Michael Brecker
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«...per me la musica è sempre stata una missione e continua ad esserlo. Non l'ho mai vista come una professione, sono sempre eccitato dalla musica, dall'apprendere nuove cose. Mi diverto a scrivere musica, a registrare ed a suonare con altri musicisti. Diciamo che - relativamente alle tournée - lo spostamento diventa un lavoro, il puro viaggiare da un posto all'altro, ma certamente non il fare musica!»
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(Michael Brecker, intervista del 2004 [1])
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Michael Brecker | ||
Nazionalità | USA | |
Genere | Jazz, Fusion, Pop | |
Periodo attività | circa 1969 - 2005 | |
Album pubblicati | 8 | |
Studio | 8 | |
Live | 0 | |
Sito ufficiale | Michael Brecker | |
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Michael Brecker (Philadelphia, PA, 29 marzo 1949 - New York, NY, 13 gennaio 2007) è stato probabilmente il sassofonista jazz statunitense più influente e apprezzato nella scena musicale a partire dagli anni '80.
Indice |
[modifica] Biografia
Brecker nacque a Philadelphia, Pennsylvania. Il padre, un pianista jazz dilettante, influì certamente sui gusti musicali dei figli, e li spinse a studiare musica: Michael inizialmente studiò clarinetto, passando poi al sax alto ed infine al tenore durante le scuole superiori. Si iscrisse alla Indiana University, esplorando sia la scuola di musica sia la facoltà di medicina, prima di decidere che preferiva suonare piuttosto che passare il tempo nelle aule universitarie. Nel 1970 Michael si trasferì a New York, partecipando alla scena jazz e entrando nel gruppo jazz-rock Dreams (con il fratello maggiore Randy alla tromba, il batterista Billy Cobham, il trombonista Barry Roger, Jeff Kent e Doug Lubahn).
Dopo questa breve esperienza ebbe l'opportunità di suonare con Horace Silver e Billy Cobham, prima di formare con suo fratello Randy il gruppo fusion Brecker Brothers Band. Il gruppo, che durò con discreto successo dal 1975 al 1982, suonava una fusion in stile Weather Report, con una grande attenzione agli arrangiamenti ed alle ritmiche rock.
Fin dagli inizi della sua carriera non smise mai di suonare come collaboratore o semplice turnista in sala di incisione, con musicisti e gruppi di grande rilievo, sia in ambito jazz che rock. In effetti fino al suo debutto come solista, Brecker era sopratutto nonto per il suo lavoro di studio, partecipando a moltissimi album di cantautori e complessi pop, tra cui quelli di Jackson Browne, James Taylor, Steely Dan, Donald Fagen e Joni Mitchell (memorabile la tournée di Shadows and Light insieme ad un giovanissimo Pat Metheny e Jaco Pastorius). Da segnalare la collaborazione del 1978 con Frank Zappa (nell'album doppio dal vivo Zappa in New York) e le apparizioni nei primi anni '80 con la band del noto programma televisivo Saturday Night Live.
Il suo stile musicale fu dunque influenzato anche dalle sue frequentazioni pop. Brecker, seguendo la lezione di Miles Davis e dei primi Weather Report, era un jazzista che vedeva il rock come una possibilità in più:
«Aveva un tono robusto e concentrato, e alcune delle sue frasi alludevano a Coltrane. La sua lunga consuetudine con la musica pop, dove gli assoli devono essere concisi e incisivi, faceva sì che Brecker fosse soprattutto inimitabile nel concentrare l'eccitazione in spazi ristretti. Riusciva a dispiegare l'intera estensione del suo strumento in unico assolo, dalle note più basse ai sopracuti, e a collegare concetti rarefatti a fraseggi ricchi e pieni di soul in uno stile non dissimile da sassofonisti come Junior Walker»
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(The New York Times [2])
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Dopo una proficua militanza con gli Steps Ahead insieme a Mike Mainieri, Brecker registrò il suo primo album solo nel 1987.
Nel corso degli anni 90 sperimentò a lungo con uno strumento elettronico chiamato EWI [3] (Electronic Wind Instrument, una sorta di sax soprano elettronico che permette di utilizzare suoni campionati).
La sua ultima apparizione ufficiale fu nel giugno del 2006 con Herbie Hancock in una serata alla Carnegie Hall di New York.
Affetto dal 2005 dalla sindrome mielodisplastica (SMD, degenerata poi in leucemia), è morto in un ospedale di New York il 13 gennaio 2007, all'età di 57 anni.
[modifica] Collaborazioni
Fra gli innumerevoli artisti con cui ha collaborato si distinguono:
Frank Zappa, Aerosmith, James Brown, Paul Simon, Joni Mitchell, Lou Reed, Funkadelic, Steely Dan, John Lennon, Dire Straits, Elton John, James Taylor, Chick Corea, Pat Metheny, Gonzalo Rubalcaba, Papo Vasquez, Mc Coy Tyner, Herbie Hancock, Chet Baker, George Benson, Quincy Jones, Charles Mingus, Wynton Marsalis, Frank Sinatra, Bruce Springsteen, Robben Ford, Adam Nussbaum, Billy Joel, Mike Stern, John Scofield, Gary Burton, Peter Erskine, Steve Khan, Marc Johnson, Mike Mainieri.
[modifica] Premi
A tutto il 2005 - il suo ultimo anno di attività - Brecker aveva collezionato 11 Grammy come musicista e compositore, inclusi i 2 per il suo ultimo album solista, Wide Angles (2003), composto da 15 brani eseguiti da una band di 15 elementi, chiamati da Brecker Quindecet.
[modifica] Discografia
La discografia completa di Brecker comprende centinaia di titoli, di cui quelli riportati rapresentano solo una selezionevolta ad illustrare il lavoro per cui Brecker era più noto.
[modifica] Solista
- 1987 Michael Brecker (con Mike Stern, Charlie Haden, Jack DeJohnette, Herbie Hancock e Peter Erskine) - Impulse!
- 1988 Don't Try This At Home (con Mike Stern, Charlie Haden, Jack DeJohnette, Herbie Hancock Piano e Peter Erskine) - Impulse!
- 1990 Now You See It... (Now You Don't) (con Don Alias e Omar Hakim) - Impulse!
- 1996 Tales From The Hudson (con Pat Metheny, Jack Dejohnette, Dave Holland, Joey Colderazzo, McCoy Tyner e Don Alias) - Impulse!
- 1998 Two Blocks From The Edge (con Joey Calderazzo e Don Alias) - Impulse!
- 1999 Time Is Of The Essence (con Pat Metheny e Elvin Johnes) - Impulse!
- 2001 Nearness of You: The Ballad Book (con Pat Metheny, Herbie Hancock, Jack Dejohnette, Charlie Haden, ospite: James Taylor) - Verve
- 2003 Wide Angles - Verve
[modifica] Co-leader
- 2002: Directions in Music: Live at Massey Hall, Celebrating Miles Davis & John Coltrane (con Herbie Hancock, Roy Hargrove, John Patitucci)
- 2004: Gathering of Spirits (con Joe Lovano e Dave Liebman)
- 2003: Cityscape (con Claus Ogerman)
[modifica] Brecker Brothers
- 1976 Back To Back
- 1977 Don't Stop the Music
- 1978 The Heavy Metal Be-Bop
- 1980 Detente
- 1981 The Straphangin
- 1992 The Return Of The Brecker Brothers
- 1994 Out Of The Loop
- 1995 The Brecker Brothers, Live
- 2005 Randy & Michael Brecker: Some Skunk Funk
[modifica] Steps Ahead
- 1979 Smokin' In the Pit
- 1980 Step By Step
- 1982 Paradox
- 1983 Steps Ahead
- 1984 Modern Times
- 1985 Magnetic
- 1986 Live in Tokyo
[modifica] Selezione di collaborazioni notevoli
- 1978 Frank Zappa: Zappa in New York
- 1980 Joni Mitchell: Shadows and Light
- 1980 Pat Metheny: 80/81
- 1981 Chick Corea: Three Quartets
[modifica] Collegamenti esterni
[modifica] Note
- ↑ jazzitalia.net: "Michael Brecker al Blue Note", 25 luglio 2004
- ↑ (EN) "Michael Brecker Dies at 57; Prolific Jazz Saxophonist", New York Times, 14 gennaio 2007
- ↑ youtube.com: video di Michael Brecker con l'EWI