Fossombrone
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Stato: | ![]() |
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Regione: | ![]() |
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Provincia: | ![]() |
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Coordinate: |
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Altitudine: | 118 m s.l.m. | ||
Superficie: | 106 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 90 ab./km² | ||
Frazioni: | Calmazzo, Ghilardino, Isola di fano, Mont'Alto, San Lazzaro, Torricella | ||
Comuni contigui: | Cagli, Fermignano, Fratte Rosa, Isola del Piano, Montefelcino, Pergola, Sant'Ippolito, Urbino | ||
CAP: | 61034 | ||
Pref. tel: | 0721 | ||
Codice ISTAT: | 041015 | ||
Codice catasto: | D749 | ||
Nome abitanti: | fossombronesi forsempronesi | ||
Santo patrono: | Sant'Aldebrando | ||
Giorno festivo: | 1 maggio | ||
Sito istituzionale | |||
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Fossombrone è un comune di 9.586 abitanti in provincia di Pesaro e Urbino.
Indice |
[modifica] Geografia
La cittadina di Fossombrone è il maggior centro della media val Metauro ed è caratterizzato da un centro d'impronta medievale disteso sul pendio di un colle e dominato da una Cittadella e dai ruderi della Rocca Malatestiana. La parte moderna del paese si estende sulla pianura su entrambi i lati del fiume Metauro mentre la zona industriale si trova lungo la via Flaminia, dopo la località San Martino del Piano in direzione di Fano.
La frazione Calmazzo, che si trova sulla vecchia strada Flaminia poco prima della gola del Furlo, è sede di antichi ritrovamenti dell'epoca romana. Nel 1989 uno scavo effettuato nella zona dall'Università di Urbino ha portato alla luce il recinto sepolcrale della famiglia Cissonia.
[modifica] Storia
L'abitato di Forum Sempronii era situato più ad est dell'attuale Fossombrone, in località San Martino del Piano, fu presto elevato al rango di municipio (I secolo a.C.) e conobbe un periodo di splendore in epoca imperiale. L'antica città fu devastata dai Goti nel V secolo e dopo la vittoria dei bizantini di Narsete entrò sotto il dominio dell'Esarcato di Ravenna componendo la cosiddetta Pentapoli annonaria assieme ad Urbino, Cagli, Gubbio e Jesi. Il colpo di grazia all'antico centro romano venne dato dai Longobardi di Liutprando che la distrussero nel corso del VIII secolo gli abitanti costruirono il nuovo centro sul colle che sovrasta l'attuale città.
Fossombrone come risulta dai documenti scritti, rimase fuori dal dominio della chiesa fino al 999, dopo di che passò sotto il potere di papa Silvestro II. Durante i primi decenni del XIII secolo sotto il pontificato di Innocenzo III la città fu feudo di Azzo VI d'Este, passando successivamente al figlio Aldobrandino e poi ad Azzo VII. Nel 1228 la famiglia Este per meglio tutelare il proprio dominio su Fossombrone dalle mire espansionistiche dei signorotti vicini subinfeudarono la città al vescovo Monaldo. Nei primi anni del XIV secolo lo Stato della Chiesa investì la famiglia Malatesta a signori della città, e nel loro duro governo provvidero alla costruzione di imponenti fortificazioni. Nel 1444 Galeazzo Malatesta, signore di Pesaro, vendette la città al conte Federico da Montefeltro, sotto la cui signoria, Fossombrone godette di un periodo di prosperità per il fiorire di produzioni di lana, carta, seta e per il rinnovamento edilizio. A Federico succedette il figlio Guidobaldo che vi dimorò quasi costantemente a causa dell'amenità del luogo e per il clima salubre, successe Francesco Maria Della Rovere nipote di Guidobaldo. Sotto i duchi Della Rovere la città fu notevolmente ampliata, Francesco Maria II nel 1616 fece espandere l'abitato nella zona pianeggiante al disotto del colle fino a toccare il fiume Metauro. Nel 1631 essendosi estinta la famiglia Della Rovere l'intero ducato d'Urbino, e quindi anche Fossombrone, passo sotto il diretto controllo della Chiesa, del cui stato fece parte sino al 1860 anno di annessione al Regno d'Italia di cui seguirà d'ora in poi le vicende storiche.
[modifica] Toponimo
Il nome Fossombrone deriva certamente da Forum Sempronii nome dell'antico centro romano legato a sua volta alla figura del tribuno Gaio Sempronio Gracco capitato in queste zone nel 133 a.C. per l'applicazione della legge agraria.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Monumenti
Danno un certo rilievo a Fossombrone alcune vie e quartieri del centro storico nati intorno al XV e XVI secolo, nel periodo in cui la cittadina fu eletta residenza di campagna della famiglia Della Rovere. Grande rilievo assume corso Garibaldi per i suoi palazzi quattro-cinquecenteschi come palazzo Staurenghi, Cattabeni, Comunale e Vescovile anche se hanno perso molto del loro antico splendore eccezion fatta per la Corte Alta. Tra gli edifici eclesiastici sono degni di nota le chiese di San Filippo, San Francesco, Sant'Agostino, Sant'Aldebrando sulla cittadella e la Cattedrale.
[modifica] Corso Garibaldi
All’ingresso della via si apre largo Sempronio Gracco con un cippo dedicato all’omonimo personaggio, proseguendo per l’arteria si trovano palazzi monumentali tra i quali quattro con facciata a bugnato mentre sulla destra si estende la parte più antica della città.
[modifica] Chiesa di S.Filippo
L’edificio si trova sul lato sinistro del corso, fu edificato tra il 1608-13 dai forsempronesi per voto pubblico alla nascita del duca Federico Ubaldo figlio di Francesco Maria II Della Rovere. La facciata della chiesa è rimasta incompiuta mentre l’interno barocco ha stucchi attribuiti al plasticatore Tommaso Amantini.
[modifica] Chiesa di Sant'Agostino
La chiesa si trova sempre sulla sinistra di corso Garibaldi, edificata nel XIV sec. mentre alla fine XVIII secolo fu ampliata e sopraelevata. La facciata a capanna è caratterizzata da un grande portale d'arenaria e di due finestre murate del Seicento, si trova anche lo stemma malatestiano e quello della corporazione Delli Spetiali (secolo XIV), il portone in legno possiede le statue di S'ant'Agostino e Santa Monica risalenti al XVII secolo. L'interno ad una navata e movimentato da alte colonne conserva l’altare principale del 1802, la tela della Natività opera di Federico Zuccari, sopra l’ingresso vi è la tela rappresentante Madonna e santi di scuola bolognese secolo XVIII. Nel primo altare a sinistra si trva la rappresentazione della Madonna della cintura coi Ss. Monica e Agostino tela di Giovanni Francesco Guerrieri.
[modifica] Corte Bassa
Fu una delle residenze forsempronesi dei duchi di Urbino, situata quasi di fronte S.Agostino è una costruzione cinquecentesca con porticato, finestre scolpite in arenaria, portale a bugnato piatto che pur avendo perduto molto del suo antico splendore conserva ancora la pregevole cappella privata del cardinal Giuliano Della Rovere con all’interno stucchi attribuiti al Brandani.
[modifica] Palazzo Ducale
Questo edificio rinascimentale sec. XVI fu costruito con interventi di Francesco di Giorgio Martini e di Girolamo Genga per il cardinale Giuliano Della Rovere fratello del duca Guidobaldo II. Il palazzo possiede un cortile interno sopraelevato, con portali rinascimentali, un elegante ballatoio e un sottostante ninfeo opera di Ludovico Carducci; interessante è anche la cappellina del cardinal Giuliano. All’interno del palazzo le sale possiedono soffitti a cassettoni, vi è lo studio della duchessa Eleonora. Nel salone delle feste fu data la terza rappresentazione dell’Aminta del Tasso dopo quelle di Ferrara e Pesaro.
[modifica] Chiesa di S.Francesco
La chiesa situata di fronte piazza Dante e al parco fu edificata nel XVIII sec. al posto di un'altra dedicata a S. Francesca Romana. L’alta facciata incompiuta conserva nella lunetta del portale un bassorilievo in arenaria, opere di Domenico Rosseli (sec. XV) raffigurante la Madonna con Bambino e i Ss.Francesco e Bernardino purtroppo gravemente danneggiato durante l’ultimo conflitto. L’interno della chiesa ad una navata è in stile neoclassico e conserva sull’altare maggire la tela del Guerrieri raffigurante Gesù Crocifisso coi Ss. Francesco e Girolamo e un crocifisso ligneo del XVII sec.
[modifica] Palazzo Cattabeni
Cinquecentesco palazzo lungo la sinistra di corso Garibaldi detto anche del Monte di Pietà, la sua facciata è a bugnato con un portico a tre arcate e con tre alte finestre in pietra liscia. La famiglia Cattabeni originari di Ferrara, si imparentò con i Seta-Rufo grazie al matrimonio del cavalier Flaminio ereditando così il suntuoso palazzo cinquecentesco. L’edificio fu interamente restaurato e consolidato dopo i danni subiti durante la guerra, racchiude una cappella decorata a raffaellesche e sale con soffitti lignei e cassettoni.
[modifica] Palazzo Dedi
Si trova poco oltre palazzo Cattabeni, sulla destra di corso Garibaldi, edificato alla fine del XV sec., la facciata è in bugnato piatto, con portico a tre arcate su rubusti pilastri e finestre adornate da piccoli piastrini sormontate da trabeazione.
[modifica] Palazzo Comunale
Il palazzo fu opera di Filippo Terzi nel XVI sec., la facciata a bugnato in arenaria e il portico a quattro arcate con alti pilastri, dopo un fregio in pietra liscia possiede un ordine di finestre a fronti triangolari.
[modifica] Palazzo Vescovile
L’edificio è situato dopo il palazzo Comunale, fu eretto a partire dal 1479 per volere dell’allora vescovo di origine urbinate Gerolamo Cantucci che chiamo a lavorarvi maestranze già impegnate nella costruzione del Palazzo Ducale di Urbino tra i quali Domenico Rosselli. Il palazzo nel tempo ha subito notevoli rimaneggiamenti ma ancora oggi la facciata a bugnato conserva l’originario stile rinascimentale, questa un tempo provvista di portico è divisa da una cornice che funge da balconcino alle finestre del primo piano le quali sono sormontate da un fregio e da timpani triangolari e semicircolari in alternanza. L’interno è caratterizzato dal grande salone d’onore con fregio a ghirlande e stemmi di tutti i vescovi fossombronesi e dalla cappellina privata che conserva una Crocifissione, affresco attribuito a Bartolomeo di Gentile datato al 1493.
[modifica] Cattedrale
L’edificio si trova in piazza Mazzini alla fine di corso Garibaldi, anticamente era un’abbazia benedettina, fu rifatta quasi totalmente in stile neoclassico da Cosimo Morelli di Imola nel (1776-84) ed è caratterizzato da una facciata tripartita. L’interno è ampio ed ha tre navate, in quella di destra vi è il battistero con statua lignea del Cristo Risorto del XVII sec. vi sono nella stessa navata due tele, Madonna con Bambino, Ss. Francesco e Giuseppe del Guerrieri, Madonna, Ss. Anna e Aldebrando con vista di Fossombrone di Claudio Ridolfi. Nella navata di destra si trova l’affresco della Madonna della provvidenza di Guido Palmerucci XIV sec. ed un crocifisso del XVII sec., alla fine della navata si trova la cappella della Madonna del Rosario con altare in marmo pregiato e tela del Guerrieri raffigurante Madonna col Bambino e S.Anna datata al 1627. Di pregio sono i cori in noce dietro l’altare maggiore e nel presbiterio, sotto l’altare sono custodite le spoglie di S.Aldebrando, l’abside è occupata da una tela del XVIII sec. rappresentante la Ss.Trinità. Nella sagrestia dei Canonici: l’abside dell’antica chiesa si trova un’ancona delle cesane opera del Rosselli datata 1480 e un dossale d’altare.
[modifica] Corte Alta
La costruzione dell’edificio fu iniziata nel XIII sec. e rimaneggiata per volere del Duca Federico da Montefeltro con interventi di Luciano Laurana, Francesco di Giorni Martini e Girolamo Genga. La parte centrale dell’edificio in principio gotica fu trasformata in stile rinascimentale con l’apertura di finestre e sedili su colonnine e stipiti in pietra, il soffitto di legno fu modificato a carena di nave e i pavimenti rifatti sul modello di quelli del Palazzo Ducale di Urbino. La loggi sul lato est offre una vista panoramica sulla città e gran parte della valle, pregevole è anche la sala del Trono detta anche Teatro Ducale. Nel 1508 vi morì il duca Guidobaldo I che la elesse quasi a sua dimora abituale.
[modifica] Rocca Malatestiana
La rocca del XIII-XV sec. oggi mostra solo i suoi ruderi ma si possono riconoscere i possenti torrioni angolari, il mastio e la caratteristica pianta pentagonale.
[modifica] S.Aldebrando
La chiesetta si trova nel cortile della vecchia rocca risale al XVIII sec. e nonostante le sue forme barocche conserva in una capella gli affreschi di Antonio Alberti da Ferrara narranti le storie del santo e databili alla prima metà del XV sec.; da questo punto si può ammirare il panorama di tutta la val Metauro dal Furlo al mare. In fondo alla navata destra si può trovare un bellissimo "calendario solare" dove, ogni giorno a mezzodi', un raggio di sole indica in quale segno zodiacale ci si trova e l'altitudine del sole stesso sull'orizzonte.
[modifica] Musei
[modifica] Museo Archeologico e Pinacoteca Augusto Vernarecci
La Corte Alta attualmente sta ospitando il museo e la pinacoteca fondate dall'omonimo studioso forsempronese nel 1901, questa sede venne stabilita negli anni sessanta in seguito al danneggiamento della prima durante la guerra. Il museo negli ultimi decenni ha subito una grande espansione a causa dei ritrovamenti fortuiti e delle campagne di scavo a Forum Sempronii, ciò ha reso necessario nel 1997 il totale riallestimento delle sale del museo che mostrano il susseguirsi delle culture umane nella zona.
La pinacoteca che si trova dal 1993 nella Corte Alta è una prestigiosa collezione nata grazie ancora ad Augusto Vernerecci ed ampliata dalle donazioni di Gustava Augusta Von Stein Ribecchi e dal Conte Luigi Rocchi Camerata Passionei di Jesi erede della nobile famiglia fossombronese. Nella pinacoteca si possono ammirare opere che vanno dal XVI al XIX secolo, miniature (XVIII e XIX secolo) ed una collezione di ceramiche dal XV al XVIII secolo.
[modifica] Casa Museo e Quadreria Cesarini
La casa museo si trova nel cinquecentesco palazzo Pergamino un tempo appartenente all’omonimo letterato, riaperta al pubblico nel 1988 si articola in venti sale di cui solo una d’artre antica le restanti contengono opere d’atre contemporanea e moderna dei migliori artisti italiani. La quadreria fu lasciata in eredità al comune nel 1977 dal notaio Giuseppe Cesarini.
[modifica] Biblioteca civica Passionei
Fondata nel 1784 dall’umanista e archeologo mons. Benedetto Passionei. La biblioteca si divide in sezione antica con i disegni di Giulio Romano e Ulisse Severino, le caricature di Pier Leone Ghezzi e alcuni atlanti del Coronelli; la sezione moderna comprende testi di storia, giurisprudenza, letteratura e arte per non parlare di una raccolta di 3000 foto ed un'altra di editoria marchigiana del XVI sec.
[modifica] Area archeologica di Forum Sempronii
Gli scavi effettuati hanno portato alla luce parte della consolare Flaminia, numerosi edifici porticati, pochi resti della cinta muraria, un edificio parzialmente adibito a terme ed un tratto del basolato romano il tutto proprio intorno la chiesa di San Martino del Piano. Un secondo edificio termale di grosse dimensioni risalente al I secolo a.C. si trova nella parte sud degli scavi; le statue e gli altri resti mobili si trovano ora nel museo Vernerecci.
[modifica] Altri luoghi di interesse
[modifica] Colle dei Cappuccini
Su un colle di 329 m s.l.m., sul lato opposto a Fossombrone, si trova la chiesa di San Giovanni Battista, ora santuario del Beato Benedetto Passionei, del XVI secolo, con annesso convento dei Padri Francescani Cappuccini, uno dei primissimi dell'ordine. Il luogo è chiamato anche Colle dei Santi, perché fu dimora di parecchi religiosi santi: Beato Benedetto, San Giuseppe da Copertino, San Serafino da Capradosso.
[modifica] Pineta delle Cesane
Proseguendo a nord della Cittadella si arriva alla pineta della Cesane, distesa su un altipiano ad un'altezza media di 580 m s.l.m.. La pineta incorpora anche il vivaio della guardia forestale ed è attraversata da una strada panoramica che da Fossombrone giunge fino a Urbino.
[modifica] Amministrazione comunale
Sindaco: Maurizio Pelagaggia dal 28/05/2006
Centralino del comune: 0721 7231
Email del comune: info@comune.fossombrone.ps.it
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