De Havilland DH.98 Mosquito
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
De Havilland DH.98 Mosquito (1)FB Mk.VI,(2) B Mk XVI,(3) NF Mk XIX | |
---|---|
![]() Un Mosquito con i colori usati durante lo sbarco in Normandia |
|
Descrizione | |
Ruolo | (1) cacciabombardiere(2)bombardiere, (3), caccia notturno |
Equipaggio | 2 |
Primo volo | (1)25 novembre 1940(1) 5/44,(3)1/44 |
Entrata in servizio | (1)1941,(2 e 3), 1944 |
Costruttore | De Havilland |
Esemplari costruiti | 7781 |
Dimensioni | |
Lunghezza | (1)12,43, (2)12,34 (3)12,54 m |
Apertura alare | (1,2 e 3)16,51, m |
Altezza | (1)4,65,(2 e 3) 3,81 m |
Superficie alare | (1,2 e 3) 42,18 m² |
Pesi | |
A vuoto | (1)6486, (2) 6650,(3)7244 kg |
Massimo al decollo | (1)10115,(2)10.440,(3)9,865 kg |
Propulsione | |
Motore | (1) due Rolls Royce Merlin 25, (2)76/77 (3)25 |
Potenza | (1)1642 CV(2), 1290 al decollo, 1710 per brevi periodi, (3)1620, 1500 a 2900m. |
Prestazioni | |
Velocità massima | (1)612/3960m., (2) 656/7900m.,(3)608/4050m. (NF Mk 30: 656 a 8350m. con Merlin 76) km/h. Salita a 4500m. in 7-7,5 min. seconda della versione. |
Autonomia | (1)2655, (2) 3100, (3) 3020 km |
Tangenza | (1)10060, (2)11275m. (3)8530 m |
Armamento | |
Mitragliatrici | 4 da 7,7 mm |
Cannoni | 4 da 20 mm |
Piloni | 2 subalari per serbatoi, bombe, razzi |
Bombe | fino a 907 kg di bombe e razzi |
Note | |
Gli apparecchi con i Merlin 25, cacciabombardieri o caccia che fossero erano velivoli poco prestanti alle alte quote, per le quali erano necessari i Merlin 61, 76 o superiori. | |
La lista di aerei militari presenti su Wikipedia | |
Progetto:Aviazione |
Il de Havilland DH.98 Mosquito ("Zanzara" in inglese) è uno dei più notevoli aerei da combattimento di tutti i tempi, impiegato per ogni sorta di missione, che verteva all'inizio nel bombardamento leggero, poi arrivarono anche la caccia notturna, la ricognizione e l'attacco al suolo. Venne realizzato in Gran Bretagna durante la seconda guerra mondiale.
Non ebbe mai un armamento difensivo, lasciando alla velocità l'esclusiva della sua sopravvivenza. Fu una scommessa vinta, che consentì di limitare la vulnerabilità dell'aereo ad un livello ridottissimo, con perdite modeste ma anche con un carico pesante (1360 kg, poi 1800), autonomia elevata ed una quota di tangenza di oltre 11000 metri. La velocità era tra i 585 e i 655 km/h, a seconda del modello.
Vennero prodotti oltre 7000 esemplari, che fecero del "Wooden wonder" ("Meraviglia di legno": era infatti costruito in legno) una delle più eminenti eccezioni alla superiorità delle strutture metalliche.
Indice |
[modifica] Genesi
La ditta di Geoffrey de Havilland, importante e origiale progettista inglese, partecipò alla gara per rispondere alla specifica P.13/36 con il bombardiere derivato dal DH.91 Albatross, un'aereo da trasporto passeggeri quadrimotore, che poteva raggiungere Berlino alla velocità di 338kmh con un carico di bombe di 2700kg (6000lbs.). La specifica venne vinta dal più convenzionale Manchester, aereo che ebbe non pochi problemi, ma che ebbe anche il merito di dare origine al Lancaster.
Per nulla scoraggiato, il team di progettisti capeggiato da Ronald E. Bishop si rifece poco dopo, continuando gli studi, focalizzandosi su di una macchina veloce, capace di sopravvivere esclusivamente grazie alla velocità.
Non era certo la prima volta (contrariamente a quello che talvolta si è scritto) che una macchina del genere veniva concepita, a cominciare dai DH.4 della Prima guerra mondiale, sempre della stessa ditta. IL bombardiere veloce era in netto contrasto con le macchine pesanti, armate pesantemente ma lente rispetto ai caccia intercettori, e molto costose.
Si dice che il castello in cui venne progettata la nuova macchina avesse, sistemato ben in evidenza su di un muro, un grande luccio imbalsamato: indiscrezioni non confermate sostengono che la sua linea ispirò la nuova macchina, che nel 1938 era oramai maturata in termini di progetto di massima.
Allora venne proposta il 7 luglio dal De Havilland al Ministero dell'Aria (Sir W. Freeman), ma non ebbe finanziamenti. La nuova macchina, che era totalmente diversa dalla linea di bombardieri veloci inglesi in quel tempo realizzata dalle altre industrie, aerei convenzionali, metallici, dalle prestazioni oneste ma nulla di più, venne accolta con notevole scetticismo: come potevano velivoli senza armamento sopravvivere in una guerra? E come potevano essere accettabili, se essi tornavano alla primitiva costruzione lignea, dopo che la RAF aveva cominciato ad avere macchine esclusivamente metalliche? Il progetto per questo apparecchio venne approvato definitivamente solo con un colpevole ritardo, il 29 dicembre 1939. Nel mentre, i bombardieri inglesi cominciarono già ad operare, e centinaia di giovani aviatori avrebbero perso la vita nei primi anni di guerra senza infliggere danni sensibili alla Germania.
NElla specifica allora redatta, la I/40, venne richiesto un bombardiere 'veloce come un caccia' che portasse 450kg a 2425km di distanza. La DH propose ovviamente, ancora una volta, il Mosquito, ancora non chiamato con questo nome ma solo DH.98, che ricevette un'ordine per 50 macchine,in data 1 marzo 1940.
Lo scetticismo riguardo al bombardiere in legno' era molto elevato, ma nonostante il bombardamento aereo eseguito da uno Ju-88 (macchina grossomodo pariclasse) il 2 ottobre 1940 sullo stabilimento di Salisbury Hill, il nuovo apparecchio continuò rapidamente lo sviluppo. Quando il prototipo W4050 volò il 25 novembre 1940, solo 11 mesi dopo l'avvio della progettazione, era presente a bordo il figlio di De Havilland e J.E.Walker. I motori erano 2 R.R. Merlin 21 da 1280hp al decollo e 1480 a 1830m. La macchina si dimostrò tanto veloce e agile,che certamente gli ufficiali della RAF dovettero rimpiangere il disprezzo per il bombradiere così anticonvenzionale che la DH gli aveva proposto oltre 2 anni prima.
A quel punto vennero richiesti, nell'ordine di 50, 30 caccia e 10 ricognitori, ma solo 10 bombardieri. Nel frattempo, vennero prodotti oltre 4000 bombardieri Battle e Blenheim, che in un certo qual modo erano 'veloci', ma in pratica risultarono vulnerabili anche a caccia biplani, e spesso pagarono un prezzo elevatissimo per le loro missioni belliche. Mentre questo accadeva, il prototipo D.H.98 fece molto di più di quanto aspettato, ottenenendo velocità (destinate, beninsteso, a calare con le attrezzature belliche) tra i 697 e i 706kmh. ,che gli avrebbero consentito, notare bene, di battere numerosi record di velocità se soltanto fosse stata utilizzato anche per questo. Ma nasceva figlio dell'emergenza bellica e nessuno pare se ne sia curato. Nessun'altro aereo della RAF ottenne velocità analoghe o superiori fino praticamente alla fine della guerra, inclusi i primi reattori Gloster Meteor. La cosa può sembrare straordinaria, ma il DH.98 non è il solo apparecchio veloce dell'epoca: più o meno contemporaneamente, il Pe-2 e il Ki-46 stavano ottenendo risultati non dissimili.
Il 15 maggio 1941 decollò il prototipo del caccia, matr. W4052, infine il ricognitore giunse al battesimo dell'aria il 10 giugno.
La drammatica situazione inglese del 1940-41 comportò che il Mosquito, come da qualche mese era stato battezzato, venisse subito collaudato nell'estate successiva, e mandato in azione alla fine della stagione. Il primo Mosquito che operò una vera missione di guerra era un'Mk I, matricola W 4055, che partì, in carico ad un reparto da ricognizione strategica, il 20 settembre, per un'azione sulla Francia. Venne affrontato a cira 7000m. da 3 Bf 109, ma li eluse con facilità. Il Mosquito non avrebbe mai consentito azioni eroiche ai mitraglieri difensivi, ma avrebbe potuto consentire di ritornare quasi sempre alla base! Nel contempo, per dare un'idea, venivano utilizzati anche i bombardieri B-17C di fornitura americana, che nonostante la loro velocità (erano i più veloci della loro epoca, 515kmh) e complessità, fornirono risultati quantomeno deludenti.
I primi Mosquito bombardieri, gli Mk IV, raggiungevano i 585kmh a pieno carico, e sostituirono i Blenheim nel 1942, in carico al No.105 Sqn. Poco dopo arrivarono anche i caccia notturni in carico al 23 e 157 Sqn.
Nel frattempo il Mosquito ebbe un concorrente, il progetto 1005 della Hawker, che assieme ad altri cercò di partecipare alle forniture per la RAF, ma nonostante la specifica emessa nel tardo 1941 per un nuovo bombardiere veloce, a cui parteciparono anche altre macchine, il risultato fu deludente: vinse il Bristol Buckingham, ma questo non incise per nulla nel successo del Mosquito.
[modifica] Tecnica
Anzitutto, la costruzione del Mosquito, macchina paragonabile in termini di prestazioni allo Ju 188 e il Petlyakov Pe-2, è stata totalmente sviluppata con l'uso di un materiale non strategico. Tutto l'aereo era costruito in legno, cosa che lo fece battezzare 'the wooden wonder'. Si tratta dell'apparecchio operativo più veloce mai costruito in maniera lignea, il che costituisce un fatto straordinario se si considera come le costruzioni metalliche avessero dimostrato ampiamente la loro superiorità su quelle di origini 'vegetali' (legno e tela) dell'era precedente. Ma la situazione in cui versava la Gran Bretagna nel 1940, e la cura aerodinamica con cui la macchina è stata progettata, in uno con alcune soluzioni particolari ed estreme (come la rinuncia ad ogni armamento difensivo), lo hanno reso fin da subito più veloce di oltre 100kmh rispetto allo Junkers Ju-88, macchina standard della Luftwaffe.
Le versioni del Mosquito, soprannominato 'Jack of all trades' in alcuni testi aeronautici, che significa grossomodo 'l'uomo dai mille mestieri', sono state innumerevoli, e hanno coperto praticamente tutti i ruoli: bombardiere, ricognitore, caccia pesante notturno, cacciabombardiere. Da un ramo della famiglia, passando attraverso il modello Sea Mosquito, è derivato anche il Sea Hornet, eccezionale macchina da caccia e attacco ad elica, imbarcata, con circa 750kmh. di velocità massima.
La struttura lignea offre vantaggi di vario genere su quella metallica, a cominciare dalla possibilità di non essere legati a fonti strategiche come nel caso dei metalli, specialmente l'alluminio. Questo comporta che non sono necessari nè giacimenti, nè impianti estrattivi, nè industrie specializzate per la loro trasformazione.
Inoltre non vi sono necessità stringenti di elaborare la materia prima, come nel caso delle leghe metalliche continuamente perfezionate.
Il secondo vantaggio è che anche piccole officine, e persino artigiani possono costruire strutture complesse e inviarle poi per l'assemblaggio. Questo significa che in caso di guerra, sia possibile ottenere la produzione di velivoli anche nelle situazioni più difficili.
Solo nel caso delle componenti critiche, armamento, carrello, motori, questo non è vero, ma si tratta di una riduzione molto marcata rispetto al normale livello di complessità e costo per una macchina completamente metallica.
Per contro, esistono altri problemi, riassumibili in tal modo: La necessità di progettare strutture più spesse e più pesanti, la necessità di una manodopera abbondante (impossibile progettare strutture stampate con il legno), vulnerabilità al fuoco e agli agenti atmosferici, maggiore rapidità di logorio e necessità di manutenzione.
La struttura della macchina è stata pensata con un doppio rivestimento per la fusoliera, balsa esterna, compensato interno. Le ali erano bilongherone. Niente rivestimenti in tela verniciata, come nei tipi lignei italiani spesso accadeva.
In ogni caso, tutte le versioni del Mosquito presentavano la stessa configurazione base, cominciando dall'ala, monoplana alta, ad elevato allungamento e superficie, con bordo d'attacco praticamente piano, ma quello d'uscita moderatamente angolato a freccia negativa. Nel bordo d'uscita erano presenti alettoni, e più all'interno e in prossimità della fusoliera, gli ipersostentarori. Le superfici di coda orizzontali erano ellittiche, molto allungate, come anche, del resto, le stesse ali. Il timone verticale era anch'esso molto allungato e di struttura non molto dissimile. Alette di compensazione ((trim) erano presenti sia sugli alettoni che sul timone verticale e servivano per 'accordare' i comandi alle variazioni di assetto, specie per i pesi.
La fusoliera era estremamente affusolata, sezione ovoidale, partendo dal muso, relativamente tozzo, rastremandosi progressivamente verso i piani di coda. L'abitacolo, in genere per 2 persone, era incassato nel muso, con un limitato campo visivo, ma nondimeno, a differenza del Beaufighter, era totalmente vetrato. I modelli da bombardamento e ricognizione avevano una finestra nel musetto, i tipi da caccia notturna e cacciabombardieri una o 2 batterie di mitragliere.
Il carrello era triciclo posteriore, della Dowty. L'elemento sterzante era in coda, sotto il timone verticale, mentre i 2 elementi principali, con gomme di elevato diametro e telaio ad H, erano alloggiato nelle gondole alari, dietro i motori veri e propri, che forse anche per questo, erano assai sporgenti in avanti.
I motori erano sistemati nelle ali, con gondole motori di disegno particolare (simile a quello dell'A-20) che presentavano una sorta di incremento di stabilità per la macchina, essendo profonde, allungate (oltre il bordo d'uscita) e quindi con un supplemento di stabilità durante il volo. La macchina aveva una motorizzazione che, a differenza del Bristol Beaufighter, il predecessore a tutti gli effetti del Mosquito, comprendeva solo motori a cilindri in linea, di tipo Merlin, con potenze tra i 1200 e i 1700hp. I R.R. Merlin consentivano una velocità che a seconda delle versioni, varia tra i 585 e i 680kmh., e una tangenza che, nella versione specializzata per la caccia ad alta quota, arrivava a oltre 13000m. 2000 sopra il normale. I radiatori erano presenti nel bordo d'attacco dell'ala, tra questa e i motori.La soluzione consentiva un minimo attrito aerodinamico, senza quasi controindicazioni. Le eliche Rotol, metalliche a passo variabile, erano tripala, ad alto allungamento. La capacità carbuerante era in origine 3200l, tutti nelle ali sia interne che esterne, tra i 110 e i 350l. di capacità.
Il vano portabombe ospitava un totale di 907kg di bombe, tipiche 4 da 227kg.(500lbs.), che in alcuni modelli sono stati incrementati a 1814kg. Non esistevano freni di picchiata, ma sopratutto, non esisteva armamento difensivo di sorta, in nessuna versione.
L'armamento principale era costituito, nelle sole versioni da caccia notturna, da una batteria di 4 cannoni da 20mm. Hispano-Suiza, nel muso, sistemati tutti alla stessa altezza, con 130-150 colpi ciascuno, oltre al radar di ricerca di vario tipo. Sopra vi erano 4 mitragliere Browning da 7,7mm. Le corazzature erano presenti dietro l'abitacolo sotto forma di una piastra di ampia estensione. Le dotazioni erano anche, nel Mosquito Mk IV, 2 telecamere sistemate nella parte centrale della fusoliera, e un lanciatore di bengala (simile a quelli moderni, in un certo senso, ma all'epoca non esistevano missili con guida IR e esso serviva solo per illuminare bersagli o aeroporti d'atterraggio).
La colorazione era generalmente nera sui fianchi e ventre, nera per i modelli da caccia notturna anche superiormente, oppure, inizialmente, in verde-marrone. Molti Mosquito bombardieri e sopratutto, cacciabombardieri avevano invece superfici chiare, e grigio-verde superiormente, similmente ai caccia.
[modifica] Versioni
Il numero di macchine prodotte, in tutto, non si è dimostrato certo modesto, specie considerando che si trattava di un bimotore, ma anche così il Mosquito, nonostante la sua capacità multiruolo, per esprimersi al meglio ha avuto bisogno di piccole riprogettazioni strutturali e molte variazioni nell'impiantistica. Le differenze maggiori erano, ovviamente, tra bombardieri e caccia notturni.
Il numero di versioni estrapolate è quantomeno sorprendente, e la cosa che forse colpisce di più è la frequenza con cui un certo aereo, nato con una versione, venga poi trasformato in un'altra. Se il numero di versioni sembra decisamente eccessivo, anche a fronte dei cambiamenti, spesso non così significativi, resta nondimeno il fatto che il Mosquito doveva essere davvero un'aereo di gran pregio per la RAF, che cercò di aggiornarlo il più possibile, e vi riuscì perchè il progetto era davvero 'generoso', nonostante la struttura metallica. All'epoca, macchine metalliche anche importanti venivano prodotte in poche versioni, e quando obsolete, semplicemente rottamate o passate in seconda linea. Assieme allo Spitfire e al Fulmar, il Mosquito è anche uno dei non così numerosi aerei inglesi 'belli', malgrado una certa austerità del parabrezza, basso e suddiviso a metà da un montante.
Il problema maggiore della D.H. dato il successo del velivolo fu quello di organizzare una produzione in massa, che non righiedeva molte materie prime ma in compenso vi era la necessità di molti falegname e altri lavoratori manuali. Così alcune ditte inglesi ne ebbero alcuni in appalto, ma sopratutto l'allora multinazionale aeronautica pasò piani alle sue filiali nel COmmonwealth. E persino così il numero di Mosquito non arrivò mai a quanto si desiderava produrre di questa macchina. Ricognitori:
PR.Mk I: il primo modello del Mosquito entrato in servizio era un ricognitore, motori Merlin 21/23 da 1480hp, 3 fotocamere verticali e 1 obliqua, 10 costruiti in tutto, a partire dal giugno 1941. Servizio operativo dal settembre dello stesso anno.
PR.Mk VIII: 5 macchine per alte quote, motori Merlin 61 da 1290hp, vennero estrapolate dal B.Mk IV
PR MK IX: 90 macchine per alta quota, con motori Merlin 72,73,76,o 77. Primo volo, 6 maggio 1943.
PR.Mk XVI: 432 macchine con Merlin 72/73 da 1680hp, ma basati, a differenza dei tipi precedenti, sui B Mk XVI. Primo volo, gennaio 1944.
PR.Mk 32: 5 macchine per alte quote, derivati dal B.Mk XVI ma con motori Merlin 113/114 da 1690hp.
PR Mk34: Mosquito a grande autonomia, per l'impiego nel Pacifico: motori Merlin 76, 113,114. 50 macchine costruite a partire dal dicembre 1944.
PR Mk 41: Mosquito da ricognizione con i Merlin 69, costruiti in Australia per un totale di 28 apparecchi. Un'altra macchina simile era la Mk 42, costruita in un'unico esemplare.
Caccia e cacciabombardieri:
F Mk II: caccia notturni con motori Merlin 21, 22, o 23 da 1480hp. Essi sono stati realizzati in 466 esemplari, a comnciare dal 15 maggio 1941, data primo volo. Erano armati di 4 cannoni Hispano e 4 mitragliatrici Browning da 7,7mm., mentre nel muso si notava l'antenna ad arpione del radar AI (Air Intercept) Mk IV o V, con talvolta anche i fari Turbinlite.
FB Mk VI: La necessità di una macchina d'attacco moderna poteva essere soddisfatta anche dal Mosquito, equipaggiato con 4 cannoni da 20mm., e 4 mitragliatrici, 2 bombe sotto le ali e 2 dentro un vano ricavanto nella fusoliera, 8 razzi aria-superficie (in alternativa alle bombe alari), e motori Merlin 21, 22, 23 o 25, che assicuravano potenze variabili da 1480-1620hp. Decollo inaugurale il 1 giungo 1942, questa macchina venne prodotta in quantità molto consistenti, la più numerosa di tutti i tipi di Mossie, con 3300 macchine costruite.
NF Mk X: versione da caccia notturna con motori Merlin 61, non realizzata, come anche la FB Mk XI cacciabombardiere, sempre con gli stessi motori. La versione NF MkXIV era equipaggiata con motori Merlin 67 o 72, ma anch'essa non venne realizzata.
NF Mk XII: conversione di 97 NF MkII, grazie al nuovo radar AI Mk VIII, che era racchiuso da un radome di materiale dielettrico, che all'epoca era fatto in legno piuttosto che in fibra di vetro o plastica. Esso, con questa innovazione, che gli dava un muso più grande, ma le mitragliatrici leggere erano state soppresse.
NF Mk XIII: caccia notturno con derivazione dal modello Mk VI, con muso modificato, motoi Merlin 21, 23 e 25. Costruiti 270 esemplari con il primo di essi che decollò nell'agosto 1943.
NF MkXV: caccia speciali per l'intercettazione dei ricognitori tedeschi ad alta quota, con ala allungata a 19,05m., alleggeriti il più possibile, Motori Merlin 61, 73 o 77, radar AI MkVIII. Primo volo, settembre 1942 a cui seguì una modesta produzione di 5 esemplari in tutto. la loro quota operativa superava i 13000m. e l'armamento si limitava alle sole 4 mitragliatrici leggere del muso.
NF MkXVII: caccia MkXIII con radar migliorato AI Mk.X o SRC-720 o successivi. 100 ricostruiti. Altri 220 apparecchi sono stati gli Mk XIX, con muso di tipo Universal, radar MkVIII o successivi, sia americani che inglesi. Primo volo, maggio 1944.
FB Mk XVIII: Basato sull'Mk VI, esso era un cacciabombardiere dotato di un'arma speciale, il cannone Molins da 57mm. con 23-25 colpi, e 4 mtg. da 7.7mm. Vennero costruiti in 18 macchine su 25 pianificate, primo volo il 25 agosto 1943. Assegnati alla 248ima Sqn. di Banff, nel gennaio 1944.
Gli FB Mk 21 erano invece 3 apparecchi costruiti come cacciabombardieri con motori Packard Merlin, costruiti su licenza in Canada, da 1300hp. La versione FB Mk 24 non venne realizzata, e verteva sulla realizzazione di un motore Packard Merlin 301.
FB Mk 26: L'industria canadese entrò con questa versione a pieno titolo nella storia del Mosquito, grazie alla produzione di cacciabombardieri Mk VI o Mk 21, che sono stati riequipaggiati con i motori packard Merlin 225, di costruzione canadese. 338 esemplari costruiti.
NF Mk30: caccia notturni d'alta quota con base MkXIX, modificati con motori Merlin 72,76 o 113, realizzati in 350 esemplari, primo volo avvenuto marzo 1944. GLi NF Mk 31 erano Mk 30 con motori Packard Merlin 69, ma non vennero realizzati.
TF Mk 33 Sea mosquito: costruito con l'obiettivo di una macchina imbarcata multiruolo, esso venne realizzato con motori Merlin 35,eliche quadripala, ali ripiegabili dal 14imo esemplere. Questa macchina molto evoluta arrivò tardi, con il primo volo solo il 10 novembre 1945, pertanto dei 97 ordinati ne vennero realizzati solo 50.
NF Mk 36: caccia notturni con radar americano SRC-720 o successivo, motori Merlin 113/114 o 113A/114A. Anch'essa era una versione sostanzialmente postbellica, volando proprio nel maggio 1945, quando finirono le ostilità in Europa. Nondimeno ne vennero realizzati 266.
TR Mk 37: 6 Mosquito di tipo navale, con motori Merlin 25 e radar di ricerca ASV Mk VIII, primo volo: 1946
NF Mk 38: caccia notturni con radar AI MkIX, motori Merlin 114A. Ultimo tipo prodotto in UK, esso è stato prodotto con volo a partire dal 18 novembre 1947. 81 prodotti.
FB Mk 40: Basati sull'Mk VI, costruzione su licenza in Australia, motori Packard-Merlin 31 o 33, primo volo 23 luglio 1943. 6 divennero Mk 40 da ricognizione.
Bombardieri
B MkIV: la prima versione bombardiere era suddivisa in 9 della prima serie, con gondole motori corte, e 264 della seconda, che a differenza dei primi vennero usati anche in maniera operativa e nono solo addestratori. Motori Merlin 21 o 23, 32 furono convertiti in PR MkIV.
B Mk V: macchina sperimentale con l'ala Basic, venne usato per i successivi B Mk VII, con motori Merlin 31, costruiti dalla Packard.Essi vennero realizzati in 25 macchine, primo volo settembre 1942.
B MkIX: bombardieri d'alta quota, con motori Merlin 72/73 o 76/77, vano per bomba da 1814kg e capacità di volo ad alta quota. 54 costruiti con primo volo avvenuto il 25 marzo 1943.
B Mk XVI: la più diffusa versione da bombardamento, costruita con motori Merlin 72/73 o 76/77, primo volo capodanno 1944, e un totale di 1200 macchine realizzate.
B Mk XX: macchine canadesi con motori Packard-Merlin 31 e 33, realizzati in 145 esemplari e usati anche come ricognitori dall'USAAF, ribattezzati F-8. Erano basati sull'Mk IV.
B Mk 23: versione non realizzata, con motori Merlin 69.
B Mk 25: costruzione canadese, base Mk XX, con motori Merlin 225. 400 realizzati.
B Mk35: 122 bombardieri prodotti dalle industrie minori Airspeed e Percival con motori Merlin 113A
Addestratori:
T MkIII: fin dall'inizio venne previsto l'uso di una macchina da addestramento per il Mosquito, che era dotato di prestazioni troppo elevate per essere agevolmente 'imparato' dai cadetti.Motori Merlin 21,23 e 25, Base Mk III, costruiti con doppi comandi e senza armamento, per un totale di 314 esemplari, il primo dei quali decollò il 30 gennaio 1942.
T Mk 22: 6 macchine d'addestramento costruite in CAnada, con motori, come al solito Merlin-Packard. Basati sugli MkIII o Mk 21.
T Mk 27: addestratori con motori Packard Merlin 225 da 1620hp, cpstruiti in Canada su base Mk 22. 49 prodotti.
T Mk 28: addestratore previsto ma non costruito.
T Mk 29: si trattava di 34 Mk 26 cacciabombardieri allestiti come addestratori.
TT Mk 39; Mk XVI convertiti come traino bersagli, servizio per la R.Navy, a partire dal 1948.
T Mk 43: 21 addestratori prodotti in Australia, motori Packard Merlin 33. Erano strutturalmente uguali agli Mk III, e il primo esemplare venner consegnato il 27 giugno 1944.
Dei 7781 apparecchi prodotti, 3299 lo furono dalla De Havilland di Hatfield, altri 1627 da quella di Leavesten, più i 122 della Airspeed, 245 della Percival e 1065 della Standard Motors. Inoltre ne vennero prodotti 1133 della DH Canada e 278 della DH Australia. FOrse ne vennero prodotti anche una dozzina in Sud Africa.
[modifica] Impiego
Nonostante il Mosquito fosse stato concepito come bombardiere, la sua prima e prioritaria mansione è stata quella di ricognitore e caccia. La sua capacità di assumere i ruoli più vari, e di svolgerli tutti in maniera eccellente, era straordinaria e non potrebbe essere meno ben espressa da questa diversione dalla specifica originaria. Il Mosquito era di fatto una macchina che anticipava i tempi pur essendo come detto, di costruzione lignea.
La sua velocità era la caratteristica fondamentale, ma abbinando la finezza aerodinamica alla potenza dei motori, era possibile avere anche altre interessanti capacità, come una grande autonomia e un'elevata tangenza. Il MOsquiyo, per quanto meno 'tattico' del Pe-2 (no aerofrenti, no armamento difensivo), era capace di impieghi più marcatamente strategici.
Nonostante che i tedeschi abbiano ben presto avuto a che fare con il 'Mossie', non riuscirono fino quasi alla fine delle ostilità a trovare un'antidoto efficace. Solo i caccia Me.262 e gli He.219 erano in grado di intercettarlo, ma non era mai un compito facile, perchè i Mosquito erano in grado di superare in agilità i jet tedeschi, e solo di poco più lenti rispetto agli 'Uhu'.
La loro capacità di attaccare, facendo rischiare la vita a solo 2 o 3 uomini di equipaggio, con un costo di produzione limitato (per esempio, nessuna arma difensiva e relative torrette servocomandate, pochi materiali strategici, solo 2 motori) era un'altra rivoluzione, che metteva in contrapposizione netta la filosofia dell'aera bombing con gli attacchi di precisione. Non c'è da stupirsi che persone come Guy Gibson erano fortemente avverse alla politica inaugurata da Ertur Harris, 'the butcher', che consisteva nella spietata distruzione di intere città tedesche. Gibson, con l'incursione sulle dighe della Rurh dimostrò che era possibile e fattibile colpire anche obiettivi induriti con attacchi di precisione a bassa quota, persino usando bombardieri classici come il Lancaster. Ma il Mosquito era davvero l'antenato degli interdittori moderni, come il Tornado e l'F-111, e lo dimostrò in numerose occasioni, spesso con attacchi a volo radente con bombe a scoppio ritardato.ù
L'impresa più clamorosa del Mosquito fu l'attacco alla fortezza di Amiens, trasformata in carcere per i partigiani francesi. Essa era piena di detenuti, circa 700, che un giorno del febbraio 1944 erano al di fuori delle celle durante l'ora d'aria.
A quel punto arrivarono 20 FB Mk IV con bombe dotate di scoppio ritardato per 11 secondi. VOlando a 5-10m. dal terreno colpirono la base delle mura, come anche alcune caserme. La detonazione delle bombe causò una cinquantina di vittime tra i tedeschi, ma sopratutto fece crollare una parte delle mura, il che consentì la fuga di almeno 258 detenuti. L'operazione si chiamava, giustamente, 'Jericho', e fu un'azzardo, ma molti di quei detenuti erano destinati alla fucilazione, per cui vi era poco da perdere.
La presenza di una troupe da ricognizione su uno dei velivoli che filmò l'azione. Gli equipaggi erano australiani (464Sqn.), neozelandesi (487), inglesi (21), al comando del Capitano P.C.Pickard.
Altre azioni furono condotte contro l'archivio della Gestapo, a Copenaghen, che venne colpito in pieno. Ma purtroppo un Mossie colpì un palo elettrico e precipitò su di una struttura civile, il che indusse alcuni apparecchi a colpirla senza capire di che si trattava, vedendo il fumo che saliva.
Altre missioni vennero svolte in Norvegia nel settembre 1942, o sopra Berlino, 31 gennaio 1943, quando un'incursione disturbò una parata militare.
Gli attacchi al suolo erano svolti con efficacia, con aerei armati con cannoni, bombe, razzi e mitragliere. Le prestazioni erano apparentemente inferiori, ma la massima velocità era raggiunta a circa 4000m. piuttosto che 7000, il che dava apparecchi dotati di maggiore velocità a bassa quota.
Il basso carico alare del Mosquito, circa 200-220kg per Mq, e un buon livello di potenza peso, per non dire della buona armonia dei comandi, aiutati dal lungo braccio garantito da una fusoliera lunga, che dava efficacia alle superfici di coda con un braccio elevato rispetto al punto di baricentro, davano al Mossie una buona agilità. Esso era di fatto assai più leggero rispetto ad altre macchine da caccia pesante di ultima generazione, e nell'insieme non sfigurava nei combattimenti aerei.
Il cannone Molins, invece, non ebbe molto successo. La sua massa era di 907kg e passa, e le forze di rinculo danneggiavano il muso dell'aereo. I razzi furono trovati molto più efficaci nel compito di colpire un bersaglio prima di sorvolarlo.
Nonostante fosse un bombardiere, la RAF lo considerò inizialmente molto più importante come ricognitore e come caccia notturno, per poi apprezzare il velivolo come pathfinder, per gli stormi di bombardieri pesanti. Il Mosquito venne utilizzato anche come loro caccia di scorta, nonostante la difficoltà di riconoscere nel buio i bombardieri dai caccia notturni nemici. John Cunninghan, soprannominato Cat's eye, divenne il maggior asso inglese della caccia notturna con 21 vittorie aeree sia offensive che difensive.
L'USAAF lo utilizzò come ricognitore in numerosi esemplari. Almeno un centinaio vennero forniti con vari reparti operativi, con la sigla F-8. Si trattava di PR. Mk XVI. B.Mk VII e XX adattati alla ricognizione. Il fatto che gli americani avessero gli F-5, ovvero i caccia P-38 modificati come ricognitori d'alta quota, la dice lunga sulla validità che nondimeno dovette dimostrare il Mossie.
Nel dopoguerra il Mosquito continuò ad essere prodotto in una certa quantità, e venne utilizzato anche da altre nazioni, come Israele (che li usò fino forse al 1956), ma la sua struttura lignea ne provocò l'usura rapida, specie in zone umide come la Malesia, dove venne sustituito dal Beaufighter. Tra i vari Paesi che lo impiegarono figurava anche Belgio, Birmania, Cecoslovacchia, Cina e Francia, per arrivare a Svizzera, Sud Africa e Unione sovietica. L'Italia non ne ha mai ottenuti, neè progetti di macchine veloci di alcun genere sono mai entrati in servizio operativo nella stessa categoria. L'ultima missione operativa di un Mosquito RAF ebbe luogo a metà dicembre 1995, da parte dell'81 Sqn., in Malesia, che in quell'occasione inviò un ricognitore PR.Mk 34. Visto che altre macchine continuarono le loro operazioni in unità di seconda linea, praticamente il Mossie sopravvisse fino all'epoca degli aerei da mach 2, che a quel punto, rendevano decisamente lento anche il 'wooden wonder'.
La sua struttura base venne ad essere utilizzata come macchina imbarcata, e il derivato più piccolo e potenziato Sea Hornet divenne il più veloce caccia a pistoni inglese, ma questa macchina assai più piccola, metallica e monoposto, era apparsa nel dopoguerra.
Da segnalare, poi, che il concetto di velocità e quota venne ripreso per tutti gli altri bombardieri inglesi: a partire dal Camberra, praticamente un Mosquito a reazione, nessun bombardiere inglese di nuova concezione (eccetto quindi, per esempio, il Lincoln), ha più avuto armi difensive.
Alcuni Mosquito vennero utilizzati ampiamente come macchine da trasporto veloce, postali, ricognizione e aerofotogrammetria per numerosi anni del dopoguerra, concludendo in maniera pacifica la propria carriera operativa.
[modifica] Bibliografia
N.Sgarlato, Aerei nella Storia N.49.
[modifica] Altri progetti
Commons contiene file multimediali su De Havilland DH.98 Mosquito