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Il Governo Tambroni è stato in carica dal 25 marzo 1960 al 26 luglio 1960 per un totale di 123 giorni, ovvero 4 mesi e 1 giorno.
- Composizione del governo:
[modifica] Segretario del Consiglio dei Ministri
[modifica] Sottosegretari alla Presidenza del Consiglio dei Ministri
Renato Tozzi Condivi, Gustavo De Meo |
[modifica] Ministeri senza portafoglio
Presidente del comitato dei ministri per il Mezzogiorno e le zone depresse |
Giulio Pastore fino all' 11/04/60
Fernando Tambroni interim dall' 11/04/60 |
Rapporti fra Governo e Parlamento |
Armando Angelini |
Riforma della pubblica amministrazione |
Giorgio Bo fino all' 11/04/60 (i suoi compiti passano al ministro per i rapporti fra Governo e Parlamento) |
Ministro |
Antonio Segni |
Sottosegretari |
Carlo Russo, Ferdinando Storchi |
Ministro |
Giuseppe Trabucchi |
Sottosegretari |
Giacomo Piola, Michele Troisi |
Ministro |
Giulio Andreotti |
Sottosegretari |
Alfredo Amatucci, Giovanni Bovetti, Enrico Roselli |
[modifica] Lavori Pubblici
Ministro |
Giuseppe Togni |
Sottosegretari |
Crescenzo Mazza, Tommaso Spasari |
[modifica] Agricoltura e Foreste
Ministro |
Mariano Rumor |
Sottosegretari |
Giuseppe Salari, Giacomo Sedati |
[modifica] Industria e Commercio
Ministro |
Emilio Colombo |
Sottosegretari |
Nullo Biaggi (fino al 24/06/60), Filippo Micheli |
Ministro |
Mario Martinelli |
Sottosegretari |
Antonio Pecoraro |
[modifica] Partecipazioni Statali
[modifica] Turismo e Spettacolo
Ministro |
Umberto Tupini |
Sottosegretari |
Domenico Magrì, Gabriele Semeraro |
- 23 marzo 1960. L'incarico di costituire il nuovo governo viene affidato a Fernando Tambroni: si tratta di un monocolore Dc che ottiene la fiducia con 300 sì. A votare a favore c'è anche il Msi: si preferisce un accordo con la destra piuttosto che ricostituire l'alleanza di centrosinistra.
- 21 maggio 1960. Nel corso di un comizio del Pci, a Bologna, Giancarlo Pajetta viene interrotto da un commissario di Polizia che chiede di sciogliere la manifestazione. Accadono tumulti e rivolte. Il Governo interviene tra le polemiche.
- 15 giugno 1960. Il ministro dello Spettacolo, Umberto Tupini, annuncia che ci sarà drastica censura per tutti quei film con "soggetti scandalosi, negativi per la formazione della coscienza civile degli italiani". Sotto accusa c'è il film di Federico Fellini, "La dolce vita".
- 7 luglio 1960. Si risveglia in molte città la protesta antifascista, scatenata dalle polemiche sull'organizzazione del congresso nazionale del Msi (autorizzato dal prefetto di Genova nonostante fosse stata chiesta l'interdizione del simposio). Le manifestazioni provocano diversi feriti e anche 5 morti nella strage di Reggio Emilia.
- 14 luglio 1960. Il presidente del Consiglio afferma alla Camera (prendendo spunto dalla visita di Togliatti a Mosca) che "questi incidenti sono frutto di un piano prestabilito dentro il Cremlino". Sostiene che dietro le rivolte ci sia la sinistra filo-sovietica.
- 19 luglio 1960. Il Governo è costretto a dimettersi, dopo che le contestazioni - oltre che dall'opposizione - cominciano a provenire da alcune correnti della stessa Dc.
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