Reds vinsero 5-4 contro i San Francisco Giants, salutando con una vittoria lo stadio che li aveva accolti per quasi 60 anni in più di 4.500 partite.
[modifica] I Cincinnati Redlegs
Negli anni 1950, in pieno maccartismo, la squadra di Cincinnati, per paura che il nome tradizionale della squadra fosse ricondotto all'appartenenza al comunismo, aveva deciso di cambiare il nome ufficiale da "Reds" a "Redlegs". Tra il 1956 e il 1960 il logo del club fu modificato per eliminare il termine "Reds". Il termine ricomparse nel 1961 e si ritornò all'uniforme originale nel 1967.
Alla fine degli anni '60 la società impose delle regole ferree su barba, capelli e baffi dei giocatori (una regola simile, con l'eccezione dei baffi, fu nello stesso periodo imposta nei New York Yankees). Il look pulito dei giocatori doveva rappresentare la squadra come difesa dei valori tradizionali in un periodo di forti contestazioni.
In un'occasione, all'inizio degli anni 1980, questa regola non fu rispettata: in un periodo in cui la squadra aveva assoluto bisogno di battitori, in squadra entrò Rollie Fingers, che si rifiutò di tagliarsi i baffi entrando nella squadra. La regola fu ufficialmente eliminata soltanto nel 1999.
Nella squadra esistevano regole anche relative al vestiario dei giocatori. Le squadre, infatti, se provvedevano a buona parte dell'equipaggiamento necessario a giocare, non provvedevano anche ai guanti e alle scarpe. I giocatori, quindi, si avvantaggiavano di questa situazione indossando scarpe provenienti da sponsor. Nei Reds, tuttavia, questo non era possibile: secondo una regola i giocatori potevano indossare solo scarpe completamente nere, senza alcun simbolo di sponsor.
[modifica] Negli anni '70: "The Big Red Machine
[modifica] Dagli anni '80 ai giorni nostri
[modifica] Numeri ritirati
- 1 Fred Hutchinson, 1959-64
- 5 Johnny Bench, 1967-83
- 8 Joe Morgan, 1972-79
- 10 Sparky Anderson, 1970-78
- 18 Ted Kluszewski, 1947-57; allenatore 1970-78
- 20 Frank Robinson, 1956-65
- 24 Tony Pérez, 1964-76, 1984-86; allenatore 1987-92; Manager, 1993
- 42 Jackie Robinson
I Reds non hanno mai ritirato il numero 14 di Pete Rose, ma dopo di lui soltanto il figlio ha indossato quella maglia.
Il numero 13 di Dave Concepción non è mai stato utilizzato da nessun altro dopo di lui.
Il numero 11 di Barry Larkin non è stato indossato da nessun altro e sarà sicuramente ritirato.