Metauro
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Metauro | |
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Lunghezza: | 110 (121 con il Meta) km |
Portata media: | (Loc. Barco di Bellaguardia) 20,8 m³/s |
Bacino idrografico: | 1.325 km² |
Altitudine della sorgente: | 1.400 m s.l.m. |
Nasce: | Alpe della Luna ai piedi di Bocca Trabaria |
Sfocia: | Mare Adriatico |
Paesi attraversati: | Italia |
Il Metauro è un fiume delle Marche lungo 110 km. E' considerato il fiume più lungo della regione (in realtà il primato spetterebbe, con i suoi 115 km, al Tronto, ma se si include nel Metauro anche il ramo sorgentizio del Meta la sua lunghezza arriva a toccare i 121 km totali) e in assoluto il primo per portata media (circa 21 m3/s) ed estensione di bacino (1.325 km2) [1]
Indice |
[modifica] Corso del fiume
Origina da un ampio ventaglio (50 km) di sorgenti e corsi d'acqua (molti caratterizzati da discreti deflussi idrici anche in estate) fra l'Alpe della Luna, il Monte Nerone (1.526 m s.l.m.) e il Monte Catria (1.702 m s.l.m.).
Il suo nome (in latino Mataurus) deriva dalla semplice fusione per concatenamento dei nomi dei due rami sorgentizi principali che lo originano: i torrenti Meta (che scende dal noto valico appenninico di Bocca Trabaria 1.044 m s.l.m.) e Auro (che scende invece dal Monte Maggiore 1.384 m/s.l.m.).
Il Metauro lungo il suo articolato tratto medio-alto bagna svariati centri tra i quali Sant'Angelo in Vado (dove forma la suggestiva Cascata del Sasso), Urbania, Fermignano e Fossombrone dove, presso la selvaggia Forra di San Lazzaro riceve da sinistra il Candigliano, suo principale tributario.
Scorrendo in una valle ampia e profondamente incassata giunge poi a Montemaggiore al Metauro dove inizia il suo tratto di pianura. Qui una traversa artificiale sbarra il suo corso per rifornire d'acqua un canale che attraversa la città di Fano, dopodiché va a sfociare nell'Adriatico lambendo la periferia sud-est dello stesso centro abitato.
Fra gli affluenti è da segnalare quasi unicamente il fiume Candigliano, noto per il famoso tratto ingolato della Gola del Furlo, che con i suoi affluenti Biscubio e Burano e il sub-affluente Bosso), drena oltre metà dell'intero bacino dello stesso Metauro fornendogli ben 13,6 m3/s di apporto medio, ovvero oltre 2/3 della sua portata media annua.
[modifica] Regime idrologico
Il Metauro ha un regime marcatamente torrentizio di tipo appenninico ma con portate minime estive che tuttavia nel medio corso non scendono quasi mai sotto i 2 m3/s, grazie ad una certa permeabilità del suo alto bacino.
I massimi valori di portata si registrano in autunno e in primavera con piene che, nel caso di precipitazioni eccezionali, possono sfiorare nel tratto basso valori di 2.200 m3/s, causando anche danni notevoli. Il modulo medio annuo più elevato è di circa 21 m3/s.
Nel dettaglio alcune misurazioni medie di portata annua [2] danno approssimativamente questi valori:
- Sant'Angelo in Vado: 3,2 m3/s
- Calmazzo: 6,9 m3/s
- Barco di Bellaguardia: 20,8 m3/s
- Ponte degli Alberi: 17,5 m3/s
Alcuni bacini idroelettrici sfruttano le sue acque per la produzione di energia elettrica: è ad esempio il caso della diga del Furlo sul fiume Candigliano e il Bacino di San Lazzaro presso Fossombrone influenzando (anche se non pesantemente) l'andamento delle portate.
[modifica] Storia
Storicamente il Metauro ha rappresentato, col Tronto, una delle due vie preferenziali per collegare la Valle Tiberina (e quindi Roma) con la costa adriatica. Infatti lungo il Metauro corre la Via Flaminia (che poi prosegue risalendo il Candigliano attraverso la Gola del Furlo, il Burano fino al valico della Forca Lupara che sovrasta il nodo di Scheggia), mentre lungo il Tronto corre la Via Salaria.
Il fiume è noto agli storici per la terribile e sanguinosissima (forse 30.000 morti) battaglia del Metauro, 207 a.C., tra i consoli romani Marco Livio Salinatore e Caio Claudio Nerone, da un lato (a capo di un esercito di 40.000 uomini), che risultarono vincitori, ed Asdrubale, fratello di Annibale, dall'altro, che fu decapitato (l'esercito di Asdrubale, forte di 30.000 uomini fu letteralmente annientato) e la cui testa mozzata fu, poi, gettata nel campo di Annibale che attendeva, invano, il fratello Asdrubale in Apulia (Puglia). Il luogo della battaglia (avvenuta fra le attuali località di Calcinelli e Montemaggiore al Metauro, a circa 15 km dal mare), assolutamente decisiva per il controllo dell'Italia da parte di Roma, conferma che la cesura appenninica del fiume era una delle vie preferenziali dell'antichità per arrivare a Roma.
[modifica] Arte
- Il ponte sul Metauro è un importante quadro di Anselmo Bucci, realizzato nel 1949-1950 e facente parte della collezione Verzocchi, attualmente conservata alla Pinacoteca Civica di Forlì.
[modifica] Natura e Sport
Per la selvaggia bellezza di alcuni suoi tratti, la buona qualità delle sue acque e una certa consistenza delle portate, il Metauro è una nota meta del centro Italia per gli appassionati di sport acquatici come kayak e torrentismo.